ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS: UN CASO CHE TIENE COL FIATO SOSPESO. L'INCONTRO

Fra poche settimane l’assemblea dei creditori di Alitalia Maintenance Systems valuterà il piano di rientro presentato dalla società, per superare la fase di concordato in continuità, e procedere all’acquisizione da parte del colosso giordano Panmed.
Siamo andati presso l’azienda, che si trova in un capannone nell’area aeroportuale di Fiumicino, uno stabilimento con attrezzature all’avanguardia, per la revisione dei motori aeronautici e di derivazione aeronautica, come quelli impiegati nelle centrali elettriche. Uno stabilimento che però, a causa dei problemi che hanno portato al concordato, è attualmente sottoutilizzato, ma lavoratori e dirigenza stanno lavorando per far sì che a breve possa riprendere a pieno. Le professionalità ci sono, la volontà anche, la possibilità di non perdere un’industria strategica nel campo aeronautico.
Abbiamo incontrato l’Amministratore Delegato dell’azienda, Giorgio Pietra, l’uomo che più di tutti si sta spendendo per fare recuperare all’azienda quel ruolo che merita. Parlando con lui abbiamo auto l’impressione di un dirigente che non è orientato solamente ai conti e ai rendimenti finanziari, come purtroppo si comportano alcune figure manageriali. Pietra è una persona attenta soprattutto alla produzione, un “capo d’azienda” vecchio stampo, intendendo in questo un’attenzione ai rapporti umani, ma molto aperto all’innovazione e alle sfide del mercato.

Qual è la situazione attuale di AMS?

Siamo in questo momento nella fase finale della procedura di continuità. Il concordato prevede una serie di step, il prossimo, dopo essere stati ammessi da parte del Tribunale di Roma, vede a fine maggio l’assemblea dei creditori, alla quale la proposta concordataria, quindi il piano industriale viene sottoposto, e i creditori esprimono il loro parere positivo o negativo, e noi auspichiamo ovviamente che sia positivo.

Avete avuto già dei contatti con i creditori, per conoscerne le intenzioni?

I creditori vengono informati della proposta in maniera istituzionale, tramite il tribunale stesso, ovviamente ci aspettiamo una risposta positiva, anche perché in termini assoluti, la proposta che l’azienda fa, è abbastanza superiore agli standard che le procedure in continuità normalmente hanno registrato. D’altro canto un’eventuale liquidazione porterebbe i creditori in una situazione meno favorevole del concordato, non avrebbero certezza né sull’ammontare né sul quando, sicuramente il nostro piano industriale, questi due elementi li definisce in modo univoco. Inoltre il fatto che l’azienda continui a operare, per i fornitori di quest’azienda è un fatto positivo, perché significa continuità nel rapporto commerciale.

L’Alitalia Maintenance Systems, come struttura lavorativa, è un’azienda che opera da molti anni, per cui ha accumulato un konw how che in Italia non ha nessun altro.
Non solo il know how, perché siamo l’unica azienda che effettua la revisione di motori di questo tipo, per cui turbine, turbo-fan per aerei commerciali, ma è un’azienda che nasce nel 1948 di fatto con Alitalia, ha sviluppato un periodo di join venture con Lufthansa Technik, che ha permesso sicuramente di affinare alcuni elementi di natura organizzativa, di processo industriale, ed è un’azienda che di fatto ha sempre assicurato la manutenzione di motori, per cui anche in termini di espressione di alta tecnologia è una delle aziende leader in questo paese.

Nel mese di maggio ci sarà l’assemblea dei creditori. Se verrà approvato il piano, quali saranno i prossimi passi? Si potrà portare a termine la manifestazione d’interesse che ha firmato Panmed?
Si tratta di un memorandum che prevedeva alcuni step già effettuati una lettera di heal confidence, così com’è stata definita, che è stata emessa da parte di Panmed, un secondo step, che sarà entro un mese dal momento dell’assemblea dei creditori, e prevede l’emissione di una lettera di garanzia bancaria, il terzo e ultimo step, a un mese dall’omologa, è quello dell’ingresso in azienda.

Quindi, se dovesse andare tutto bene, il processo potrebbe concludersi entro l’estate?
Questa è una cosa che io auspico fortemente, sarebbe veramente importante poter avere dal tribunale l’omologa prima della chiusura estiva.

Voi, con l’ingresso di Panmed potete avere l’ingresso di una società grande che vi offre garanzie di continuità. Per Panmed acquisire AMS è un buon affare, la professionalità italiana è ancora ricercata?
Panmed sicuramente, essendo una compagnia che fa progetti e investimenti nell’area dell’energia, nel bacino del Mediterraneo e Medio Oriente sostanzialmente, si è interessata all’Alitalia Maintenance Systems essendo affine al campo dell’energia. Nella fattispecie noi oltre ad avere la capability sui motori aeronautici, l’abbiamo sui motori che derivano da quelli aeronautici, che vengono utilizzati sia per le centrali elettriche, sia per impianti petroliferi, piattaforme, navi. Insomma, abbiamo ampliato il portafoglio dei prodotti. Ovviamente è un investitore, in Italia non investirà solo in AMS, ma anche in altre due aziende, quindi è chiaro che si aspetta un ritorno dell’investimento, che noi possiamo assicurare, avendo anche da Panmed un supporto anche in termini di mercato, in virtù di tutti i collegamenti che quest’azienda ha, specie nell’area mediorientale.

Il traffico aereo in questi anni sta crescendo, dopo la flessione conseguente alle Torri Gemelle del 2001. Per Fiumicino si parla da anni di un ampliamento, questo può portare prospettive di lavoro anche a lungo termine, possiamo pensare a un futuro più roseo?
Il futuro diventa roseo se ce lo conquistiamo tutti i giorni. Di facile non c’è nulla, è un mercato complicato, dove i costruttori di motori stanno giocando un ruolo sempre più forte nel campo dell’after market, quindi nell’offrire servizi di manutenzione dei loro prodotti. Però è altrettanto vero che noi abbiamo la capacità di lavorare prodotti che sono ancora di prospettiva di lungo utilizzo, come i motori degli Airbus A320, un altro tipo di motore che ha ancora molti esemplari in uso, un motore “maturo”, ma affidabile, che necessita di una manutenzione regolare. Stiamo sviluppando conoscenze su motori ausiliari, che a bordo fanno l’accensione dei motori principali, che alimentano le utenze pneumatiche e idrauliche, siamo abbastanza fiduciosi di poter raggiungere gli obiettivi che il piano definisce, avendo comunque il contratto con Alitalia che ci fornisce buone garanzie.

Però proprio le incertezze e debolezze di Alitalia hanno indebolito anche voi.
Indubbiamente ci sono stati impatti ovvi, che si sono assommati anche a qualche difficoltà oggettiva.

Una caratteristica della vostra società, è l’unione tra tutte le strutture, la dirigenza, i lavoratori, i sindacati. State veramente collaborando tutti insieme?
Effettivamente il nostro è uno dei rari esempi in cui c’è un’unità d’intenti molto forte. E devo dare atto sotto questo punto di vista che tutto il personale, nonostante le grosse difficoltà legate non solo alla situazione aziendale, non solo a questo percorso che non è un percorso semplice, anche a causa di tutte le difficoltà legate al pagamento della cassa integrazione, si sta parlando di categorie che non prendono stipendi elevati, sono stipendi dignitosi, ma se vedono mancare il supporto degli ammortizzatori sociali, come è avvenuto sia per il fondo del trasporto, sia per l’interruzione dovuta al cambio della cassa integrazione, io devo dare atto che tutto il personale ha dimostrato un forte attaccamento all’azienda, una notevole serenità, e lo sta facendo tutt’ora. I sindacati stanno lavorando per risolvere i problemi con un grande spirito di collaborazione, per cui siamo veramente tutti uniti.