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Roma

ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS: È MOBILITÀ PER TUTTI I LAVORATORI

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Tempo di lettura 2 minuti Dopo il lungo incontro in Regione, durato tutto il pomeriggio, all’uscita si potevano vedere le facce scure e le espressioni stanche dei tanti lavoratori

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di Alessandro Ranieri

Roma – Nella giornata di domenica presso la Regione Lazio si è chiusa una pagina triste e dolorosa per Alitalia Maintenance Systems e i suoi lavoratori a causa del mancato accordo fra la Curatela dell’azienda, fallita il 30 settembre scorso, e le OO.SS., tutti i lavoratori andranno in mobilità.

La Curatela, da parte sua, ha constatato la mancanza di qualsiasi continuità aziendale che potesse consentire una richiesta di sospensione del lavoro su base volontaria, e così pure la Regione Lazio, che ha negato ogni proroga agli ammortizzatori sociali concessi tre mesi fa e che scadevano proprio il 14 aprile.
Né la Regione, né la Curatela fallimentare aziendale hanno acconsentito a una proroga degli interventi di sostegno, almeno in attesa dell’esito del bando di gara internazionale per l’acquisto dell’azienda, segno che nemmeno loro credono alla possibilità che un qualche acquirente possa farsi avanti.
Il futuro che si apre ora per i 240 lavoratori non è dei più rosei: 12 o 18 mesi di mobilità, a seconda dell’anzianità, e poi?

Dopo la “bufala” di Panmed, che per lungo tempo ha fatto credere di essere interessata, salvo poi defilarsi nel momento in cui doveva concretizzare il suo impegno, dopo le ripetute richieste dei sindacati di un interessamento a livello istituzionale, dopo gli appelli dei sindacati ad Alitalia-Etihad, al MISE, alla Regione Lazio, si è quindi conclusa  una pagina veramente amara e dura da digerire per tutti i lavoratori e tutti quelli che hanno seguito queste vicende.

Dopo il lungo incontro in Regione, durato tutto il pomeriggio, all’uscita si potevano vedere le facce scure e le espressioni stanche dei tanti lavoratori che hanno creduto fino in fondo di salvare, non tanto il loro posto di lavoro, ma l’azienda per cui per tanti anni hanno lavorato e per cui provavano un senso di appartenenza, che sentivano come propria. "E invece sembra essere andato tutto in fumo, – commentano i lavoratori – decenni di passione per il proprio lavoro, – proseguono – di formazione e di miglioramenti continui da parte di tutti gli addetti come ingegneri, impiegati e tecnici aeronautici è stato tutto vanificato nell’indifferenza generale.

Un sentimento di delusione, di amarezza e di rabbia è quello che prevale in questo triste momento, come quello dei rappresentanti sindacali, di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti ed Ugl Trasporto Aereo, che affermano: “Quello che fa più male, al di là dell’esito della vicenda è l’indifferenza delle Istituzioni, che hanno trattato, per mesi e mesi la vicenda come se fosse una qualsiasi pratica burocratica. Come lavoratori siamo molto rammaricati che il Presidente del Consiglio sia andato a visitare molte aziende tra cui ultimamente due eccellenze di Pomezia, che stia promuovendo il Made in Italy nel Mondo, e purtuttavia non sia venuto a visitare la nostra azienda, che pure era una eccellenza nel campo della revisione e manutenzione dei motori aeronautici. Si dice di promuovere il Made in Italy e l’imprenditorialità italiana e poi i motori dell’Alitalia-Etihad vengono mandati in Israele. Comunque non ci diamo per vinti e non consideriamo chiusa qui la vicenda: come OO.SS. torneremo a chiedere un tavolo urgente per fare ripartire questa azienda, un tempo fiore all’occhiello dell’Alitalia e dell’industria aeronautica italiana, anche in vista dell’esito del bando internazionale che scadrà il 5  maggio”.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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