ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS. ANCORA POCHI GIORNI PER EVITARE IL FALLIMENTO

di Silvio Rossi

Fiumicino (RM) – I sindacati del trasporto aereo sono realmente preoccupati. La Panmed, società giordana che aveva presentato la manifestazione di interesse per rilevare le azioni della società Alitalia Maintenance Systems, nata da una costola della vecchia Alitalia LAI, sopravvissuti al suo fallimento e specializzata nella manutenzione dei motori aeronautici, non ha formalizzato ancora, a pochi giorni dalla scadenza dei termini fissati dal Tribunale, con il versamento della quota richiesta.

La società di Fiumicino è reduce da un difficile passaggio, con la presentazione di un piano di rientro, approvato dal Tribunale e dai creditori. Un passaggio che prevedeva la copertura fideiussoria da parte di Panmed, che era intenzionata a rilevare l’attività, per estendere il suo controllo nei servizi aeronautici nell’area del Mediterraneo. Il termine fissato dal Tribunale per versare l’offerta formalizzata (10 milioni di euro), scade il 22 settembre, e nonostante le continue dichiarazioni da parte di Panmed, ancora non è stato effettuato nessun atto ufficiale.

I sindacati nazionali del trasporto aereo, preoccupati, nel caso non venisse versata la quota, per un eventuale fallimento della società, con 240 lavoratori a rischio licenziamento. Per sollecitare la soluzione della vicenda hanno scritto una lettera a tutti i soggetti interessati, dai Ministri alle Infrastrutture e Trasporti (Delrio) e allo Sviluppo Economico (Guidi), al Presidente della Regione Lazio (Zingaretti), all’Amministratore Delegato di Alitalia Sai (Cassano), al Giudice Delegato che sta seguendo la vicenda per conto del Tribunale di Roma.

Se entro il 16 settembre , non giungerà il versamento, l’assemblea dei soci, se non interessati loro a sbrogliare la matassa, dichiarerà di fatto il fallimento societario. Proprio per questo motivo i sindacati chiedono l’intervento di Alitalia Sai, azionista e cliente esclusivo di AMS, perché si faccia parte attiva nella soluzione del problema. Con l’ingresso di Etihad, si sperava in un nuovo rilancio dell’azienda aeronautica, con un rilancio del marchio Alitalia, con nuovi investimenti, e la manutenzione dei vettori non può essere tralasciata in un piano di questo tipo.
I lavoratori di AMS sono preoccupati anche perché ci sono altri azionisti della società, come l’israeliana Bedek, operante nello stesso settore, che sembra preferire il fallimento della società italiana per poterne rilevare le commesse. Per evitare questa possibilità i sindacati di categoria sono pronti ad attuare tutti gli strumenti di lotta a loro disposizione.