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di Alessandro Ranieri
Lo scorso 2 marzo è stato ufficialmente aperto presso il Ministero dello Sviluppo Economico il tavolo di lavoro sulla vertenza Alitalia Maintenance System, a seguito di incontro con il Direttore Generale del Ministero, la Regione Lazio, la Curatela fallimentare e le OO.SS.
Nel corso della riunione si è preso atto del fallimento del tentativo di affitto dell’azienda, e si è deciso di esperire la procedura di vendita, il cui primo passo è un bando di gara internazionale da pubblicare entro il mese di marzo.
Allo stato attuale esistono tre manifestazioni di interesse, l’auspicio di tutti è che possano tramutarsi in proposte di acquisto. Per fare ciò, però, occorre un serio e credibile piano industriale, e qui il problema è sempre lo stesso: le Istituzioni, secondo i sindacati, devono farsi garanti della collaborazione di Alitalia in tal senso, ed evitare che altri motori giacenti negli hangar di Alitalia prendano la via per l’Israele, con sottrazione di ulteriore lavoro al futuro soggetto che si auspica nasca dalle ceneri di Alitalia Maintenance System.
I sindacati hanno rivolto un appello al MISE affinchè intervenga con ENAC per la preservazione delle certificazioni, e affinchè non ci siano problemi con l’erogazione degli ammortizzatori sociali. La speranza di tutti è che si trovi una soluzione alla vertenza per consentire di non mandare disperse le conoscenze di 240 lavoratori altamente specializzati e per evitare ulteriori dismissioni e delocalizzazioni del patrimonio industriale italiano. I sindacati, dal canto loro, fanno sapere che continueranno a battersi per la salvaguardia dell’attività e dell’occupazione e annunciano un nuovo sit in per il 7 marzo davanti alla sede Alitalia in occasione della presentazione del nuovo AD Cramer Ball.
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