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ALESSANDRO NASTA: NON DIMENTICHIAMO LE MORTI BIANCHE

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Tempo di lettura < 1 minutoL'auspicio è quello di dare sempre un volto alle vittime di questa tragedia, raccontare le loro vite, ricordare il loro lavoro, le loro speranze, la famiglia, gli amici

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Redazione

In ricordo di Alessandro Nasta, Sottocapo nocchiere della Marina Militare morto sull'Amerigo Vespucci precipitando da un'altezza di 20 metri, intendo citare la prefazione del libro "Angeli senza ali, morti bianche e sicurezza sul lavoro" Edizioni Lavoro 2008, curata dal Presidente della Repubblica Giorgio NAPOLITANO:

In nessun luogo – scrive il Presidente – i lavoratori possono essere trattati come numeri. Il più delle volte, tuttavia, le vittime degli infortuni sul lavoro sono quasi anonime, i loro nomi restano solo un giorno nelle pagine interne dei giornali di provincia, quasi fossero morti naturali.

Solo di rado, nei casi di incidenti eclatanti, che coinvolgono più lavoratori, i grandi mezzi di comunicazione paiono assumere consapevolezza di un fenomeno drammatico e, quasi sempre, evitabile.

L'auspicio è quello di dare sempre un volto alle vittime di questa tragedia, raccontare le loro vite, ricordare il loro lavoro, le loro speranze, la famiglia, gli amici. Per contrastare l’idea dell’inevitabilità di questi incidenti occorre una diversa cultura del lavoro, fondata sul rispetto della vita e sul primato di chi lavora.