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Roma

ALBANO: SCOPERTO UN VERO E PROPRIO ARSENALE, COCAINA E DENARO CONTANTE

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Tempo di lettura 2 minuti Pistole semiautomatiche, un fucile a pompa, quasi 1000 munizioni, revolver, pugnali di assalto, cocaina e denaro contante sono stati scoperti dal Commissariato di Albano Laziale

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Redazione

Albano Laziale (RM) Pistole semiautomatiche, un fucile a  pompa, quasi 1000 munizioni di tutti i calibri, revolver, pugnali di assalto, passamontagna, cocaina e  denaro contante  sono stati scoperti dagli uomini del Commissariato di Albano guidati dal dr. Erminio Massimo Fiore alla periferia di Albano in una  autovettura nascosta in un box chiuso in Via Rocca di Papa.

L’attività di indagine iniziata con pedinamenti e appostamenti e proseguita nei giorni passati si è sviluppata tra i Comuni di Cisterna, Campoleone,  Lanuvio, Albano Laziale e  Pavona e ha fatto individuare in B.G.M., pregiudicato 71 enne, pugliese di Cisterna di Latina, il responsabile di un’attività di spaccio incentrata  prevalentemente nelle zone di Campoleone e Lanuvio.

Anche i suoi frequenti spostamenti ad Albano, dove apparentemente sembrava non avere interessi di sorta, e l’incrocio con le attività  di P.D.  33 enne di Genzano di Roma , operaio senza nessun precedente di polizia, e senza apparenti collegamenti tra i due, hanno portato gli investigatori a ipotizzare che lo stesso pugliese potesse servirsi di un deposito sicuro per i suoi traffici messogli a disposizione da un insospettabile.

Nelle numerose perquisizioni effettuate per tutta la giornata di lunedì, dopo che B.G.M. era stato sorpreso a spacciare cocaina nei pressi di una zona periferica di Lanuvio, sono saltate fuori dai controlli, dopo che lo stesso aveva tentato di disfarsi di alcune chiavi, stupefacenti, armi, corte e lunghe,  munizioni,  materiale di tutto rispetto  scoperto  all’interno del portabagagli di un’autovettura di proprietà dello stesso  B.G.M.  che era chiusa in un box privato, ceduto in uso dal P.D. , luoghi e autovettura aperti anche con le stesse chiavi di cui che il B.G.M. aveva tentato di disfarsene:

75 gr. di cocaina parte già suddivisa in dosi;

Due Pistole semiautomatiche;

Un revolver ;

Munizionamento in vari calibri con circa 1000 cartucce;

Cal. 45;  357; 9; 38 Special; 7,65; 6,35; 380; cal. 12;

1 Fucile a pompa cal. 12;

3 Pugnali da incursore;

Passamontagna;

Denaro contante per oltre 20.000*** EURO

L’uomo, pregiudicato, che già in passato ha scontato circa 20 anni di reclusione per l’ omicidio nel 1979 di un Capitano dei Carabinieri,  già noto alla Polizia anche come ricettatore di oggetti preziosi, aveva evidentemente ritenuto essere più lucroso dedicarsi agli stupefacenti e alla ricettazione delle armi  che ai gioielli.

Le armi saranno sottoposte agli accertamenti tecnici per accertare il loro impiego in fatti delittuosi più gravi.

Per tutti e due si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Velletri, ove risponderanno in concorso tra loro di detenzione di sostanze stupefacenti al fine di spaccio, nonché di ricettazione e detenzione illegale  di armi comuni da sparo.

 

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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