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ALBANO NUOVO CENTRODESTRA: DAI CASTELLI ROMANI ALLA CONQUISTA DELL'EUROPA

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Tempo di lettura 3 minuti Fabrizio Cicchitto: "Renzi potrebbe essere un figlio di Berlusconi." Antoniozzi: "Sosteniamo il Governo non perché ci piaccia, ma per evitare un'altra crisi."

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di Maurizio Costa

Albano (RM) – La data delle elezioni europee si avvicina ogni giorno di più. Il 25 maggio i cittadini sceglieranno chi mandare a rappresentare l'Italia nelle alte sfere continentali, sebbene i malumori e gli antieuropeisti siano sempre di più. In questo clima di attesa, il Nuovo Centrodestra ha fissato un convegno ad Albano per discutere le basi ideologiche del partito e le strategie che lo schieramento porterà avanti in vista dell'incarico di Governo e delle elezioni europee.

L'incontro, dal titolo "Nuovo Centrodestra, Politica e Territorio", ha visto avvicendarsi sul palco alcuni tra i più significativi personaggi del NCD: Fabrizio Cicchitto, Deputato e segretario regionale del partito, Alfredo Antoniozzi e Alfredo Pallone, Deputati del Parlamento Europeo, Giuseppe Cangemi e Pietro di Paolo, Consiglieri Regionali del Lazio, e Fabio Ginestra, Consigliere comunale di Albano Laziale.

Fabrizio Cicchitto è intervenuto svolgendo un'analisi della situazione politica in Italia nell'ultimo ventennio: "Dal '94 ad oggi, nessuna coalizione uscente ha vinto le elezioni. Sono sicuro che le elezioni del 2013 sono state il punto di svolta: il centrodestra ha perso quasi 6 milioni di voti, e un movimento ha preso quasi il 30% delle preferenze. Sono dati eccezionali che fanno pensare."

Il Segretario ha anche analizzato la situazione del neopremier Matteo Renzi: "Renzi, antropologicamente, potrebbe essere un figlio di Berlusconi, sebbene sia un uomo senza ideologie prefissate. Renzi non ha nulla a che fare con i sistemi di pensiero politico precedenti: è spregiudicato e noi dovremo fare i conti con lui." Dopo aver definito Monti un cretino incapace, Cicchitto finisce il suo discorso augurando al suo partito di ottenere un buon risultato alle europee.

Alfredo Antoniozzi, Deputato uscente del Parlamento Europeo, si sofferma sulla legge elettorale: "In Italia dobbiamo ripartire da zero, dando la possibilità ai cittadini di eleggere direttamente tutti i Deputati che si siedono in Parlamento." Il ruolo del NCD al Governo è importante e l'eurodeputato lo sa bene: "Noi teniamo in vita il Governo Renzi non perché ci piaccia, ma perché, in caso contrario, il Paese sarebbe sprofondato ancora di più. Il nemico del centrodestra è sempre stato il centrosinistra, in questo caso Renzi, ma noi andiamo oltre, perché se l'ex Sindaco riesce a fare delle riforme per l'Italia, noi siamo contenti perché stiamo sempre dalla parte del cittadino."

L'altro Deputato Europeo, Alfredo Pallone, si è scagliato contro Renzi, definendolo un "copione": "Renzi ha copiato per intero il nostro programma, ed è stato costretto a farlo per far entrare il NCD al Governo." Riguardo all'elezione diretta dei Deputati, anche Pallone è favorevole: "Io voglio che tutti i cittadini votino i Deputati perché quando vedevo la Santanchè con borse da 8mila euro, rimanevo basito e mi chiedevo come fosse possibile che io stessi in quel partito e che i cittadini venissero rappresentati così."

Il Consigliere Regionale Pietro Di Paolo se la prende con Zingaretti: "Il Presidente sta dimostrando pochezza e tracotanza, pensando solamente a sistemare i suoi amici in Regione o in Giunta, sfuggendo ai veri problemi della Regione." Anche il Consigliere Regionale Giuseppe Cangemi si schiera dalla parte del cittadino: "Il NCD selezionerà la classe dirigente che poi i cittadini voteranno direttamente, scremando un'altra volta le eventuali mele marce."

Fabio Ginestra, infine, ha esposto chiaramente la situazione del NCD ad Albano e nei comuni limitrofi: "Abbiamo creduto in questo partito quando tutti ci venivano contro e adesso abbiamo aperto 5 circoli ad Albano ed uno ad Ariccia. Abbiamo dato un chiaro segnale a tutti: prenderemo il quorum alle elezioni comunali e daremo un forte contributo a quelle europee." Riguardo al programma, il Consigliere Comunale ha dichiarato che: "Stiamo cercando di scrivere un programma qui ai Castelli Romani, che unisca gli intenti del NCD nel realizzare opere pubbliche, migliorando i bilanci e senza gravare sui cittadini." Ginestra ha puntato l'attenzione soprattutto sul ruolo che deve avere la politica: il partito deve lavorare per il territorio e non il contrario.

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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