Connect with us

Roma

ALBANO LAZIALE, TAR SULLE ELEZIONI: IL COMUNE SI FA AUTOGOL

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minutiParcelle legali da capogiro sotto i riflettori

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti

Redazione
Albano Laziale (RM)
– Siamo rimasti stupiti nel constatare che il Comune di Albano Laziale abbia diramato una nota stampa ad hoc con tanto di dispositivi allegati per informare la cittadinanza che “il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato dall’ex Consigliere comunale Nabil Cassabgi, dal signor Marco Risica e da altre sette persone, per l’annullamento delle ultime elezioni amministrative che hanno portato alla rielezione di Nicola Marini a Sindaco di Albano Laziale”.

Discutibile l’imprecisa nota se non fosse ancor più di opinabile gusto, per non dire cattivo gusto, l’incerto e improbabile nonché bizzarro computo di una fantomatica spesa legale di 17 mila euro che avrebbe prodotto tale procedimento giudiziario sostenuto dal Comune, “cifra che va ad aggiungersi agli oltre 130 mila euro finora sborsati da Palazzo Savelli per difendersi dalle varie cause legali intentate dal suddetto ex Consigliere comunale, che hanno visto in tutti i casi riconosciute le ragioni dell’Amministrazione Comunale”.

Il nostro quotidiano non ha pubblicato la nota perché ha ritenuto di dover fare degli approfondimenti, soprattutto in merito alle dichiarazioni sui soldi pubblici impiegati per i procedimenti giudiziari: 17mila euro per un procedimento dichiarato “inammissibile” appare una cifra spropositata.
Sebbene la nostra scelta sia stata quella della non pubblicazione di tale nota, abbiamo invece ricevuto una replica alla stessa da parte di Marco Risica, ospite ormai fisso del nostro quotidiano e promotore di diverse azioni legali rispetto all’attività dell’amministrazione comunale.

Di seguito pubblichiamo la nota di Marco Risica:

"Il TAR e la democrazia"

Me facci lavorà dotto’ tengo famiglia…………,
Se fosse questa la ragione della pronta pubblicazione da parte dell’editore di Meta Magazine (forse unico a pubblicarla) di una nota diramata dall’ufficio stampa del Comune di Albano Laziale fornita a tutte le testate giornalistiche, proveremmo compassione ed un briciolo di comprensione per Andrea Titti.

L’evidente mancanza di verifiche sulla correttezza di quanto si va a pubblicare, l’uso di un linguaggio evidentemente servile (Il TAR da ragione a Marini..) e la strumentalità dei contenuti rilevabili nella nota inducono invece a ritenere che la ragione sia altra.
La probabile aspirazione di Titti di far parte a pieno titolo dell’abbondante stuolo di “scriba di corte” di cui il plurindagato sindaco di Albano si avvale sin dal suo primo giorno di amministrazione (a spese dei cittadini naturalmente).  Del resto non è un segreto che lo stesso Titti si è palesemente schierato a favore del sindaco in campagna elettorale quando su Facebook scriveva: “Voto Marini perché è una persona perbene”.

Il fatto è che il TAR non da ragione a nessuno, meno che mai al plurindagato Nicola Marini, che al contrario grazie alle denunce di due cittadini “incorruttibili” e “irricattabili” come Nabil Cassabgi e Marco Risica ha ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio, insieme ad altri 10 per abuso d’ufficio in concorso.
Il TAR non ha ritenuto la grave mancanza, messa in atto dal Comune (questo è un fatto confermato dallo stesso Segretario generale in una sua nota al Prefetto), di non affiggere i manifesti che indicavano la data di chiusura dell’iscrizione alle liste elettorali dei cittadini “comunitari”, come motivo sufficiente per invalidare le elezioni.

Chiediamo ai Consiglieri di minoranza, di chiedere all’amministrazione copia delle fatture comprovanti onorari per 17mila euro per l’opposizione al ricorso. Li invito a fornirne copia affinché si possa chiedere alla Corte dei Conti di verificare i criteri di selezione dello studio legale prescelto, ben 4 volte più costoso del ricorso stesso (4mila euro pagati dai ricorrenti, di tasca loro).

Lo stesso documento sarà inoltre mia cura inviarlo alla Guardia di Finanza affinché valuti la congruità della denuncia dei redditi dello studio in parola che richiede 17mila euro per una lettera difensiva, peraltro approssimativa e piena di inesattezze, del tipo che i ricorrenti abbiano presentato ricorso dopo il ballottaggio mentre il sottoscritto ed il dott. Cassabgi abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica in data 26 aprile 2015, ben prima quindi delle elezioni.

Chiediamo ai solerti Consiglieri di minoranza di chiedere copia delle parcelle per un ammontare complessivo di 130.000 euro, che il Comune ha dovuto sborsare per le cause da noi intentate. Ovviamente nei 130.000 euro non saranno inclusi gli onorari dei numerosi studi legali chiamati a difesa degli imputati del procedimento che avrà la sua udienza preliminare il 10 marzo p.v., in quanto come tutti sanno l’azione penale è personale, quindi il plurindagato Sindaco e gli altri dovranno pagarseli di tasca propria.

L’affermazione dei 130.000 euro oltre che falsa è anche calunniosa e la calunnia è molto più grave della diffamazione, come i costosi legali del plurindagato Sindaco sanno molto bene.

Non riusciamo a comprendere da dove possa prendere forma l’affermazione, anch’essa altrettanto gratuita e falsa secondo la quale “le cause legali in tutti i casi hanno visto riconosciute le ragioni dell’amministrazione comunale”.

Nel 2012 e nel 2013 la Corte dei Conti ha rilevato quali “gravi irregolarità amministrative” i punti sui quali avevamo interessato la Sezione Regionale di Controllo. A settembre 2015 il plurindagato Nicola Marini e i suoi sono stati oggetto di “richiesta di rinvio a giudizio” per comportamenti al di fuori della legge in 3 fattispecie diverse. Le altre denunce sono ancora in fase istruttoria, come quella della richiesta di voti in cambio di lavoro o carriere o come quella legata agli appalti del progetto P.L.U.S. di Cecchina.

Le affermazioni riportate dall’aspirante scriba di corte dovranno essere spiegate ovviamente non a noi ma al P.M. a cui invieremo “dovuta” querela.

Ai cittadini “incapaci di un pensiero autonomo”, ai “tifosi a prescindere” ed ai proni per convenienza vorrei ricordare, che le azioni intraprese negli ultimi 5 anni dal sottoscritto e dal Dott. Cassabgi sono state tutte a difesa della trasparenza, della legalità e dei diritti calpestati dei cittadini. I costi di dette azioni sono stati sostenuti con il nostro denaro, gli atti prodotti con il nostro lavoro ed il nostro tempo. Gli abusi che abbiamo denunciato sono stati commessi da coloro che avrebbero dovuto tutelare il vostro interesse, se tutto questo per voi non ha importanza è e resta esclusivamente un vostro problema. Noi moriremo come siamo nati: uomini liberi. Finisco con quesito:  come mai non viene riportato nel sito di Titti il respingimento del TAR anche dei ricorsi presentati dal M5S e dalla consigliera Guglielmino? Non si prestavano ad essere “strumentalizzati”?