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Roma

ALBANO LAZIALE: SFUMA LA FUNZIONE E PRIEBKE RESTA AI CASTELLI ROMANI. E' MISTERO SULLA SEPOLTURA

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Tempo di lettura 2 minutiStanotte la salma resterà ad Albano Laziale. Il prete, all'ultimo secondo, ha rinunciato a celebrare la funzione.

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Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Grande tensione nel Comune alle porte di Roma dove avrebbero dovuto svolgersi i funerali dell'ex capitano delle SS Erich Priebke.Stanotte la salma resterà ad Albano Laziale. Tante proteste e la polizia intenta a sedarle. Il prete, all'ultimo secondo, ha rinunciato a celebrare la funzione.

Ad Albano tutti conoscono Maurizio Boccacci. Lui è un militante filonazista convinto e residente nella cittadina castellana oggi teatro di proteste a seguito della notizia dei funerali del gerarca nazista delle SS Priebke in forma privata presso confraternita dei Lefebriani di Albano Laziale, dove si sono tenuti i funerali.

E’ Maurizio Boccacci l’uomo che, secondo indiscrezioni, avrebbe messo a disposizione la tomba di famiglia per accogliere Priebke ad Albano Laziale? Non ci è dato saperlo e comunque la salma, salvo eventuali oscuri programmi, dovrebbe tornare a Roma Prima Porta. Ma questa notte resterà ad Albano e tutto può accadere.

Maurizio Boccacci resta comunque un fan di Priebke e su questo non ci sono dubbi. Infatti nella notte fra l'10 e 11 dicembre 1995 viene fermato mentre affigge manifesti con la scritta "Liberate Priebke", il capitano delle SS condannato per la strage delle Fosse Ardeatine. Il 3 giugno 1996 organizza una manifestazione di solidarietà per Priebke fuori dal tribunale di Roma, dove si sta svolgendo il processo al gerarca nazista. Si definisce "soldato fascista senza compromessi" e dice: "Ammiro quello che Hitler ha fatto. Gli ebrei erano dei nemici che si opponevano ai suoi disegni". Originario di Verona, 54 anni, è stato fondatore nei primi anni Novanta, nella cittadina di Grottaferrata del Movimento Politico Occidentale di stampo neofascista poi sciolto nel 1993 in ottemperanza della Legge Mancino. Successivamente milita in Base Autonoma, diventandone uno dei leader, per poi approdare nel gruppo di Militia, ora al centro della cronaca per le perquisizioni dei Ros sopracitate. Nel dicembre del 2011 Boccacci finisce in carcere insieme ad alcuni militanti dell'organizzazione neonazista "Militia", protagonista soprattutto a Roma di episodi di razzismo, minacce e insulti alla comunità ebraica. Oltre a Boccacci 54 anni, residente ad Albano Laziale, furono coinvolti anche a Stefano Schiavulli (26 anni, di Roma), Giuseppe Pieristé (54 anni, di Ascoli Piceno), Massimiliano de Simone (43 anni, di Roma) e Daniele Gambetti, (26 anni, di Albano Laziale). Perquisizioni sono in corso anche nel Napoletano, a Perugia e Salerno.