ALBANO LAZIALE, SALME ALL'APERTO: VIETATO MORIRE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Bare accatastate nella cappella cimiteriale senza nessuna possibilità di essere tumulate per mancanza di loculi. Ad Albano Laziale pare non si possa morire perché non c’è più posto nel cimitero. Eppure cinque anni fa si sarebbe dovuto dare inizio ai lavori per la costruzione di un nuovo cimitero, ma da allora non sono nemmeno stati finiti gli espropri dei terreni. L'amministrazione comunale ha deliberato di non riconoscere alle famiglie il rimborso per la cremazione dei propri defunti, mentre questa pratica potrebbe far risparmiare parecchi soldi al Comune di Albano Laziale.

"L’incapacità assoluta di occuparsi dei problemi reali della gente – commenta Marco Risica – ha assunto, durante l’amministrazione sedicente di centro sinistra, in realtà un’oligarchia di personaggi di discutibile profilo, livelli nemmeno ipotizzabili.

Si chiede alle agenzie funebri – prosegue Risica – di far accollare alle famiglie il costo di un ulteriore rivestimento di zinco all’interno delle bare (150 euro circa) per evitare che “il parcheggio” delle salme all’aperto cioè all’interno della chiesetta cimiteriale, possa prolungarsi indefinitamente per anni senza che dalle bare trasudino gli umori post mortem".

Secondo Marco Risica, i parenti dei defunti, dovrebbero far depositare le bare nella sala nobile di Palazzo Savelli.  "Ma di uomini capaci di rispetto, portatori di valori etici – commenta ancora Marco Risica" mi sembra di capire che ad Albano Laziale ne siano rimasti veramente pochi, per questo l'amministrazione comunale oltre ad assegnare l’appalto della gestione cimiteriale ad amici della parrocchietta, continua a trasferire sui cittadini il costo della propria inefficienza. – Risica conclude – È cominciata la champions, hanno riaperto le scuole, fra un mese si pensa al Natale e i faccendieri campano."

“Gli uomini vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.” (Dalai Lama)  Questa triste considerazione trova conferma in ogni atto dell’agire quotidiano occidentale e purtroppo, come nel caso di Albano Laziale anche dopo la morte.