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Roma

ALBANO LAZIALE: RICCARDO LA ROSA A SOSTEGNO DI GINO BENEDETTI

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Tempo di lettura 4 minuti La Rosa: “Il mio invito è quello di tenere a cuore le sorti della propria città, non lasciando che chi l’ha condotta allo sbando continui a guidarla".

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Redazione
Albano Laziale (RM)
– C’è tutta la passione, la serietà e la professionalità di Riccardo La Rosa nella lista di ‘Patto Popolare per Albano’, che nelle imminenti elezioni Comunali del 31 maggio si presenta a sostegno della candidatura a sindaco di Gino Benedetti.
Dall’alto della sua esperienza come assessore alle Politiche Sociali, alla Pubblica Istruzione e alla Legalità – incarico ricoperto nella sua Mazara del Vallo, dal 2009 al 2012 –, La Rosa era senza dubbio uno di quei personaggi che ogni coalizione avrebbe voluto con se.
E lui, uomo dalla comprovata moralità e dagli spiccati valori umani, non ha tentennato affatto quando è stato coinvolto in un progetto del quale ha apprezzato sin dai primordi le potenzialità. È per questo che La Rosa, sociologo e criminologo di prestigio, nonché fondatore e direttore della Casa di Riposo “il Garden” sulle Rive del Lago Albano, ha accolto la richiesta di candidarsi alle Comunali di Albano, e scendendo in campo a sostegno della coalizione del candidato sindaco Gino Benedetti.

“Dall'incontro con il dott. Benedetti, stimato veterinario, uomo di grande spessore morale e e col pedigree da politico – ha premesso La Rosa – è scaturita subito un’intesa a prima vista. Parliamo lo stesso linguaggio in tema di valori e di speranze di cambiamento. Se vinceremo sarà un onore per me lavorare al suo fianco nella conduzione della città, dove da ormai molti anni mi trovo a vivere per motivi di lavoro, e che ho imparato ad apprezzare ed amare in virtù delle sue tante risorse ed inesplorate potenzialità”.

Uomo dallo spiccato pragmatismo anche nell’espletare i suoi principi più cari La Rosa, da buon siciliano, bada subito al sodo: “Ci dobbiamo occupare di ciò che riguarda la qualità della vita del posto in cui abitiamo e non di missili o di trattati internazionali” ha asserito con un pizzico di ironia. Tra i temi più cari, oltre a quelli coralmente condivisi col resto della coalizione, La Rosa non dimentica la sanità, la viabilità e l’assistenza gratuita agli animali i cui proprietari hanno un reddito basso.  Un tema questo, emblematico nell’espletarne il pensiero, “che va a tutte quelle persone a basso reddito, a volte a reddito zero, che non si possono permettere certe cure per i propri amici a quattro zampe. Molte sono persone sole, anziani, a volte disabili,  che dalla presenza di un piccolo animale traggono un grande beneficio, ma che, nel caso i loro amici si ammalino, non sono in grado di spendere soldi per le cure necessarie. La mia proposta è semplice: fornire l’assistenza sanitaria gratuita alle persone che non hanno risorse economiche  dietro presentazione del modello ISEE e dopo aver dimostrato l'iscrizione nei registri dell'anagrafe canina o di altre razze, convenzionare i veterinari del nostro Comune e  promuovere l’adozione dei randagi”.
“In tema di viabilità, uno dei problemi più urgenti da affrontare – premette Riccaro La Rosa – riguarda il traffico, in particolar modo quello di Cecchina. Nella fattispecie bisogna immediatamente studiare la possibilità di deviare il cosiddetto traffico pesante, pericolosissimo, cioè quello di tir e camion, dal tratto di Nettunense che attraversa il Corso principale di Cecchina, già ingolfato di suo, al mattino, da scuolabus e genitori che lasciano i figli. Con le nuove rotatorie si può utilizzare un tratto dell'Ardeatina che andrebbe a bypassare il centro abitato per ricongiungersi sul tratto di strada oltrepassato il nuovo Ospedale dei Castelli”.
“Essendo in clima elettorale non possiamo tralasciare il problema relativo al sistema di imposizione fiscale e al soggetto che è incaricato di riscuotere le tasse. Assistiamo giornalmente a code infinite, presso i locali di Equitalia, di persone che non sanno come far fronte alle pressanti richieste di questo inumano esattore.
Credo che il volto umano delle Istituzioni debba esistere e credo che il nostro Comune, per le tasse di competenza comunale, possa scegliere di uscire dal sistema Equitalia, che di equità non ha proprio nulla, tornando a parlare con i cittadini. D'altronde se i cittadini non riescono a pagare le tasse poi saranno costretti a chiedere aiuto al Comune che dovrà aumentare la spesa per i Servizi Sociali, in una spirale negativa senza fine”.

“Quanto alla sanità – continua La Rosa, allargando il tiro – è evidente a tutti come al Pronto Soccorso di Albano giungano i cittadini di diverse comunità dei Castelli Romani, tra cui Genzano, Ariccia, Nemi e anche altre cittadine vicine. Questo comporta un intasamento inverosimile del Pronto Soccorso, che il personale in servizio non riesce più a smaltire. Emblematico quanto accaduto ad una mia ospite della Casa di Riposo ‘Garden’, che trasportata con il 118 in Ospedale, è stata visitata solo dopo 9 ore di stazionamento in barella…! Aberrante, davvero, ed è per questo credo che il nostro Sindaco, insieme ai Sindaci delle città vicine, dovrà indossare la Fascia Tricolore, presentarsi al Direttore Generale della ASL Roma H e pretendere seduta stante la risoluzione del problema”.

Un solo scoglio prima di materializzare questi e tanti altri proponimenti: “arrivati a questo punto si tratta di passare dalle parole ai fatti, vincendole queste elezioni”, Un obiettivo che, grazie anche grazie all’apporto di un uomo dalla rettitudine e credibilità di Riccardo La Rosa, non appare per nulla peregrino.
“Il mio invito – aggiunge La Rosa – è quello di tenere a cuore le sorti della propria città, non lasciando che chi l’ha condotta allo sbando continui a guidarla. Si può fare tantissimo per far decollare questo territorio e sono certo – conclude Riccardo La Rosa – che con la vittoria di Benedetti ed un ottimo risultato di ‘Patto Popolare’ tante nostre aspirazioni di buon governo potranno tradursi in breve in qualcosa di assolutamente concreto”.

 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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