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Roma

Albano Laziale, psicologia: allenare l’intelligenza numerica dei bambini in fase prescolare

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A cura della Dott.ssa Chiara Marianecci, Logopedista


ALBANO LAZIALE (RM) – Per molti bambini questo Giugno ha rappresentato la chiusura del capitolo “scuola materna”, con appuntamento a Settembre per l’inizio della fatidica “prima elementare”. È capitato in precedenza di riportare indicazioni per supportare la fase prescolare che precede la letto-scrittura, con attività specifiche. In questo caso invece si vuole approfondire maggiormente l’argomento “matematica”, indicando a genitori, nonni, insegnanti e chiunque abbia il piacere di passare de tempo con bambini, attività che possano stimolare i prerequisiti all’apprendimento della matematica. L’obiettivo non è certamente quello di accelerare le tappe di apprendimento, bensì rafforzare le basi per facilitare i bambini in quello che sarà il percorso didattico. Le competenze matematiche infatti sono innate e molto più precoci di quanto si possa immaginare, basti pensare che già a pochi mesi di vita i bambini riescono a riconoscere un cambiamento di numerosità, quindi di quantità. Rispetto all’età prescolare, antecedente cioè all’ingresso in prima elementare, si è visto che un bambino di 5 anni usa il numero arabico con familiarità; tra i 5/6 anni poi la maggior parte dei bambini mostra di aver stabilizzato il conteggio; alla stessa età, inoltre, i bambini riconoscono che i numeri della sequenza sono entità distinte (un bambino di cinque anni sa dirmi se il quattro viene prima o dopo del tre e se è di più o meno grande) e mostrano di saper scegliere il simbolo corrispondente al numero (entro il 9), anche se si riscontrano errori di scrittura come specularità o rotazioni: aspetti questi che in questa fase possono essere ritenuti ancora fisiologici (cruciali negli apprendimenti matematici innati sono le abilità di attenzione visiva spaziale). Naturalmente quanto detto riguarda la maggior parte dei bambini ma esiste la variabilità di sviluppo, che può presentare tappe diverse in modo soggettivo. Dopo aver esaminato aspetti teorici, passiamo adesso al concreto. Attività utili da svolgere per stimolare infatti la cosiddetta “intelligenza numerica” sono:


– Attività di stima: si possono presentare due quantità con immagini o più semplicemente con oggetti; e il bambino, senza ricorrere al conteggio, dovrà riconoscere la quantità maggiore, dicendo dove è di più o di meno.

– Attività di subitizing: ad esempio con i dadi, con le dita, oppure con immagini o oggetti concreti. Il bambino deve riconoscere il numero corrispondente alla quantità presentata sempre senza ricorrere la conteggio

– Corrispondenza numero-quantità: si presentano più quantità distinte (ad esempio un insieme di tre palline, un altro di quattro e un altro con due) e si richiede al bambino dov’è una quantità specifica (dove sono tre palline).

– Attività di memoria visiva: presentare al bambino una sequenza di oggetti per qualche secondo, lui dovrà riprodurla uguale, ricordando l’ordine e la quantità. In alternativa, si può disegnare una sequenza di simboli su un foglio, farli vedere al bambino per pochi secondi e poi coprirli, lui dovrà riprodurli ricordandosi il giusto ordine.

– Attività di ordine di grandezza: presentare oggetti uguali di dimensione crescente (ad esempio le matriosche, i cubi etc); il bambino dovrà metterli in fila secondo un ordine di grandezza crescente (dal più grande al più piccolo). Quando il bambino ci mostra di essere abile con questi “giochi”, possiamo togliere dalla fila uno di questi oggetti e chiedergli dove dovrebbe inserirlo.

– attività di conteggio con le dita, di oggetti e capacità di associare il concetto che l’ultimo numero detto contiene tutti gli altri.

– conteggio a ritroso (da 10 a 1).

– Naturalmente molto utili sono anche le attività più semplici di scrittura (sfruttando anche i libricini con attività di pregrafismo, tratteggio da ripassare etc) e riconoscimento di numeri (entro il 9 generalmente).

Dott.ssa Chiara Marianecci (logopedista)
3497296063