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Redazione
Albano Laziale (RM) – Che il pronto soccorso dell'ospedale di Albano fosse un girone infernale noi de L'osservatore d'Italia l'abbiamo testimoniato innumerevoli volte con fotografie e interviste. Questa volta ad attendere ore nel reparto emergenziale è stato il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che per sua esperienza familiare si è trovata a vivere personalmente un'attesa estenuante, una realtà scioccante, frutto di Una malapolitica che non ha saputo negli anni gestire la sanità del lazio. Ecco l'esperienza di Milvia Monachesi: "Ho la fortuna di avere ancora mia mamma, anche se naturalmente anziana. Oggi purtroppo si è sentita molto male, e alle 9.40 ho chiamato il 118 che è venuto immediatamente. Dopo 10 minuti mamma è arrivata all’Ospedale di Albano, ed è iniziata l’attesa. Adesso (ore 17.00 passate) stiamo ancora aspettando…..In queste ore ho visto una situazione inaccettabile per pazienti, familiari e dottori. I familiari sono tutti preoccupati , sperano in informazioni che non arrivano, bussano e ricevono risposte a volte sgarbate, e quasi mai esaurienti, si arrabbiano con i medici. Quando poi entri ti rendi conto che non è colpa loro, i corridoi sono pieni di barelle con persone che stanno male, le infermiere sembrano avere 6 braccia invece che due, e così pure i dottori (non vorrei sbagliare, ma credo siano solo due!!!). Mi fanno pena tutti, siamo tutti vittime di una politica sbagliata, cieca e sorda. La salute è un diritto, la dignità della persona è un diritto. Qualcuno mi dice: ma non conosci nessuno? Si certo, ma sarebbe giusto passare avanti a quello che sta come me e non conosce nessuno? Credo che io debba usare le mie conoscenze per testimoniare un disagio inaccettabile per un Paese civile come il nostro, ed è quello che farò. Ps) ho appena saputo che finalmente tra mezz’ora mia madre sarà ricoverata (ore 17.20)".
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