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Redazione
ALBANO LAZIALE (RM)
– “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Su questa citazione di Ghandi si è basato il convegno sul fenomeno della povertà, che si è tenuto il 26 maggio a Palazzo Savelli. La partecipazione alla manifestazione, curata dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Albano Laziale, è stata ampia. Presenti diversi attori del terzo settore fra associazioni, comitati di quartiere, parrocchie, professionisti e cittadini, che hanno potuto prendere parte al dibattito. L’iniziativa è stata aperta dagli interventi tecnici della Dottoressa Margherita Camarda, Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Albano Laziale, e della Senatrice Anna Maria Parente, che ha spiegato in maniera dettagliata i contenuti del Disegno di Legge sulla povertà di cui è relatrice a Palazzo Madama. A seguire hanno preso la parola il Consigliere comunale Gabriele Sepio e il Sindaco Nicola Marini. Il Consigliere Sepio ha illustrato le politiche messe in atto dal Comune di Albano Laziale: «Oltre a misure di sostegno al reddito, in favore di cittadini in difficoltà socio – economiche, abbiamo incentivato iniziative, come il Job Day, per favorire l’inserimento al mondo del lavoro. Tutto ciò ha reso la nostra città un laboratorio inedito nell’ambito delle politiche sociali e attive del lavoro, a livello regionale. Inoltre, già con il progetto Albano Servizi In Rete e in seguito con Pubblicittà, abbiamo intrapreso un percorso di conciliazione con tutte le associazioni. Cercheremo di coniugare queste ultime per mettere in rete gli interventi ed ottimizzarli». Alle parole di Gabriele Sepio hanno fatto seguito quelle del Sindaco Nicola Marini: «In questi anni agli Enti Locali sono stati richiesti grandi sacrifici economici. Riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e spending review non ci hanno impedito di garantire alle fasce più deboli e a coloro più esposti alle conseguenze della grave crisi economica che abbiamo vissuto, il necessario sostegno. Abbiamo ritenuto giusto supportare i cittadini in difficoltà, a discapito di altri servizi. Ne siamo consapevoli, ma riteniamo che la centralità della persona debba essere il fulcro della nostra attività amministrativa».
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