ALBANO LAZIALE, OSPEDALE: PRONTO SOCCORSO OLTRE IL COLLASSO

di Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – Il pronto soccorso di Albano Laziale è al collasso e perde altre unità mediche. In due anni si è assistito ad un tracollo vertiginoso di personale e risorse in contrasto con gli ingressi dei pazienti in esponenziale aumento. L'ospedale San Giuseppe, infatti, conta 35 mila accessi all'anno contro, ad esempio, i 45 mila che registra l'ospedale romano di Tor Vergata. Un record per il bacino degli oltre 300 mila residenti castellani i cui nosocomi con pronto soccorso sono rimasti si e no tre: Velletri, Albano e Frascati. Albano è quello più congestionato.

Nel territorio della Asl RmH ci sono circa 400 precari mentre i contratti a tempo indeterminato sono ormai delle rarità. Il pronto soccorso di Albano, nel 2012, contava 13 unità e già si era nella piena emergenza. Oggi ce ne sono 10 e il reparto emergenziale è in vero e proprio tilt. Il personale lavora minimo 38 ore settimanali: si tratta di angeli in carne ed ossa che sembrano brancolare in un campo di guerra, accogliendo tutti i pazienti che arrivano, cercando di rendere più o meno umana l'attesa. Lo scenario non è cambiato rispetto la visita  di due anni fa: un girone infernale con file di barelle per i corridoi e decine di persone in attesa da ore di essere visitate. C'è un conteiner come sala d'aspetto dove l'aria è viziata e i malati aspettano anche dalle sei alle otto ore per essere visitati. Se arrivano emergenze pediatriche al San Giuseppe, consigliano di portare i bambini a Genzano dove di fatto, sulla carta, il pronto soccorso è chiuso. Rimane però in piedi l'accettazione pediatrica: "le emergenze le prendono – riferisce personale ausiliare – ma se poi c'è bisogno di qualche lastra bisogna tornare ad Albano". E continua l'ordinaria follia di un perpetuo caos.