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Albano Laziale, Orciuoli rompe il silenzio: “Marini e Borelli complici della politica di Zingaretti”

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Riceviamo e pubblichiamo da Matteo Mauro Orciuoli

ALBANO LAZIALE – Queste festività Natalizie hanno portato, come era prevedibile, non solo doni sotto l’Albero ma anche l’ufficializzazione della candidatura della Sinistra che governa Albano da ormai dieci anni.
Il PD a trazione vetero-comunista ha prevedibilmente scelto il suo candidato per ricompattare le antiche anime del PCI che si erano allontanate dal “Democristiano” Marini.
Insomma la scelta è caduta sull’uomo più vicino a Zingaretti dell’intero PD di Albano.
Si narra di riunioni plenarie dove anche gli iscritti della prima ora hanno voluto sottoscrivere una candidatura che allontanasse dalla successione qualsiasi rischio di prosecuzione sugli ex Margheritini interni al partito.
La cosa strana è che, da una tale candidatura, sembrerebbero essersi lasciati ammaliare gli uomini della componente laico-riformista che hanno contribuito a determinare la lunga durata dell’inconcludente governo Marini.
L’area Riformista che si era spinta a creare un Polo Civico, generando interesse ed attenzione nei moderati e nella nostra coalizione di Centro Destra, sembrerebbe essere stata inghiottita in maniera silente insieme agli esponenti moderati di Italia Viva in questa macedonia multicolore che il PD presenta ai cittadini affidandola al suo uomo di apparato più radicato.
Il Candidato del PD risulta talmente un uomo di apparato che non potrà sottrarsi alle critiche che la sua stessa amministrazione ha iniziato a muovere contro il suo Dominus, Nicola Zingaretti.
E’ vero che il PD regionale decide di riaprire la Discarica di Roncigliano e sempre il PD di Albano fa ricorso contro se stesso per impedirlo.
Come si porrà oggi questa coalizione brancaleonica, cementata intorno alle esigue percentuali del Partito Democratico se il PD di Zingaretti il 10 gennaio vincerà al Tar contro il PD di Marini riaprendo la Discarica di Roncigliano in piena campagna elettorale.
E se il Tar darà la sospensiva e impedirà la riapertura, il PD di Zingaretti ricorrerà al Consiglio di Stato contro il Pd di Marini?
E in tutto questo l’uomo candidato a rappresentare il PD ad Albano da Zingaretti e Marini si incatenerà alla sua sedia in regione o in provincia per protesta.
Non ci nascondiamo, la coalizione che sta governando in maniera inconcludente da 10 anni ad Albano è complice e alleata di chi in regione ora decide che la Valutazione d’Impatto Ambientale è ancora valida e vuole riaprire la discarica di Roncigliano.
Marini e ancor più Borelli sono complici delle politiche di Zingaretti.
Marini e Borelli, poco più di un anno fa, hanno spinto i cittadini di Albano a votare per un presidente e una giunta regionale che ora ipocritamente attaccano con un ricorso al Tar e con proclami che dimostrano la totale ipocrisia della quale sono capaci da sempre.
Hanno preteso e imposto un uomo d’apparato, partecipe di tutte le scelte scellerate del PD di Albano, del PD provinciale dell’Area Metropolitana e di quello Regionale essendo Borelli da sempre membro dello staff di Zingaretti.
Certo far parte dello staff di Zingaretti lo ha riempito di orgoglio per lunghi anni ma ora, dopo essere diventato “il prescelto”, con l’adesione al ricorso al TAR sui rifiuti notificato al Presidente Zingaretti, sembra quasi volerne prendere le distanze come se non si conoscessero.
Se Borelli è candidato, lo è per volontà del suo capo punto e basta.
Finiamola però con gli ipocriti balletti.
Il centro destra saprà dimostrare di essere maggioranza nel paese aggregando tutti coloro che vorranno far parte di un processo di cambiamento rispetto a quest’ultimo fallimentare decennio.
I cittadini hanno da tempo capito che il PD e i suoi alleati hanno una potestà di governo limitata dagli interessi superiori dei capi partito regionali e nazionali.
I disagi che hanno patito negli ultimi anni i semplici cittadini, i pendolari, gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori, le donne e gli uomini giovani e meno giovani che hanno vissuto in questa città, ne hanno aumentato la percezione del totale abbandono della stessa Città.
Un’amministrazione, quella uscente, che si è contraddistinta per i veti più che per le proposte, lasciando che il paese retrocedesse in tutti i campi.
Mentre altre città vicine hanno continuato nell’opera di infrastrutturazione stradale noi siamo ancora fermi alle opere del decennio Mattei terminato nel lontano 2010. Chiedo ai cittadini di segnalarmi un opera, degna di tale nome, realizzata dalla giunta a trazione PD dal 2010 ad oggi. Ovviamente senza appropriarsi di opere da noi finanziate progettate ed appaltate quali il ponte di Vascarelle, il contratto di quartiere 2 di Cecchina etc.
Ora siamo ai fuochi di artificio di fine anno e di fine legislatura e vediamo cantieri improbabili che rimarranno tali fin dopo le elezioni, necessari però a cercare di ingannare i cittadini mascherando il nulla che hanno da presentare come consuntivo dei loro 10 anni di governo.
Ma hanno fatto i conti senza l’oste, 10 anni fa si presentarono con uno slogan accattivante: “riprendiamoci il futuro”. Ebbene, dopo 10 anni possiamo dire che se lo sono ripreso riportando ad Albano il clima delle giunte degli anni 70 e 80 del secolo scorso.
Ora è tempo che quel Futuro che si sono presi per loro, in pochi intimi, lo restituiscano a tutti i cittadini di Albano ai quali lo hanno sottratto.
La popolazione saprà riconoscere tra chi cerca alleanze per mantenere il potere devastando il paese contro ogni logica e chi, pur dibattendo in maniera dura, cerca una condivisione ideale e programmatica per riportare una ventata della politica del fare e allontanando i professionisti del No da Palazzo Savelli.
Chiudo facendo appello a tutti coloro che non sono disposti a chinare la testa di fronte a tanta presupponenza a ad aggregarsi intorno ad un progetto credibile e concreto. La Lega ci sarà e non farà mancare il suo contributo di idee e di uomini, so che Forza Italia, Area Democratica e la lista civica “La Città” stanno lavorando alacremente per mettere al centro le idee e i programmi e sono certo che Fratelli d’Italia si uniranno presto a questa compagine per rispondere con i fatti ai 10 anni di parole vuote di questo centro sinistra. Confido infine che i firmatari, in particolare le liste civiche Riformiste e i partiti moderati, della macedonia multicolore messa in piedi dal PD, possano ripensare criticamente al proprio posizionamento naturale e tornare a guardare la politica in maniera collegiale e senza imposizioni.
Matteo Mauro Orciuoli

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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