Connect with us

Roma

ALBANO LAZIALE NUOVO CIMITERO: AL VIA L’INCHIESTA “OMBRE E LUCI” – PRIMA PUNTATA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti L’amministrazione di Marco Mattei, nel 2009, modificò alcuni criteri per poter accedere al bando di gara

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

di Angelo Parca

Albano Laziale (RM) – Il Cimitero di Albano Laziale è ormai saturo e nonostante da molti anni si trascini la questione inerente la costruzione del nuovo camposanto, a tutt’oggi il problema non è risolto. Nel 2007 l’amministrazione comunale, guidata da Marco Mattei, lanciò una gara d’appalto, dopo aver individuato un terreno “idoneo” nella zona di Pavona.  Venne quindi scelta la "procedura aperta" con il criterio di aggiudicazione dell'offerta "economicamente più vantaggiosa". Si tenne, dunque, la prima gara che vide l’adesione di due società: la ATI Progeca Italgeco ed un'altra ditta. Entrambe le società furono però escluse e le motivazioni furono che la ATI risultava priva dei requisiti minimi richiesti dal capitolato d'appalto, mentre la seconda azienda non aveva presentato i documenti di bilancio in copia autenticata. Su quest’ultimo fatto c’e’ da notare che si tratta di un errore piuttosto da "matricole" per chi si appresta normalmente a partecipare a bandi pubblici.

Ma andiamo avanti con la nostra cronistoria dei fatti. L’amministrazione di Marco Mattei, nel 2009, modificò alcuni criteri per poter accedere al bando di gara, che venne quindi ripresentato ma che, questa volta, vide una sola società formulare l’offerta: La ATI, con capogruppo Italgeca Srl, risultò questa volta vincitrice e  aggiudicataria dei lavori di costruzione e gestione del nuovo Cimitero di Albano Laziale.

La storia sembrerebbe conclusa. Buona la seconda! Direbbe il regista di un film. Ma, in questo caso parrebbe che neanche il secondo ciak sia andato a buon fine.

Approdiamo infatti nel 2010 quando ad Albano Laziale c'è un cambio alla guida di palazzo Savelli, sede dell’amministrazione comunale. Nicola Marini vince le elezioni e subentra all’ex primo cittadino Marco Mattei. Esce quindi il centrodestra e si insedia il centrosinistra che attualmente governa la città.
E’ il  2011, siamo al 24 marzo per l’esattezza, quando la ditta vincitrice, l’ATI invia il  progetto definitivo del primo lotto del nuovo cimitero del Comune di Albano. Il progetto viene finalmente approvato il 19 novembre 2011. Intanto Progeca Srl e Italgeco Srl costituiscono una nuova società denominata Service Albano Laziale con il compito di dare esecuzione al contratto.

Passa un altro anno e mentre si attende di vedere iniziare i tanto agognati lavori per la realizzazione del nuovo camposanto, il 14 novembre 2012 arriva il colpo di scena, ovvero il centrosinistra presenta il conto al centrodestra: L'amministrazione di Nicola Marini porta all'attenzione dell'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) il contratto e la sua procedura, richiedendone parere.

L'AVCP in riscontro alla nota del comune di Albano Laziale si riunisce per l'istruttoria sul contratto stesso l'otto dicembre del 2013 e il 15 gennaio 2014 esprime il parere richiesto. L'Autorità Vigilante sui Contratti Pubblici ravvisa numerose criticità nel contratto e nella procedura che ha portato all'assegnazione dei lavori.

L'AVCP  afferma che da quanto si evince dal contratto, il Comune di Albano non ha un effettivo controllo sulle attività del privato aggiudicatario dei servizi cimiteriali. Lo stesso Ente pubblico si trova inoltre ad esplicare attività di sua competenza senza previa copertura finanziaria. L'aggiudicatario può  infatti procedere alla prevendita o concessione diretta delle opere (loculi), a fronte di una "oggettiva incertezza sulla realizzazione dei lavori" dichiara l'AVCP. Inoltre il contratto stipulato tra Comune e privati appaltanti prevede una esclusività del servizio, in quanto il Comune non può rivolgersi ad altro contraente per assegnare analoghi servizi sul suo territorio. Questo punto è stato ravvisato dall'AVCP come una ulteriore criticità, avendo ravvisato una "non conformità" del contratto posto in essere dal Comune rispetto al codice dei contratti pubblici, in quanto il contratto stesso "non sembra riconducibile ne al contratto di appalto ne alla concessione”. L'Autorità ha ravvisato anche una complessiva atipicità della procedura di assegnazione che non avrebbe favorito una più ampia partecipazione alla gara da parte di altri soggetti ed operatori economici. Tutte le criticità sin qui sollevate dall'AVCP sarebbero aggravate da una incoerenza delle condizioni economiche poste alla base del bando di gara, rispetto alle procedure stabilite in sede di stipula del contratto. Dai documenti sin qui prodotti insomma, emerge una sostanziale e complessiva opacità su tutto il percorso che ha portato all'assegnazione dei lavori, che ha prodotto un forte ritardo rispetto all'inizio degli stessi, congestionando oltremodo l'attuale cimitero di Albano Laziale, arrecando evidenti disagi alle famiglie dei defunti che si trovano di fronte a condizioni di sepoltura spesso non del tutto confacenti al necessario rispetto e decoro dovuto alla custodia delle salme.

Ma questa è solo la prima puntata, la questione sarà approfondita ulteriormente, e analizzeremo altri e molteplici aspetti dell’intera vicenda.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti