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Roma

ALBANO LAZIALE: MARCO SILVESTRONI ALLA CONQUISTA DI PALAZZO SAVELLI

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Tempo di lettura 4 minuti Giorgia Meloni ha consacrato la candidatura di Silvestroni al Teatro Alba Radians di Albano Laziale

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di Alessandro Rosa

Albano Laziale (Rm) – Ad Albano Laziale al teatro Alba Radians venerdì pomeriggio c’erano veramente tante persone e anche il direttivo di Fratelli d’Italia per sostenere la battaglia che Marco Silvestroni rilancia alle amministrative che porteranno gli elettori a scegliere il nuovo governo per Albano Laziale il prossimo 31 maggio ormai alle porte.

Tanta gente, una folla entusiasta e molto partecipativa, evidentemente questa competizione è entrata nel sangue di chi vede il comune di Albano Laziale ormai ad un passo dalla catastrofe. Marco Silvestroni non lo nasconde, Albano Laziale è all’impasse ed è evidente anche a chi mastica poco di politica, una maggioranza tenuta in piedi da equilibri labili e da una gestione che fa acqua da tutte le parti, anzi debiti. Marco Silvestroni la sente sua questa Albano Laziale, come una pianta da proteggere da una tempesta che senza pietà si è abbattuta e che presto potrebbe ritornare. Per questo il candidato sindaco Marco Silvestroni ha ribadito di voler affrontare a viso aperto chi questa bellissima città l’ha ridotta proprio male, e venerdì all'Alba Radians in una cornice di grande affetto e stima ha presentato alla comunità la sua squadra composta da persone che "vogliono diventare protagonisti attivi di questa corsa, di questo cambiamento che sentono ormai necessario".

Albano Laziale può e deve cambiare e la squadra di Marco Silvestroni è pronta a lavorare, c’è molto da fare ne sono consapevoli ma occorre ristabilire ordine, una sana amministrazione che riesca a mettere al centro del proprio interesse il cittadino, la famiglia, la sicurezza, e saper affrontare anche le nuove emergenze come il sostegno alla crisi, ai nuclei famigliari che devono trovare nelle istituzioni un ancora di salvezza, una mano concreta alle prime necessità.

Dai rumors nell’auditorium gli animi sono apparsi desti e i sostenitori si sentono davvero all’unisono con il candidato a sindaco. Ci sono stati giovani, ricchi di nuove speranze, anziani che con le loro rughe comprendono il valore delle parole appena ascoltate, e poi ci sono stati gli sguardi di tante persone al limite della gioventù e all’inizio della loro maturità che si sentono coinvolte appieno in questa battaglia, perché ora la sentono propria, la vivono sulla loro pelle e come affermato dagli stessi "vogliono dare un segnale deciso, concreto anche loro, con il sostegno e partecipazione".

Nove sono le liste che compongono la coalizione che sostiene Marco Silvestroni, Fratelli D'Italia, Il Cigno, Noi Con Salvini, Movimento Nuova Era Gente Libera, , Albano Giovane, Pavona Lista Albano, Territorio e Partecipazione. Insomma nuove energie si sono liberate nell’aria e le persone possono scegliere sapendo chi può davvero cambiare questa amministrazione, o invece sostenere chi in questi ultimi cinque anni ha disatteso promesse e speranze, in fondo il cittadino deve rendersi conto che è il diretto responsabile di quello che accade nel proprio paese, e non si può più demandare la responsabilità. 

Tra tanta gente non poteva mancare il direttivo di Fratelli d’Italia, e un saluto speciale anche di Fabio Rampelli, il capo gruppo di FdI al governo, che proprio venerdì ha chiesto le dìmissioni di Renzi e Alfano, dopo che il vertice dei capi di Stato e di Governo riunitisi a Bruxelles hanno chiesto raid chirurgici contro i barconi che stanno per essere usati dagli scafisti, azioni di intelligence per distruggere il modello di business realizzato dai trafficanti di uomini sul modello degli interventi anti pirateria, al largo della Somalia, bocciando categoricamente l’operato del governo italiano. 

Poi arriva lei, l’esplosiva Giorgia Meloni che ha chiuso la serata, svelando e raccontando la tragicità di questo governo, come riesce a fare la voce grossa con i più deboli e soprattutto con gli italiani, ma non riesce a farsi rispettare in Europa. Sembra una storia grottesca quella raccontata dalla Meloni, ma i fatti di questo governo, come quello preceduto dal Letta e Monti sono la testimonianza di come i beni primari dei cittadini italiani siano stati svenduti alla Troika europea, come ormai le leggi siano state orchestrate affinché si possa perpetrate ogni abuso, facendo diventare l’Italia meta di illegalità e insicurezza:”l’ultima perla dell’UE è quella di far prelevare le impronte digitali dei migranti, così che i membri dell’UE sappiano bene riconoscere per non far entrare nei loro paesi… chi in Italia dobbiamo accogliere”. E la Meloni non lascia nulla all’immaginazione, l’Italia, se non cambia questa direttiva, diventerà la terra promessa non solo dei profughi, ma dei clandestini:”il Frontex riporta dati agghiaccianti e afferma che la quasi totalità di chi arriva non è un profugo, non sono famiglie che fuggono, non lo potrebbero essere se sono quasi tutti uomini, pochissimi bambini e donne, l’Italia non può essere distrutta da questa politica non senso” – fa notare la Meloni. Bersaglio delle sue stoccate sono Alfano, la Boldrini e Renzi. Le persone rispondono e applaudono, le realtà che racconta la Meloni loro le vivono nella quotidianità, ma la stoccata finale la Meloni la dedica all’elettorato:”per cambiare non si deve votare il partito più grande, è l’elettorato che fa la bilancia, parliamo tanto di sovranità popolare e poi ci prestiamo al gioco del più potente…noi siamo l’ago della bilancia e la sovranità popolare la esercitiamo con ogni singolo voto”- tuona la Meloni.

Le luci sono ancora accese, Marco Silvestroni saluta il pubblico e gli amici, quasi tutti rimangono in sala, vogliono ancora confrontarsi e stare assieme, si sentono parte di una grande famiglia, con progetti, idee e la voglia di mettersi in campo per cambiare Albano Laziale.

A sostenere Marco Silvestroni c’è anche Stefano Novelli, responsabile di FdI di Zagarolo, anche lui concorrerà alle elezioni amministrative quest’anno nel proprio comune. Scambiandosi un augurio reciproco fatto di stima e affetto, si salutano.
Marco Silvestroni per Albano sarà un riferimento importante, non a caso le liste che appoggiano questa battaglia sono tante, e la condivisione di quel progetto che li ha fatti unire sotto la sua guida sarà la vera forza trainante per poter dare un contributo decisivo al cambiamento tanto atteso. “Questa volta voto Silvestroni”… è questo lo slogan con cui parte questa energica campagna elettorale.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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