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Roma

ALBANO LAZIALE: IL PERICOLO DISCARICA INCOMBE SULLA POPOLAZIONE DEI CASTELLI ROMANI

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Tempo di lettura 4 minutiIl Movimento 5 stelle di Albano Laziale interroga il sindaco. I No Inc. pronti a dare nuova battaglia.

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Redazione
Albano Laziale (RM)
– C'e' il serio rischio che la discarica di Albano Laziale meglio nota come di Roncigliano possa essere scelta come sito strategico di interesse nazionale nell'importantissimo vertice del 9 settembre 2015 che si terrà al Ministero dell'Ambiente  e che riguarda il decreto "Sblocca Italia".

A tal proposito il movimento 5 stelle di Albano Laziale ha protocollato una interrogazione con richiesta di risposta scritta da parte del sindaco di Albano Laziale e discussione in aula consiliare relativamente a molti punti da chiarire sul discorso discarica di Roncigliano vista la discussione del decreto “sblocca Italia” che avverrà il prossimo 9 settembre presso il Ministero dell'ambiente.

Durante questo incontro, infatti, si discuterà la bozza di decreto che vuole rendere strategico, dal punto di vista nazionale, il sito di Roncigliano. Federica Nobilio, portavoce del Movimento 5 stelle di Albano Laziale esprime tutta la sua preoccupazione visto lo stato di grave inquinamento, forse irreversibile, delle falde acquifere nonché dell'aria circostante alla discarica. “In più occasioni il Comune di Albano Laziale – dichiara la consigliera comunale M5S- ha dichiarato – prosegue Nobilio – che avrebbe dato corso ad una caratterizzazione almeno esterna del sito, sono stati impegnati a tal proposito 30mila euro tramite convenzione con il Cnr. Tale caratterizzazione si sarebbe dovuta concludere, come risulta dalla convenzione Ispra Cnr – Comune di Albano Laziale ad aprile 2013. Ad oggi non abbiamo notizie. Dopo i ripetuti allarmi lanciati dai comitati locali vogliamo sapere quali sono le iniziative che l'amministrazione comunale vorrà portare avanti per obbligare il Cnr ad eseguire questa caratterizzazione del sito e successivamente a portare avanti la caratterizzazione interna come richiesto dall'Arpa a novembre 2011 sulla base della situazione allarmante delle falde sotto la discarica di Roncigliano. Più volte l'Arpa Lazio ha lanciato l'allarme anche rispetto alle modalità di funzionamento dell'impianto di TMB. Secondo una relazione dei Carabinieri del NOE di Roma fatta nei primissimi mesi del 2012, che segue una richiesta dell'allora Ministro all'ambiente Corrado Clini, l'impianto TMB di Roncigliano funziona male ed estrae dai rifiuti indifferenziati in arrivo solo il 9-10% circa di CDR contro il 30-35% di legge”. C'è un processo storico che vede il gruppo Cerroni e alcuni importanti dirigenti della Regione Lazio alla sbarra per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, falso, sovrafatturazione di 11 milioni di euro nei confronti dei 10 comuni dei Castelli Romani e del Litorale che sversano a Roncigliano. Chiediamo dunque: cosa ha intenzione di fare questa amministrazione in concerto con gli altri sindaci di bacino? Quali interventi in particolare intendono fare nei confronti dei membri che rappresenteranno la Regione Lazio all'interno della conferenza stato-regioni per evitare che il sito di Roncigliano diventi strategico dal punto di vista nazionale? Come può il Comune di Albano Laziale, che è il primo e più diretto interessato e che è legato alla società da una cosiddetta convenzione, continuare a fidarsi della pesa che viene operata sui rifiuti in entrata e in uscita solo ed esclusivamente dal gruppo Cerroni? Perché non viene istituita anche una pesa pubblica come previsto dalla legge? Aspettiamo le risposte del sindaco che, – conclude Federica Nobilio – ricordiamo, è il massimo tutore della salute pubblica"

La decisione spetta solo a Nicola Zingaretti. Sull'argomento interviene Daniele Castri responsabile legale e referente del Comitato No Inc che a tale riguardo ha dichiarato: "Nessuno in Regione Lazio o nei Comuni dei Castelli Romani pensi di fare il furbetto nascondendosi dietro alla legge cosiddetta “Sblocca Italia”: l’eventuale costruzione dell’Inceneritore di Albano Laziale dipende esclusivamente dall’Autorizzazione Regionale (A.I.A.) n. B.3694 del 13 agosto 2009, voluta dall'allora Giunta Marrazzo, e poi prorogata dalla Giunta Polverini con determina n. B.0266 del 28 gennaio 2013. La possibilità di avviare il cantiere per costruire il mega forno brucia rifiuti di Albano Laziale scadrà inderogabilmente il prossimo 22 novembre 2015 e potrà essere eventualmente rinnovata solo ed esclusivamente dalla Giunta Zingaretti: punto! Detto ciò, l’articolo 6 di un nuovo decreto (attuativo) proposto lo scorso 29 luglio dal Consiglio dei Ministri, collegato alla legge detta “Sblocca Italia”, pretende di trasformare la discarica dei Castelli Romani, detta di Roncigliano, in un “infrastruttura strategica di preminente interesse nazionale utile a garantire la sicurezza nazionale.” Si tratta, per il momento, “solo” di una bozza preliminare. La versione definitiva verrà discussa il prossimo 9 settembre alle ore 11,00 presso il Ministero dell’Ambiente e poi votata nella Conferenza Stato Regioni, la “tavola” rotonda cui parteciperanno tutti i deputati, senatori e delegati delle Regioni italiane. Il Governo, detto in parole povere, per legge non avrebbe potuto e non potrebbe autorizzare di nuovo, in sede nazionale, un impianto già autorizzato, e per ben due volte, in sede regionale! Non c’è nessun interesse nazionale da difendere, ovvero salute umana e ambiente (!), nel cimitero dei rifiuti di Roncigliano, ma solo biechi interessi di bottega, visto e considerato tra l’altro il gravissimo e forse irreversibile stato di inquinamento delle falde acquifere e dell’aria, come certificato recentemente da Arpa Lazio e Ispra Cnr. Ed alla faccia di un processo penale storico nei confronti del Gruppo Cerroni, in pieno e veloce corso di svolgimento, che coinvolge anche due ex importantissimi dirigenti regionali: Luca Fegatelli e Raniero De Filippis. I capi d’accusa fanno tremare le vene dei polsi: associazione a delinquere, truffa aggravata, falso, sovrafatturazione di oltre 11 milioni di euro nei confronti di 10 Comuni dei Castelli Romani, traffico e interramento illegale di rifiuti, reati ambientali, eccetera eccetera. Processo che riguarda principalmente l’Inceneritore dei Castelli Romani e il VII invaso di Roncigliano. Ma questo, forse, i membri del Consiglio dei Ministri, lo ignorano. Ma cosa ne pensano, di tutto ciò, i sindaci dei Castelli Romani?"