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Redazione
Albano Laziale (RM) – "Chiedo ufficialmente al sindaco di Albano Laziale un censimento abitativo immediato. – Tuona Simone Carabella che torna sul tema dell'emergenza abitativa nel comune di Albano Laziale in difesa di tutte quelle persone che reclamano il diritto ad una casa perché in graduatoria da anni ed in attesa per questo di una soluzione che però non arriva. Le case Comunali che dovessero risultare occupate abusivamente da persone senza requisiti devono essere sgomberate immediatamente per essere assegnate a chi rispetta una regolare graduatoria. – prosegue Carabella – Troppe famiglie Italiane con figli mi stanno contattando chiedendomi aiuto. C è solo una soluzione. – conclude Carabella – Sgomberare immediatamente le case occupate da chi non ha requisiti".
Solo qualche giorno fa pubblicavamo la lettera di una giovane mamma di Albano Laziale con 3 bambini e con il marito agli arresti domiciliari e uno sfratto fissato per il prossimo 15 luglio.
La mamma ha denunciato che dallo scorso mese di ottobre viene spedita da un ufficio all'altro del Comune di Albano Laziale senza ricevere aiuto per questo suo grandissimo problema. Infatti la donna ha fatto presente ai servizi sociali del comune di Albano Laziale, con una lettera scritta dall'avvocato del marito, che se il marito non ha una casa dove scontare gli arresti domiciliari (2 anni e mezzo), dovrà tornare immediatamente in carcere, la risposta del Comune è stata che le case non ci sono e che c'e una graduatoria da rispettare. Eppure, nonostante questa mamma con tre figli e marito agli arresti domiciliari sia in graduatoria da ben 10 anni rischia ora di vedere il marito tornare in carcere per mancanza di una casa e di vedere i propri tre bambini messi in una struttura
Simone Carabella personaggio di spicco nelle battaglie per il sociale si prepara quindi a scendere in campo contro l'abusivismo incontrollato, che è una triste realtà anche ad Albano Laziale.
La scorsa domenica Carabella insieme al disabile Simone Palmulli ha corso da piazza Colonna fino a Casale San Nicola (Roma nord) un percorso di oltre 40 chilometri sotto un sole cocente per portare la solidarietà oltre a viveri e provviste al primo campo profughi di Italiani abbandonati dalle istituzioni.
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