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Castelli Romani

Albano Laziale, edilizia economica popolare: istituita una commissione consiliare speciale

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ALBANO LAZIALE (RM) – Il Consiglio Comunale di Albano Laziale, su proposta del Sindaco Nicola Marini, ha approvato l’istituzione di una Commissione Consiliare Speciale sul Piano di Edilizia Economica e Popolare in località Cecchina, Via Madonna degli Angeli, noto anche come PEEP Cecchina 2. La Commissione esaminerà tutti gli atti amministrativi riguardanti il Piano di Edilizia Economica e Popolare PEEP Cecchina 2. La Commissione sarà composta dal Presidente del Consiglio, dal Presidente della I^ Commissione Consiliare e dai capigruppo o loro delegati.

Il Sindaco Nicola Marini ha commentato: “Durante la realizzazione degli alloggi del PEEP Cecchina 2 si sono evidenziate diverse criticità, oggetto anche di interrogazioni da parte di Consiglieri Comunali, oltre che di legittime lamentele da parte degli abitanti del quartiere. Pertanto abbiamo ritenuto necessario istituire un organo che verifichi e faccia complessivamente luce sull’interno percorso amministrativo”.

Una vicenda, quella del PEEP che si protrae da oltre un ventennio

Nel 2012 fu oggetto di una interrogazione urgente a risposta scritta presentata dall’allora capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. Nell’interrogazione si riepilogavano alcuni fatti, a partire dai contributi regionali assegnati alla fine degli anni 90 alla società ACF, che nel 2004 aveva stipulato una convenzione ai sensi dell’art. 35 della legge n. 865/1971 con il comune di Albano laziale per la quale si concedeva il diritto di superficie per la realizzazione di 38 alloggi nell’ambito del piano di zona. Mentre per le case, terminate sin dal 2007, venivano consegnate dagli altri operatori nel 2008, a distanza di 8 anni, passando per numerosi contenziosi civili e amministrativi intentati strumentalmente dalla società ACF, questa aveva richiesto all’assessorato alla Casa l’approvazione del QTE (Quadro tecnico Economico) finale, atto propedeutico all’erogazione dei fondi residui, presentando un documento con discordanze macroscopiche, in eccesso, rispetto alle metrature indicate nei titoli edilizi, anche di oltre 40 metri quadrati, come rilevato dal Comune. Inoltre, nonostante nel QTE veniva indicato un “Costo totale dell’intervento” inferiore al prezzo massimo di cessione stabilito dal Comune, la società aveva preteso dagli acquirenti maggiori somme per voci di spesa che invece erano già ricomprese nel prezzo stesso, ovvero riferite a “migliorie” che non corrispondevano a lavori eseguiti.

ALBANO LAZIALE URBANISTICA: MARRUCCIO (IDV) PRESENTA INTERROGAZIONE SU EDILIZIA POPOLARE A CECCHINA2

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