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Riceviamo e pubblichiamo
Nota di Pina Guglielmino Capogruppo Consiliare AD Albano Laziale
Albano Laziale – E’ passato più di un anno dalla mozione che ho presentato in Consiglio comunale a sostegno della presenza femminile nella giunta Marini ad Albano (che fino ad allora era stata completamente ignorata, nonostante gli appelli che quotidianamente venivano anche da sinistra. Successivamente l’amministrazione si è sentita costretta a nominare una donna in Giunta), e pochi giorni fa, finalmente, la Camera dei deputati ha approvato, in via definitiva, la legge che istituisce la preferenza di genere per le elezioni (politiche, regionali, provinciali e per i comuni oltre i 5.000 abitanti) e la presenza, obbligatoria, di una rappresentanza non inferiore al trenta per cento nei consigli di amministrazione e nelle commissioni per i concorsi pubblici.
E’ bene chiarire subito di cosa stiamo parlando. Il provvedimento introduce nella legislazione elettorale due misure rilevanti; in primo luogo una quota di lista, secondo la quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato in lista in misura superiore ai due terzi dei candidati; in secondo luogo istituisce la doppia preferenza di genere, cioè la possibilità di esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale, una per un candidato di sesso maschile l’altra per una candidato di sesso femminile della stessa lista. In caso di mancato rispetto della disposizione, la norma prevede l’annullamento della seconda preferenza dello stesso genere. E tutto questo vale per ogni consesso elettivo.
Significa in poche parole che è stato abbandonato il concetto di “quote rosa” e che le donne dovranno conquistarsi il consenso dei cittadini elettori e che potranno essere rappresentate, in quanto soggetti capaci di interpretare i bisogni di una società in continua evoluzione, senza “concessioni” o “benenvolenze” di qualsiasi natura.
Ritengo sia una svolta epocale per il ruolo che il genere femminile è chiamato a svolgere nella politica, e di conseguenza nella società, a tutti i livelli.
Chi più delle donne può rappresentare al meglio le istanze delle famiglie e delle comunità?
Le donne sono quelle che vivono maggiormente le tensioni, i problemi, le ansie dei propri figli, dei mariti e dei compagni, degli anziani e dei malati.
Quale donna non conosce i problemi della scuola, della mancanza di risorse, degli aumenti dei generi alimentari e delle tariffe, dei disservizi della sanità e dei trasporti? Potrei continuare all’infinito.
Oggi abbiamo la possibilità di intervenire per corregge storture e indirizzare la società verso un modello sociale e di sviluppo più umano. Più aderente alla realtà di tutti i giorni, poiché conosciamo i problemi che tutti dobbiamo affrontare quotidianamente e riteniamo di poter proporre soluzioni adeguate, nel rispetto di ogni singola necessità.
Mi auguro una forte rappresentanza femminile, soprattutto nei consigli comunali (oggi, ad esempio, sono l’unica donna nel consiglio comunale di Albano Laziale, con le conseguenze che questa esigua rappresentanza comporta) che sono il livello di governo più prossimo ai cittadini.
Vogliamo poter incidere maggiormente sulle scelte che vengono fatte, indirizzando le risorse disponibili verso le famiglie, la scuola, la sanità, l’assistenza sociale e verso i giovani. I nostri figli.
Abbiamo il dovere di proteggerli, al pari dei nostri padri e delle nostre madri, e consegnargli una società più giusta, più equa e più aderente ad una realtà in continua evoluzione. Lancio un appello a tutte quelle donne, senza distinzione di parte, che si sentono di dover partecipare a questo processo di cambiamento, con idee e impegno.
Area Democratica, che mi onoro di rappresentare in Consiglio Comunale ad Albano, è aperta al contributo di tutte.
Per concretizzare il cambiamento. Nei fatti, e non con le parole.
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