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ALBANO LAZIALE, CENTRO PSICOLOGIA: ECCO COME ARRICCHIRE IL LESSICO DEL BAMBINO

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Tempo di lettura 2 minuti Alcune strategie che insegnanti e genitori possono sfruttare per stimolare il più possibile il bambino in età pre-scolare

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A cura della Dottoressa Chiara Marianecci, Logopedista

Albano Laziale (RM) – Il lessico, cioè la ricchezza dei vocaboli, è uno degli aspetti più importanti del linguaggio che non riguarda solamente i più piccoli ma anche gli adulti. Questa, tuttavia, è una capacità che va coltivata sin dall’età evolutiva, in quanto un bagaglio lessicale ampio è importante non solo affinchè il bambino possa avere una comprensione e produzione del linguaggio più elevata e completa, ma anche per l’apprendimento della letto-scrittura, per le capacità di narrazione e per l’abilità di creazione del testo scritto. Si riportano di seguito delle strategie che insegnanti e genitori possono sfruttare per stimolare il più possibile il bambino in età pre-scolare:

1) arricchire le fasi di gioco focalizzando l’attenzione sulla denominazione degli oggetti e delle attività che si stanno svolgendo, in maniera tale che il piccolo possa comprendere le varie correlazioni in questione. A tale proposito, nel caso di un bambino più grande è possibile organizzare giochi un pochino più complessi, come dei “memory” con immagini di oggetti, che i “giocatori” devono ricordare e denominare. Ciò avviene inizialmente soprattutto con i sostantivi ma è opportuno ricordarsi di arricchire il più possibile anche la categoria dei verbi;

2) stimolare il bambino per categorie semantiche: ad esempio, categoria degli alimenti, di indumenti, di cibi, frutta etc. Un’idea può essere organizzare attività in cui il bambino deve mettere tutti i cibi nel carrello o i vestiti nei cassetti: il tutto può essere fatto con gli oggetti, o in modo più astratto, per i più grandi, anche con le figure. Naturalmente in tutte queste attività la denominazione deve essere sempre presente;

3) utilizzare storie con immagini, di complessità crescente a seconda dell’età del bambino, in cui il piccolo inizialmente ascolta soltanto, e in un secondo momento viene coinvolto gradualmente nel completamento di frasi con parole mancanti. Questo stimola sia la memoria che l’attenzione uditiva: aspetti fondamentali per l’ampliamento del lessico.

4) utilizzare delle filastrocche, meglio se con supporto visivo in sequenza o tramite cd con libro.

5) verbalizzare coppie di parole oppositive: ovvero i contrari. Su questo esistono attività facilmente reperibili già pronte.

6) svolgere attività più complesse ma che permettono uno sviluppo delle abilità lessicali decisamente più elevato: sono quelle in cui si stimola il bambino a fare un’analisi di tutte le caratteristiche di un oggetto (colore, forma, dimensione, uso etc). A tal proposito si possono fare giochi in cui il bambino toccando solamente una cosa cerca di riconoscerla per poi denominarla.

Successivamente è possibile fare anche ulteriori attività in cui il bambino individua le caratteristiche che un oggetto condivide con altri; ad esempio: “la mela è un frutto tondo e liscio, ma quale altro oggetto ha le stesse caratteristiche?”. L’adulto può chiedere anche al bambino di dividere gli oggetti per categorie e portarlo a delle conclusioni per caratteristiche comuni: ”tutti i frutti possono essere tagliati”.
Detto questo, tuttavia, nei casi in cui il lessico del bambino risulti estremamente ridotto, e si rilevino in aggiunta difficoltà narrative, di costruzione frasale o di comprensione, allora sarà necessario intervenire con valutazioni più specifiche come quella logopedica. Questo permetterà di rintracciare carenze linguistiche ben precise , e procedere eventualmente, mediante trattamenti specifici, in maniera che il bambino possa completare le tappe di sviluppo e approdare all’età scolare con difficoltà quanto più limitate possibili.

LOGOPEDISTA CHIARA MARIANECCI
Tel. 3497296063
e-mail: chiara.marianecci@hotmail.it

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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