Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: la balbulzie nel bambino

 

A cura della Dott.ssa Francesca Bertucci, Psicologa-Psicodiagnosta dell’età evolutiva- Mediatore familiare

 

 

ALBANO LAZIALE (RM) – La balbuzie è un disturbo del linguaggio caratterizzato dalla fluenza interrotta e da involontarie ripetizioni e prolungamenti di suoni, sillabe, parole o frasi, con frequenti pause o blocchi in cui la persona che balbetta non è in grado di esprimere verbalmente un pensiero o un concetto nonostante lo abbia già formulato mentalmente.
Nell’ambito di questo disturbo è stato rilevato che i trattamenti sono molto efficaci e tendono a far scomparire il disturbo, il problema sta nel mantenere tale risultato nel tempo. Infatti, il bambino che presenta la balbuzie, presenta anche altre difficoltà: è testardo, tende ad evitare le difficoltà, invece di affrontarle; ha una bassa autostima; non esprime le emozioni, tende ad avere pensieri negativi; è perfezionista; ha difficoltà nei rapporti interpersonali. 

Quali sono i fattori di rischio?

La storia familiare: sono ad alto rischio i bambini di nuclei familiari che presentano casi di balbuzie;

Il ritardo di inizio del linguaggio, soprattutto nei maschi

La personalità dei genitori: elevati livelli di ansia, moduli comportamentali rigidi e perfezionisti

Aspettative e atteggiamenti svalutativi dei genitori nei confronti del bambino

Il bilinguismo: è opportuno insegnare la nuova lingua al bambino quando ha già acquisito abbastanza bene la prima
Il trattamento


Alla terapia foniatrica è sempre opportuno associare un sostegno psicologico del bambino, alternato a delle sedute con i genitori, se ha più di sei anni, altrimenti si consiglia un sostegno psicologico solo per i genitori, con l’obiettivo di dare indicazione sugli atteggiamenti positivi per prevenire o gestire il disturbo. La terapia con il bambino ha diverse fasi: esercizi di respirazione e applicazione del time-out; terapia assertiva adattata all’età e miglioramento dell’autostima.
Il difficile ruolo del genitore
Il genitore è un essere umano e può avere dei limiti, senza per questo si deve sentire in colpa. Quando una persona diventa genitore, inizia ad assumere un ruolo in cui non dimostra le sue emozioni, essendo un modello per il figlio e, in questo modo gli trasmette implicitamente che le emozioni non esistono e che è sbagliato manifestarle. Invece le emozioni esistono ed è giusto riconoscerle. Tutti possiamo sbagliare ma è importante accettare la persona piuttosto che il suo comportamento e provare a soddisfare i suoi bisogni.

Tra i bisogni più importanti di un bambino ci sono: quello di attenzione, di gratificazione, di accettazione, di amore incondizionato, di contatto fisico, di empatia, di ottenere risultati, di essere ascoltati, di guida e di fiducia. Lo stile educativo deve essere autorevole e non autoritario.
 

Quali sono gli atteggiamenti positivi per prevenire la balbuzie?
• Mostrare disponibilità all’ascolto, non a come lo dice ma a cosa dice
• Utilizzare un linguaggio facile e rallentato, privilegiando un vocabolario elementare e frasi brevi
• Non interrompere, anticipare le frasi o finire il discorso
• Fare uso di pause nel discorso e nella comunicazione
• Commentare singole situazioni o momenti, invece di porre domande frequenti che affaticano il bambino
• Valorizzare le forme di comunicazione non verbale, momenti ludici in cui il bambino può scaricare la tensione verbale
• Evitare di obbligare il bambino a raccontare eventi ad amici e parenti
• Evitare reazioni emotive ai blocchi verbali del bambino, cercando anche di non evidenziare le difficoltà
• Preparare il bambino ad affrontare situazioni nuove, simulando l’evento e tranquillizzandolo per ridurre il livello d’ansia
• Evidenziare e sottolineare i punti di forza, le capacità e le qualità del bambino
• Se il bambino vi sottolinea la sua difficoltà verbale, ricordategli che tutte le persone possono avere difficoltà ed esitazioni verbali, quando sono stanche e particolarmente agitate
In ogni caso, quando si presentano problematiche di questo tipo è importante ricercare il consulto di un logopedista e di uno psicologo dell’età evolutiva, in modo da evitare errori che possano acutizzare il problema.

Centro psicologia Castelli Romani-Dott.ssa Francesca Bertucci
Psicologa-Psicodiagnosta dell’età evolutiva-Mediatore familiare
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