Costume e Società
Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: il menù di primavera consigliato dalla nutrizionista
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ALBANO LAZIALE (RM) – Siamo alle solite. Arriva Marzo e inizia a risuonare quella vocina “l’estate si sta avvicinando”. Tolti i cappotti ed i maglioni, le forme del nostro corpo iniziano a catturare la nostra attenzione: la primavera e i primi caldi ci portano inesorabilmente la voglia di rimetterci in forma, di prenderci cura di noi stessi (che viene prima di qualsiasi tipo di dieta!). Come nutrizionista sono concorde sul fatto che Marzo è il mese ideale per rivedere le nostre consuetudini alimentari e il nostro menù!
Qualche piccola premessa è doverosa. Proprio in questo periodo sentiamo parlare spesso di diete “disintossicanti”, prodotti “detox”, programmi dietetici “rigeneranti”. I social sono purtroppo un veicolo attraverso i quali questi messaggi arrivano a qualsiasi tipo di pubblico: nella maggior parte dei casi si tratta di programmi a base di digiuni, infusi e prodotti che di naturale hanno ben poco! Non abbiamo bisogno di questi “programmi” e vi spiego anche il perché! Nel nostro corpo abbiamo due meravigliosi organi, il “fegato” e i “reni”, chiamati organi “emuntori”, ovvero strutture organiche capaci di eliminare le tossine dal nostro corpo. Il sistema linfatico sostiene tutto questo processo in quanto rappresenta la “via” attraverso la quale i prodotti di scarto delle cellule vengono veicolati verso il sangue, per poi essere eliminati dagli altri organi tra i quali il fegato e i reni!
Come possiamo allora sostenere il lavoro di depurazione dei nostri organi con l’arrivo della bella stagione? Innanzitutto rendiamo equilibrata la nostra alimentazione, riducendo quelli che sono zuccheri aggiunti (quanti dolci? Quanto zucchero aggiunto?) e carboidrati raffinati (perché non sostituire la pasta bianca con pasta e riso integrale, farro e orzo?). Oltre a ciò è sempre buona abitudine consumare cibi freschi e di stagione preferibilmente preparati a casa: integriamo la nostra dieta con verdure a foglia verde, ma anche con mele, carote, sedano e cerchiamo di utilizzare alcune preziose spezie come zenzero, curcuma, il cumino e la cannella! Teniamo lontano dal nostro menù di primavera i cibi fritti, i formaggi stagionati, insaccati vari, l’alcool, lo zucchero e le bibite gassate.
Vediamo allora come poter costruire insieme il menù di Primavera!
Innanzitutto partiamo dalle verdure, le vere “regine” di Marzo!
Sulla nostra tavola non possono mancare i carciofi, verdure “detossificanti” per eccellenza che stimolano le funzioni del fegato, aiutano a regolare i livelli di colesterolo nel sangue e, grazie al loro contenuto di inulina, favoriscono la regolarità intestinale. Alla lista della spesa di Marzo dovremmo aggiungere altre verdure “verdi”: erba cipollina per le sue proprietà diuretiche; radicchio verde per il suo contenuto di ferro, magnesio, calcio, acido folico e vitamina K; valeriana, per il suo quantitativo di vitamine A e C; la rucola, ricca non solo di vitamina A e C, ma anche di sulforafano, un potente antitumorale; la cicoria, erba spontanea molto amara, stimolante della secrezione biliare, azione connessa anche ad un miglioramento della digestione; ultimi, ma non per importanza, gli asparagi, verdure “diuretiche” per eccellenza, ricchissime di vitamine, sali minerali e fibre.
Non dimentichiamoci che marzo è il mese di passaggio dall’inverno alla primavera: il nostro corpo è come se sentisse il bisogno di uscire dal “letargo” invernale, adottando uno stile alimentare più leggero! Ecco perché, oltre a preferire le verdure elencate in precedenza, dovremmo iniziare a mescolare a ogni pasto ingredienti sia cotti (e caldi) che crudi! Ad esempio proviamo a sostituire la zuppa di cereali e legumi che tanto ci confortava quest’inverno, con un’insalata di fagioli, carote e rucola, abbinata ad una fetta di pane integrale tostato.
L’acqua è un ingrediente indispensabile. Se quest’inverno l’unico modo per raggiungere il famoso apporto idrico di almeno 1,5 litri al giorno era bere tè o infusi caldi, adesso a Primavera saremo maggiormente invogliati a bere di più! Quanto dovremmo bere? Senza esagerare, cercate di assumere 1,5-2 litri di acqua al giorno (dipende molto anche dal fatto se fate o meno attività fisica). Quale tipo di acqua? Possibilmente un’acqua a basso residuo fisso la mattina, mentre durante la giornata un’acqua che sia minerale naturale.
Un alimento simbolo sia della Primavera che della Pasqua ormai imminente è sicuramente l’uovo che, proprio in questo periodo, è nel pieno della sua stagionalità! Così come la frutta e la verdura, anche le uova hanno la loro stagionalità: le galline, dopo il lungo inverno, riprendono finalmente la loro attività grazie alle ore di luce solare in più (parlo sempre di galline allevate a terra, seguendo i loro bioritmi naturali; questo non vale per le galline allevate in gabbia a suon di mangimi). Pertanto, assicuriamoci di mettere in tavola un numero adeguato di uova a settimana. Ormai moltissimi studi scientifici hanno dimostrato che non c’è alcuna correlazione tra colesterolo ematico (quello che leggete quando vi fate le analisi del sangue) e il colesterolo presente nelle uova: quindi via libera alle uova (anche a colazione volendo!).
Fatte le giuste premesse, proviamo a costruire insieme il nostro menù di Primavera!
COLAZIONE. Iniziamo con uno Yogurt intero bianco (o di soia se per vari motivi non potete assumere latticini) o un bicchiere di latte di mandorla senza zuccheri aggiunti, preferibilmente biologico, arricchito con qualche cucchiaio di fiocchi d’avena (se li mettete in ammollo la sera prima saranno molto più morbidi e gustosi), un cucchiaino di miele o di sciroppo d’agave e d’acero per addolcire (oppure dell’uvetta sultanina se amate un dolcificante “più naturale”). Aggiungete come guarnizione delle fragole fresche oppure una piccola macedonia composta da kiwi, fragole e succo di limone. Per gli sportivi o per chi deve affrontare una mattinata lavorativa intensa, aggiungete una fetta di pane tostato con un velo di marmellata senza zuccheri aggiunti oppure del tahin o della crema di mandorle.
SPUNTINI. A metà mattina via libera a frutta di stagione: al momento troviamo ancora mele, arance, kiwi e le primissime fragole! Utilizzando alcune delle verdure di cui vi ho parlato prima, potremmo preparare anche degli estratti o dei centrifugati, ottimi spezza-fame e/o per prendersi una pausa dall’ufficio (al posto della classica “pausa caffè” voi farete la “pausa centrifuga”). Continuate, come consigliavo anche nel menù autunnale, ad introdurre qualche noce o mandorla!
PRANZO. Nota dolente di chi deve mangiare fuori casa, tranquilli però, basta solo un pochino di organizzazione! Se avete la possibilità di mangiare a casa, un classico è sicuramente il risotto ai carciofi oppure degli spaghetti integrali con rucola e limone. Volete la ricetta? Eccola qui: rosolate uno spicchio d’aglio tritato per pochissimo tempo. Nel frattempo scolate la pasta al dente e mettetela nella padella, unite la scorza grattugiata e un pochino di succo di limone, la rucola tritata finemente. Saltate brevemente e salate (con moderazione mi raccomando) a piacere. Se al posto degli spaghetti utilizzate una pasta corta o del farro, avrete un pasto da portare tranquillamente in ufficio. Potete abbinare un piccolo secondo composto da carne/pesce/uova cotti in modo semplice con un’insalata di valeriana e radicchio verde. Se non volete appesantirvi troppo con dei carboidrati a pranzo, potete optare per un secondo veloce, ad esempio: uova sode accompagnate da cicoria e crostini integrali (fateli voi tostando una fetta di pane integrale e tagliandola poi a quadratini) oppure una sogliola al forno con patate aromatizzate al rosmarino e zenzero, accompagnata da asparagi saltati in padella.
CENA. Facciamo spazio a pesce, carni bianche e uova. Potreste preparare delle cosce di pollo al forno lasciate marinate qualche ora con succo di limone, zenzero, salvia e rosmarino oppure dello sgombro al cartoccio insaporito da aromi ed erbette aromatiche di stagione. Un classico di questo periodo è la frittata con asparagi che potete cucinare sia al forno che in padella (ottima da portare anche il giorno successivo a lavoro). Oggi vi lascio una ricetta davvero speciale per fare un piatto unico: la frittata di patate, carciofi e cipollotti. Affettate sottilmente un paio di cipollotti e fateli rosolare con olio extravergine d’oliva in una padella. Mondate i carciofi e pelate una patata, poi affettate finemente tutti gli ortaggi. Uniteli ai cipollotti insieme a qualche cucchiaio d’acqua, salate, pepate, coprite con un coperchio e fate cuocere per circa una decina di minuti. Nel frattempo sbattete le uova (mi raccomando di galline ruspanti o biologiche), conditele con della maggiorana o del prezzemolo tritato. A questo punto potete decidere se preparare la frittata in padella o al forno. Quindi unite gli ortaggi saltati in padella con le uova, in padella fate cuocere per qualche minuto su ogni lato, mentre al forno vi serviranno una ventina di minuti a 180 gradi. Accompagnate la frittata con un’insalata mista. Perché è un piatto unico? Perché ci sono i carboidrati delle patate, i grassi dell’olio, le proteine delle uova e le fibre delle verdure!
Accompagnate sempre i vostri secondi piatti con una porzione di verdure e ricordate che carboidrati non solo la classica fetta di pane o la pasta, ma anche patate cotte al forno, patate dolci bollite, riso basmati o integrale, del cous cous o altri cereali in chicchi tipo farro e orzo.
Dott.ssa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista
Centro Psicologia Castelli Romani, Piazza Pia 21, 00041 Albano Laziale
Tel. 3204604812 – email: defilippielisa@gmail.com
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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