Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: il bambino è pronto per la prima elementare?

ALBANO LAZIALE (RM) – I primi mesi dell’anno sono da sempre un periodo intenso e pieno di preoccupazioni per quei genitori che stanno per iscrivere i bambini alla prima elementare. Le ansie riguardano certamente la scelta del giusto istituto ma soprattutto l’incertezza sul fatto che il proprio bambino sia realmente pronto per “la scuola dei grandi”.

A tale proposito,in molte scuole materne vengono effettuati degli screening finalizzati proprio all’analisi di eventuali indici predittivi rispetto a difficoltà di apprendimento: ci sono infatti degli aspetti che possono essere precocemente individuati e, se carenti, correggibili con dei training di potenziamento che vadano a rafforzare quelle abilità di base, indispensabili per l’approccio all’apprendimento della lettura scrittura e per le prime forme di calcolo. Oltre a richiedere un approfondimento specialistico, anche logopedico, il genitore tuttavia può già in piena autonomia far caso ad aspetti ben visibili, anche per un occhio meno esperto: all’età di cinque/sei anni, infatti, il bambino non deve presentare alterazione di linguaggio per il versante fonologico; motivo per il quale, se non ha ancora sviluppato dei suoni, o se tende a semplificare molte delle parole prodotte, potrebbe non essere adeguato e bisogna intervenire dunque con un approccio appropriato, prima che venga esposto all’apprendimento di lettura e scrittura.

Lo stesso discorso vale per l’aspetto morfosintattico: a quell’età, il bambino deve essere in grado di esprimersi mediante costruzioni frasali complete e ricche, correttamente formulate. Anche il lessico presenta la stessa importanza: se vostro figlio tende ad avere infatti un vocabolario molto ristretto e ripetitivo è opportuno consultarsi con uno specialista che sia in grado di fornire una visione obiettiva.
Altro aspetto cruciale da verificare infine è il livello di ascolto e narrazione delle storie: il bimbo della fascia d’età citata sa già ascoltare un racconto (adeguato per lui) e raccontare a sua volta una storia o degli avvenimenti del quotidiano.
Riassumendo, l’inventario degli aspetti da osservare è come abbiamo visto sicuramente molto vasto, motivo per il quale sintetizzare il tutto in poche righe risulta assai complicato: importante però è sempre monitorare il comportamento di vostro figlio, cercando di coglierne i tempi di attenzione in attività più strutturate, come ad esempio l’ ascolto di storie o “classiche” attività di pregrafismo.

Oltre agli aspetti linguistici, è bene osservare inoltre anche le indicazioni che emergono dalla capacità grafo-motoria del proprio bambino: sempre nelle attività preparatorie alla prima elementare, si possono notare infatti elementi come il tratteggio e la rappresentazione della figura umana, la quale già in questa fase dovrebbe essere completa e rappresentata secondo buone proporzioni e una buona gestione dello spazio.

Fondamentale è poi il confronto con le insegnanti dei bambini, che hanno modo di vedere i piccoli in un contesto più ampio, specifico e con più distrattori.

Ma cosa può fare una logopedista in questa fase così delicata della crescita evolutiva di un bambino?La sua figura, spesso in equipe, diviene cruciale per la valutazione obiettiva degli aspetti sopracitati, in quanto specializzata nella somministrazione di test standardizzati.

A questo si aggiungono poi anche prove più specifiche e specialistiche, mirate ad esempio all’indagine di capacità linguistiche primarie come quelle meta fonologiche (basiche per l’apprendimento della letto scrittura) e all’apprendimento matematico.

Logopedista Chiara Marianecci
3497296063
chiara.marianecci@hotmail.it