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di Vanessa Tartaglia, Psicologa e Psicoterapeuta
Albano Laziale (RM) – Chiunque sia stato preda di un attacco di panico, anche una sola volta nella vita, lo ricorda come un’esperienza drammatica o addirittura terrificante. Cosa rende quest’esperienza tanto traumatica da non poter essere dimenticata? Se lo chiedessimo a chi ne soffre, potrebbe risponderebbe così: "mi sento morire… mi manca l’aria… il cuore batte all’impazzata ho paura di perdere il controllo chi non l’ha provato non può capire quanto si soffra”.
L’attacco di panico è fondamentalmente la paura di aver paura, la paura di morire, la paura di impazzire. Le persone che ne soffrono potrebbero dire che nel momento in cui si viene colti da un attacco di panico è come se: “un treno mi fosse arrivato addosso”, “la terra mi avesse risucchiato”, “avessi sentito un terremoto dentro di me”, “un fulmine mi avesse colpito”; tutte rimanderebbero a una costante: l’energia che irrompe e travolge. Cosa possiamo fare quando compare l'attacco di panico? Nel delicatissimo momento della crisi acuta, saper fare le cose giuste ed evitare di fare le cose sbagliate è fondamentale per poter gestire la situazione. Applicare alcune regole, semplici ma concrete, può ridurre drasticamente l’intensità della sintomatologia e far vivere meno drammaticamente la crisi. Cosa puoi fare Proteggiti Sottraiti, anche per poco tempo, dal contesto, dal luogo o dalla situazione in cui ti trovi. Se non è possibile, prova comunque a defilarti, ad esempio togliendoti dal centro della scena. Mettiti comodo Ovunque ti trovi, cerca di mettere nel più breve tempo possibile nella posizione più comoda possibile, compatibilmente alla situazione, Evitando la posizione sdraiata, che può peggiorare i sintomi della crisi. Cerca frescura Tra i sintomi più sgradevoli c’è la sensazione di avvampare. Crea un po’ di corrente aprendo le finestre o mettiti all’ombra se sei all’aperto.
Chiedi aiuto. Se ti sembra di perdere il controllo, individua qualcuno che possa starti vicino per il tempo della crisi, anche telefonicamente. Se non c’è nessuno, chiedi aiuto alle cose: un oggetto “positivo”, un rituale rassicurante, una distrazione. Cosa non devi fare Lottare Non resistere a ogni costo e non cercare di opporti. L’attacco chiede spazio e tempo e se non glielo concedi, aumenterà d’intensità finché non molli la presa. Abbandona ciò che stai facendo, cedi, limitati a osservare. Fingere Quando si ha un attacco di panico è impossibile dissimulare e fingere di star bene. Questo peggiora le cose e può aumentare la tachicardia. È meglio dichiarare il malessere così da potersi prendersi cura di se stessi.
Scappare Preso dall’angoscia di star male, potresti cominciare a correre o a muoverti in modo concitato, senza guardarti intorno, ponendoti a rischio di incidenti o cadute. Fai di tutto per restare lucido e presente. Respirare velocemente La difficoltà a respirare induce istintivamente a “cercare aria” con inspirazioni massimali e frequenti. Ciò manda il sangue in alcalosi, che accresce il panico. Sforzati di respirare normalmente. L’aria basterà.
La dottoressa Tartaglia può essere contattata al numero di cellulare 338 – 558488. Per maggiori approfondimenti o richiesta di ausilio collegarsi al sito www.centropsicologiacastelliromani.it
La sede del centro si trova ad Albano Laziale in piazza Salvatore Fagiolo n. 9 00041
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