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di Enrico Lunghi
ALBANO LAZIALE (RM) – “I 5 minuti che passeremo nella cabina elettorale il 4 di dicembre, possono cambiare i prossimi trent’anni del nostro paese, un’occasione così non ritorna facilmente ed abbiamo oggi l’opportunità di coglierla”. Con queste parole il Ministro Boschi ha esortato tutti ad andare alle urne dagli spalti del teatro Alba Radians di Albano Laziale. Tanta affluenza e sale piene per la conferenza organizzata dal PD di Albano Laziale. Per il comitato del “Sì” la presenza della Boschi ha significato centrare un grosso obiettivo di valenza per una grande città alle porte di Roma. Inoltre la ministra nello stesso giorno di mercoledì 16 novembre è stata ospite nel salotto di Vespa dove sostanzialmente ha ribadito i motivi del “Sì” al Referendum.
Non sono mancate le contestazioni da parte di un gruppo di attivisti dei comitati del no dell'area castellana quando Boschi è arrivata accompagnata da alcuni senatori e deputati del Pd tra i quali il senatore Bruno Astorre.
Ad introdurre Boschi, il capogruppo del PD Massimiliano Borelli che ha sottolineato con vigore “l’amore” condiviso per la costituzione del 48’, ricordando il momento politico particolare della sua nascita e poi quelli successivi quando si è espressa la volontà di migliorarla. La Ministra ha ricordato tutto il lavoro e l’impegno profuso per sostenere il SI al referendum: “Siamo all’ultimo “sprint”, all’ultimo miglio da percorrere, prima del 4 dicembre”.
L’attenzione si è concentrata poi sul merito della riforma e Boschi ha parlato del superamento del bicameralismo perfetto: “Camera e Senato che fanno la stessa identica cosa non funziona”. Poi ancora la ministra ha ribadito le dinamiche dell’iter legislativo vigente oggi, il così detto “ping pong”, sostenendo la necessità di una norma, che imponga dei limiti temporali entro i quali una legge deve essere approvata. “Volete voi ridurre il numero dei parlamentari?” chiede ironicamente il Ministro Boschi, che ricorda come il Senato italiano, composto da 945 parlamentari, è uno dei più numerosi e costosi in tutta Europa. Si è parlato poi della soppressione del Cnel, che viene descritto come un apparato inutile e costoso, 20 milioni di euro annui.
Molta importanza si è intesa attribuire alla revisione del Titolo V, che negli ultimi anni, ha provocato non pochi contenziosi tra stato e regione soprattutto per quanto riguarda la sanità, e la profonda disomogeneità dei servizi offerti a seconda che ci si trova in una regione piuttosto che un'altra. La ministra si è rivolta alla platea sostenendo l’impegno che i cittadini devono mettere in questi ultimi giorni: “Abbiamo bisogno di voi – dice – quello che vi chiedo è una mano”. Poi ha invitato tutti ad informare chi è più digiuno sull’argomento: “Cambiamo insieme i prossimi 30 anni, perché se vince il sì vince il cambiamento, se vince il no lasciamo tutte le cose così come stanno, non c’è un'altra riforma. Il 4 di dicembre impieghiamo 5 minuti della nostra giornata per provare insieme a provare i nostri prossimi 30 anni”.
Durante la conferenza anche qualche tono scherzoso della ministra che in chiusura ha lanciato una provocazione ironica: “Andateci in pigiama a votare! L’importante è andare”, riferendosi ad una battuta fatta ad Ancona.
Tutta la conferenza si è svolta in un ambiente tranquillo e con toni pacati, tranne che per un piccolo incidente ad inizio evento, con un uomo che ha inveito contro il comitato in modo “folkloristico”. Fuori dal teatro ha fatto da sfondo un piccolo gruppo di manifestanti e sostenitori della campagna per il NO.
Alla fine del congresso è scattato il dispositivo di sicurezza da parte delle forze dell'ordine che hanno bloccato la via Appia per permettere alla Boschi di rientrare velocemente in capitale.
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