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ALBANO LAZIALE, ALBAFOR: ECCO CHI SI SALVA IL DERETANO
Tempo di lettura 3 minutiQualche nome, come promesso lo faremo senz’altro noi.
Tempo di lettura 3 minutiQualche nome, come promesso lo faremo senz’altro noi.
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9 anni faon
di Chiara Rai
Albano Laziale (RM) – Puntuale, come avevamo previsto, il 31 luglio è uscita la nuova griglia inerente la legge 223 che riguarda i licenziamenti collettivi per Albafor, la municipalizzata del Comune di Albano Laziale. I vertici Albafor hanno consegnato alle RSU delle sedi copia della lettera di apertura della procedura di licenziamento riduzione del personale-dichiarazione di mobilità che prevede 26 esuberi, tra cui 9 ausiliari. In questa sorta di schema, ovviamente, non ci sono i nomi quanto invece gli inquadramenti.
Ma qualche nome, come promesso lo faremo senz’altro noi. Più per dovere di mettere a conoscenza la collettività, ma molti già sapevano prima di noi e dalla notte di tempi, come gira la politica e come funzionano le municipalizzate che non sarebbe affatto un cliché dire che spesso e volentieri vengono utilizzate con “do ut des” (do' affinché tu dia, una frase con cui è cresciuta la politica nostrana) per garantirsi consensi e potere ai posteri.
Torniamo ad Albafor. Il risultato non cambia perché tra queste apparentemente neutre indicazioni frutto della 223 c’è una tanto palese e singolare dinamica che purtroppo ha lasciato esterrefatti molti lavoratori e cittadini di Albano Laziale. Focalizziamoci come premessa su pochi ma importanti dati: di 9 direttori di sede operativa 2 sono in esubero mentre si salvano i 3 dirigenti di funzione che non vengono considerati esubero.
I tre fortunati sono: Valicenti, Micheli e Spaccatrosi (quest’ultimo oseremo dire fortunatissimo e se non fossimo in fascia protetta anche qual cosina in più). Per un gioco del destino e di rimescolamento di carte va a finire, ma aspettiamo di conoscere chi saranno i due esuberi per dichiarare il poker d’assi, che gira che ti rigira restano i “rossi” ed escono i “neri”. Non è proprio un gioco di roulette ma diciamo che è alquanto deplorevole prendere atto che nel 2015 i lavoratori delle municipalizzate possono essere tranquilli del loro posto di lavoro a seconda delle casacche che indossano, guai a parlarne però.
Un po’ come dappertutto: in Cotral e in Atac dove i cda sembrano luci ad intermittenza e si alternano con l’alternarsi delle amministrazioni regionali: destra e ti ritrovi la Polverini e poi sinistra e ti si ripropone la Colaceci.
A proposito di casacche mi piace ricordare una storiella per riallacciarmi al miracolatissimo Dario Spaccatrosi. Quest’uomo è il marito di Enrica Cammarano, sì avete capito, proprio l’ex portavoce dell’ex sindaco di Albano Laziale di centrodestra Marco Mattei che per anni e anni gli è stata affianco per poi rimanere folgorata sulla strada delle amministrative di Albano Laziale dal fascino del sindaco Pd Nicola Marini che addirittura l’ha convinta a voltare gabbana, detta più elegantemente a “cambiare rotta” come asserisce lei. Nella vita si può cambiare idea, è legittimo.
Nel momento che cambia rotta, Enrica Cammarano si candida consigliera con la lista “Insieme con Nicola Marini” e viene eletta insieme all’attuale indagato consigliere nell’inchiesta per voti di scambio alle ultime amministrative Luca Andreassi.
Pochi giorni dopo la vittoria di Nicola Marini, il marito di Enrica Cammarano viene nominato direttore del Personale alla Albafor e salta di grado appunto a dirigente di funzione entrando di fatto nella cerchia degli “intoccabili” altrimenti, con la nuova griglia, se fosse rimasto senza “promozione” sarebbe finito probabilmente in esubero ma in esubero forse ci rimarrà qualcun altro.
Ma su questo punto torneremo tra qualche giorno. Intanto gli esuberi avranno la magrissima soddisfazione di venire assorbiti dalla società di pulizie che avrà preso l’appalto del servizio per Albafor: saranno nientepopodimeno che “operatori ausiliari”, e potranno beneficiare, tra l’altro, di un periodo di 24 mesi di sgravi fiscali. E me’ cocones!
Sicuramente le indagini della magistratura sui posti di lavoro in cambio di voti per parenti e affini dei candidati nelle liste del riconfermato sindaco Pd di Albano Laziale Nicola Marini toccheranno un po’ tutti i rapporti tra i neoeletti consiglieri e i loro parenti o affini piazzati nelle municipalizzate.
Per ora complimenti all’amministrazione Marini che grazie a questa lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo sta facendo pulizia e risparmio. Pulizia di nemici risparmiando gli amici? Tant’è per dovere diritto di cronaca e di critica.
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