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Redazione
Albano Laziale (RM) – Il Comitato No Inc di cui Daniele Castri è il referente legale, resta in campo e spiega alla cittadinanza interessata i nuovi risvolti relativi ai fondi pubblici per la costruzione dell'Inceneritor
e di Albano. Lo fa con una una iniziativa, ampiamente e chiaramente esplicata nella nota di seguito pubblicata:
"La famigerata “convenzione preliminare Coema-GSE” è finita, su impulso dei dirigenti del G.S.E., tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, che presto dovranno decidere se annullarla o rinnovarla.
“Per conoscere nel dettaglio quali iniziative il Ministero per lo Sviluppo Economico ha intenzione di prendere a proposito, il comitato No Inc ha richiesto in un incontro urgente col Ministro in carica Flavio Zanonato, con la dirigente del settore Rinnovabili Rosaria Fausta Romano, col Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con l’Assessore Regionale ai rifiuti Michele Civita.”
Domenica prossima 16 giugno, dalla mattina alle 9,00 a seguire fino a tarda serata, presso il Centro Sportivo O.K. Club di Cancelliera, giornata di mobilitazione, gioco e divertimento per raccogliere fondi a sostegno delle iniziative No Inc. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Neanche il tempo di archiviare i preziosi dati contenuti nella ”convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 (doc. 1), che nuove e minacciose nubi si addensano di nuovo attorno al progetto di costruzione dell’impianto brucia-rifiuti più grande d’Europa.
Il Consorzio Coema (Pontina Ambiente srl di Manlio Cerroni, Acea ed Ama), difatti, sta portando avanti da mesi interi una vera e propria attività di “pressing asfissiante” sui dirigenti del Gestore del Servizio Elettrico, GSE (doc. 2, doc. 3, doc. 4). Con lo scopo di ottenere, nonostante i termini di legge siano ampiamente scaduti, un “aggiornamento” della ormai rinomata convenzione. Ovvero una “nuova” convenzione che, in sostanza, cancelli quella divenuta pubblica appena pochi giorni fa, e permetta in ogni caso al consorzio Coema di accaparrarsi, costi quel che costi, l’accesso ai fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi.
Come ricorderete, difatti, i fondi pubblici per la costruzione e gestione degli impianti brucia-rifiuti sono stati definitivamente messi al bando, per nostra fortuna, dalla U.E.. L'unica eccezione prevista riguardava gli impianti di incenerimento “cantierizzati” entro e non oltre il limite ultimo del 31 dicembre 2008. La “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E. del giugno 2009, venne stipulata sul presupposto di una “cantierizzazione” avvenuta il 29 dicembre 2008, sulla base dell’ordinanza di Marrazzo n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008.
Cantierizzazione, tuttavia, assolutamente fittizia, in quanto consistente nella sola “posa di una rete metallica per la recinzione del lotto di terreno interessato”, come del resto certificato e verbalizzato dalla Polizia Municipale di Albano. La cantierizzazione, difatti, ha inizio secondo la legge solamente con “l’avvio delle attività di escavazione”. Ma in ogni caso, l’ordinanza di Marrazzo e la successiva Dichiarazione di Inizio Attività, la D.I.A. del Coema, sono stati annullati definitivamente dalla sentenza del Consiglio di Stato di marzo 2012 (n. 1640 del 22 marzo 2012).
Come se ciò non bastasse, un ulteriore verbale della Polizia Municipale di Albano, di ottobre 2010, rappresenta la prova che l’attività di cantierizzazione, di fatto, non ha mai avuto luogo entro il termine ultimo imposto dalla U.E.: “nessuna attività edilizia” è quanto viene dichiarato espressamente nel verbale. Lo dimostra, del resto, oltre ogni ragionevole dubbio, ancor di più, lo stato attuale dei terreni accanto al VII invaso, dove dovrebbe sorgere il contestatissimo inceneritore, dove si espande un’immensa e intonsa distesa di erba verde.
Questa “convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 è finita ora (doc. 5), su impulso dei dirigenti del G.S.E. – stanchi, probabilmente, di essere “tirati per la giacchetta” – tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero.
Proprio il Ministro Flavio Zanonato dovrà decidere, molto presto, se indicare ai dirigenti del GSE di annullare, senza appello, la vecchia “convenzione preliminare Coema- GSE” di giugno 2009 o se, viceversa, avallare la stipula di una nuova (?!) convenzione in favore del Coema accettando così, di fatto, di considerare tutto il tempo trascorso sino ad ora, ben oltre il limite massimo imposto dalla legge europea e nazionale, una “causa di forza maggiore”, come pretenderebbe il consorzio guidato dal monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni. “Causa di forza maggiore” determinata dall’ostinata opposizione all’impianto di incenerimento del Comitato No Inc e delle Amministrazione Comunali di bacino.
Oltre al danno, sarebbe questa una beffa per l’intera comunità dei Castelli Romani.
Il Ministro Flavio Zanonato ha quindi, in questo momento, la possibilità di annullare definitivamente l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore di Albano, nel pieno rispetto delle normative Europee e nazionali. Un’occasione davvero unica di mettere la parola fine a questo brutto pasticciaccio di Roncigliano.
Proprio per questo, il comitato No Inc ha richiesto, stamattina, un incontro urgente al Ministro Flavio Zanonato, alla Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’Assessore ai rifiuti Michele Civita".
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