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[LETTERA DI MANLIO CERRONI A SOTTILE]
[COMUNICATO COMITATO NO INC DENUNCIA PENALE CONTRO MANLIO CERRONI]
Chiara Rai
Il comitato No Inc, contro la realizzazione dell’inceneritore di Albano, ha depositato una denuncia penale contro Manlio Cerroni, proprietario dell'area della discarica di Malagrotta e del “Colari”, (Consorzio laziale rifiuti) per pressione indebita nei confronti dell’ex prefetto Goffredo Sottile affinché intercedesse presso il Governo Monti per ottenere i soldi pubblici necessari a costruire l’inceneritore di Albano. Di fatti, in una nota riservata inviata da Cerroni a Sottile il 12 Giugno, vengono elencate al neo commissario straordinario per la chiusura della discarica di Malagrotta e realizzazione d’un sito alternativo per lo smaltimento rifiuti, ipotesi di “trattamento dei rifiuti indifferenziati della città”. Nella lettera è scritto da Cerroni che “va tenuto nella massima ed urgente considerazione il sostegno del Governo per gli investimenti necessari da mutuare attraverso Cassa Depositi e Prestiti o altri Istituti” ed è scritto anche che per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma bisogna completare le due linee industriali del gassificatore di Malagrotta e realizzare quello di Albano. “Cerroni alza il tiro – dice Daniele Castri, membro del Comitato – e cerca di avere dal Governo Monti i soldi pubblici che il Consiglio di Stato gli ha negato. La contestata “Sentenza Politica”, infatti, pur concedendo il via libera amministrativo alla costruzione dell’impianto, negò, al contempo, la contribuzione Cip-6/92 per la costruzione dell’inceneritore di Albano. Nella lettera è quindi citato in modo esplicito la Cassa depositi e prestiti: un ente pubblico finanziario controllato al 70% dal Ministero dell’Economia”.
Intanto continua la polemica dopo le dichiarazioni del presidente della CCIAA Giancarlo Cremonesi che nega ci siano ripercussioni sulla salute delle persone e incentiva la realizzazione dell’impianto ai fini della chiusura del ciclo dei rifiuti. Secondo Castri Cremonesi dovrebbe fornire prove scientifiche di quello che dice e ribadisce: “La combustione della carta, la plastica e il legno – aggiunge Castri – produce la diossina, sostanza cancerogena. Non esistono filtri industriali che possano mutare i suoi effetti nocivi. Perché se il Cdr li posso trattare con procedimenti industriali a freddo decidono di bruciarli? Ci sono aziende che pagano i Cdr un tot a tonnellata e li trattano a freddo senza sperperare i soldi pubblici. Perché Cerroni vuole trattarli, invece, con i nostri soldi?”
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