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5 anni faon
C’è la concreta ipotesi che possa essere ricostruito e rimesso in funzione l’impianto di Roncigliano, nel Comune di Albano, che tratta i rifiuti indifferenziati. Ma ce ne vorrà di tempo e di battaglie affinché la situazione possa prendere forma. Intanto non ci sono tutte le autorizzazioni, poi il sito deve essere bonificato e poi ci sarebbero i sigilli (forse) della Procura e poi ancora c’è l’amministrazione Marini che già ha affilato gli artigli. ma veniamo ai fatti.
L’ingegner Flaminia Tosini, che a Vetralla è vicesindaco e assessore in quota PD, firma una determina come direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti con cui sostanzialmente asserisce che la nuova società che ha preso in mano l’ex gestione di Cerroni può godere della proroga delI’Aia (Autorizzazione d’impatto Ambientale) grazie a una fideiussione dell’ex Pontina Ambiente.
Un dietrofront clamoroso rispetto alla precedente comunicazione di agosto con cui la stessa dirigente comunicava che le autorizzazioni erano scadute nel 2014. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione PD guidata da Nicola Marini, sindaco di Albano e presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che da subito ha palesato la sua contrarietà alla riapertura dell’impianto di Roncigliano e adesso minaccia ricorsi al Tar e segnalazioni al Prefetto e alla Procura di Velletri che di fatto aveva messo i sigilli all’impianto dopo l’incendio: “Ai fini dell’esecuzione di eventuali lavori di costruzione e/o ricostruzione e/o ripristino dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico sito in località Roncigliano – si legge in una nota del Comune – si ritiene non esaustivo il riferimento nota AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)”, in data odierna è stata trasmessa all’Amministrazione Comunale la Determina n. G14894 del 31.10.2019 inerente le “linee guida per il ripristino dell’impianto TMB in questione”. A tale proposito l’Amministrazione Comunale ha fatto formale richiesta di accesso agli atti presso la Regione Lazio, al fine di valutare ogni possibile azione a contrasto di quanto previsto nella Determinazione n. G14894. Inoltre faremo istanza alla Procura della Repubblica di Velletri per conoscere se l’area in questione sia stata dissequestrata dopo l’incendio del 30 giugno 2016 e informeremo dell’intera procedura il Prefetto di Roma, evidenziando le incongruità presenti negli atti della Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti. Faremo anche richiesta per la bonifica del sito. Naturalmente, una volta esaminata tutta la documentazione raccolta e ravvisati gli estremi, presenteremo ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio”.
Il delegato ai Rifiuti del Comune Luca Andreassi parla di palesi contraddizioni : “La Regione Lazio – dice – ha da poco approvato un Piano Regionale dei Rifiuti nel quale esplicitamente si esprime la volontà di superare la chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso gli impianti di trattamento meccanico e biologico, mettendo al centro della chiusura del ciclo dei rifiuti stesso il recupero di materia e, solo in ultima analisi, il recupero di energia. Ho avuto più volte modo di apprezzare tale approccio sia per la valenza ambientale (i TMB sono impianti inquinanti in cui entra rifiuto ed esce rifiuto che viene o smaltito in discarica o incenerito) sia per ragioni di sicurezza (il numero di TMB andati a fuoco negli ultimi anni è elevatissimo). Rimane pertanto difficile, in tale contesto, capire quale senso abbia l’autorizzazione di un impianto TMB a Roncigliano per lo più al centro di un’area caratterizzata da un elevato livello di raccolta differenziata e che, dunque, certamente non necessita di un impianto del genere. Verrebbe da pensare che possa essere un impianto a servizio di realtà diverse da quelle locali e che,magari, hanno difficoltà a raggiungere elevati livelli di raccolta differenziata. Ma entreremmo nel campo delle congetture e preferisco ragionare sui fatti. Certamente metteremo in atto tutte le azioni necessarie ad impedire che questo accada”
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