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“Al 113 con tanto amore”: storie di cittadini raccontate da Ludovica Moschini Psicologa della Questura di Roma

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di Chiara Rai

Nel corso dell’intervista a Marco Petruzzelli pubblicata dall’Osservatore d’Italia sabato 12 ago 2017 il Video Reporter TV ci ha detto che da Questore della Capitale Francesco Tagliente decise di assegnare alla Sala Operativa per le esigenze del 113 anche Funzionari del ruolo dei psicologi perché considerava i 6 secondi in media come tempi di risposta solo una tappa e guardava oltre. La notte dell’emergenza neve del 5 febbraio 2012, grazie al potenziamento del Servizio, gli operatori del 113 della Questura di Roma riuscirono a gestire circa 24 mila segnalazioni e richieste di soccorso.

Agli psicologi chiese di studiare ogni ulteriore possibile intervento migliorativo e una strategia per far sentire i cittadini, che notano un reato o una situazione di pericolo, protagonisti della sicurezza. Di lì a poco il livello di efficienza raggiunto portò i primi risultati. Molti cittadini con le loro segnalazioni tempestive riuscivano a salvare vite umane. Tagliente per premiarli li invitava nel suo Ufficio, gli stringeva la mano davanti alla bandiera della Repubblica e annotava i loro nomi nel “registro dei cittadini virtuosi”.

Tagliente per testimoniare pubblicamente la sua gratitudine ai cittadini, i quali grazie al loro intervento e a una telefonata al 113 erano riusciti a risolvere situazioni difficili, la sera del 14 marzo 2012 organizzò un Concerto con la Banda musicale della Polizia di Stato, all’Auditorium della Conciliazione al quale invitò 500 cittadini virtuosi e rispettive famiglie che presentò alle Autorità e alla stampa.

L’osservatore d’Italia è riuscita a raccogliere la testimonianza di uno dei psicologi di cui parla Marco Petruzzelli. Il Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato Ludovica Moschini alla quale abbiamo chiesto di descriverci l’attività svolta al 113 per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini.

Ecco cosa ci ha risposto:

Il sig. Luca, tornando a casa con due suoi amici, si accorge di un uomo chiuso all’interno della sua autovettura. Il tubo di gomma che collegava la marmitta all’abitacolo ha focalizzato la sua attenzione. Terrorizzato dal pericoloso scenario, ha contattato immediatamente il 113 per poi seguire le importanti indicazioni fornitegli. L’operatore di polizia è riuscito a rassicurare, sostenere e guidare il sig. Luca affinché fosse in grado di dare un primo ed immediato soccorso all’uomo, in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

Il sig. Marco è stato testimone di uno scippo ai danni di una donna. L’uomo, furioso ed in preda alla vendetta, mentre chiede l’intervento della polizia al 113 inizia ad inseguire l’autore del reato per più di un chilometro, mantenendosi in costante contatto con gli operatori. Grazie alla repentina chiamata del sig. Marco ed alla competenza dell’operatore, che è stato in grado di controllare e limitare il comportamento rabbioso ed interventista del cittadino riuscendo a mantenere una comunicazione attiva e rassicurante, i poliziotti sono riusciti ad arrestare il malvivente, salvaguardando l’incolumità di tutti i cittadini.

La sig.ra Dina, in preda ad uno stato di forte agitazione e confusione, riferisce all’operatore del 113 di aver assistito all’accoltellamento di un uomo, rimasto gravemente ferito ad un braccio. La voce calma e determinata dell’operatore del 113 l’ha sostenuta in quel delicato momento, mettendo in grado la signora di riferire la direzione di fuga ed il mezzo utilizzato dall’aggressore. Queste precise e repentine informazioni hanno consentito agli operatori intervenuti sul posto di soccorrere la vittima in tempi brevi, nonché di rintracciare ed arrestare l’autore del reato”.

Queste sono solo alcune storie di cittadini che, in preda alle varie emozioni suscitategli dalle situazioni di pericolo, si sono rivolti al numero di emergenza 113, trovando operatori in grado di accoglierli, tranquillizzarli e guidarli nell’immediatezza dell’evento subito -con la loro voce, la loro competenza ed esperienza- in attesa di un intervento sul posto. Cittadini che, terrorizzati, spaventati, scioccati o irosi ed incuranti del pericolo, hanno attivato il servizio 113 ed in collegamento telefonico con gli operatori sono riusciti a trovare la forza e la tranquillità per aiutare le persone in difficoltà, mettendosi a disposizione della giustizia. A partire proprio dall’analisi delle dinamiche di queste storie positive, nel 2010, sotto la guida del Questore di Roma, Francesco Tagliente, si è avviato un percorso di studio, collaborazione ed avvicinamento tra cittadini e forze dell’ordine, denominato Cittadini “virtuosi”.

Questo progetto, coordinato da una psicologa della Polizia di Stato per la prima volta in Italia inserito presso l’U.P.G.S.P., ha permesso di far emergere, dalle numerose telefonate che pervenivano al servizio 113, tutti quei cittadini che, trovandosi casualmente a ricoprire il ruolo di spettatore di eventi criminosi, si sono distinti per senso civico e propensione alla collaborazione con la Polizia di Stato.

I cittadini più virtuosi sono stati ricevuti dal Questore di Roma che li ha ringraziati personalmente per il loro prezioso contribuito. A termine dell’incontro, è stato somministrato loro un questionario in forma anonima, avente l’obiettivo di monitorare il gradimento al servizio 113 e valutare la percezione della sicurezza dei cittadini. Il Servizio 113 veniva da loro descritto come “Efficiente, rapido e insostituibile” sia per la celerità degli operatori nel rispondere alle chiamate che nel far intervenire gli agenti sul posto. Questi eventi hanno rinforzato la loro percezione di sicurezza, intesa come capacità di poter intervenire sugli eventi senza più subirli passivamente.

Inoltre, i cittadini intervistati hanno espresso un forte giudizio positivo nei confronti degli operatori del 113, descrivendoli “cordiali e rassicuranti, persone preparate e capaci di affrontare le diverse situazioni che gli vengono sottoposte”. Questo servizio telefonico era considerato dai cittadini un utile strumento di comunicazione e collaborazione con la Polizia di Stato, che permette l’attivazione di un immediato intervento spesso efficace, soprattutto nei confronti di quei fenomeni criminali come furti e rapine che considerano più frequenti e preoccupanti per la loro incolumità.

Questi risultati mettono in risalto l’importante compito di chi ha la responsabilità di ricevere e gestire le richieste dei cittadini che, indipendentemente dalla gravità giuridica del reato subito, vivono con forte coinvolgimento ed emotività i fatti che gli si presentano. L’operatore del 113 ha il compito di dare sempre una risposta al cittadino e la sua abilità consiste proprio nell’accogliere velocemente ed adeguatamente la telefonata, ascoltare ed analizzare le richieste, comunicare con le vittime dirette o indirette dei reati, gestire telefonicamente l’evento, prevederne l’evoluzione ed attivare immediatamente tutti gli interventi necessari. Questo oneroso lavoro è guidato e supportato attraverso un costante lavoro di formazione del personale nel campo del diritto, della procedura penale, civile ed amministrativa, in ambito della psicologia della comunicazione, della vittimologia e della gestione dello stress. Non di minore importanza è data dall’esperienza sul campo, che ha permesso di far acquisire all’operatore 113 una particolare preparazione e disponibilità sul piano della relazione con il cittadino, facendo emergere tutte quelle competenze umane quali: empatia, attenzione verso la persona, passione, capacità di gestione delle emozioni proprie ed altrui. In considerazione della delicatezza e della responsabilità di questo lavoro, la professionalità di uno psicologo della Polizia di Stato è stata messa a disposizione della specifica formazione del personale del 113, per analizzare ed indirizzare il rapporto e la comunicazione che si instaura col cittadino, specialmente in tutti quei casi in cui lo stato di agitazione è molto forte e destabilizzante, tanto da poterne compromettere l’esito.

Tutto questo ha permesso che il servizio 113 diventasse nel tempo un numero di riferimento per chi necessitava di un immediato intervento da parte della forza pubblica, lo dimostrano le 2.295 chiamate al giorno che pervenivano al servizio fino a poco tempo fa. Questi numeri rispecchiano l’immagine ed il significato attribuito dal cittadino nei confronti di questo servizio della Polizia di stato: un riferimento sempre presente, al quale rivolgersi per qualunque richiesta di intervento legato al bisogno di sostegno ed al sentirsi al sicuro, per denunciare atti di criminalità subiti od ai quali si è testimoni oppure per essere meglio indirizzati nei momenti di difficoltà”.

Cronaca

Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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Ambiente

Traffico, New York la città più congestionata al mondo nel 2023, Roma al 15° posto

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Il traffico nelle grandi città è un problema sempre più pressante, e New York si conferma la città più congestionata al mondo nel 2023, secondo il Global Traffic Scorecard di Inrix, aggiornato al primo trimestre del 2024. Gli automobilisti di New York hanno trascorso ben 101 ore bloccati nel traffico durante gli orari di punta, un dato leggermente migliorato rispetto alle 105 ore del 2022, ma comunque peggiore rispetto ai tempi pre-pandemia, quando si perdevano in media 91 ore.

Lo studio ha analizzato 947 città in tutto il mondo, mettendo in luce un problema che non riguarda solo la qualità della vita, ma ha anche un impatto economico significativo. Negli Stati Uniti, ad esempio, la congestione del traffico è costata 70,4 miliardi di dollari nel 2023, un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Questo costo deriva dal tempo perso nel traffico, che riduce la produttività e influisce negativamente sulle economie locali.

Dietro New York, altre città con gravi problemi di traffico sono Città del Messico, Londra, Parigi, Chicago e Istanbul, tutte con oltre 90 ore perse all’anno negli ingorghi. Queste città, nonostante le loro dimensioni e infrastrutture, lottano per gestire l’afflusso di veicoli nelle ore di punta.

Roma, la Capitale italiana, si trova al 15° posto in questa classifica globale, con 69 ore perse nel traffico nel 2023, un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. La velocità media a cui si riesce a percorrere un miglio (circa 1,6 km) nel centro di Roma è di 21 km/h, leggermente superiore a quella di New York, dove la velocità è di 17,7 km/h. In Europa, Roma è la terza città più congestionata, superata solo da Londra e Parigi.

Altre città italiane figurano nella classifica: Milano si posiziona al 25° posto, con 60 ore perse nel traffico e una velocità media di 22,5 km/h. Torino, invece, è al 94° posto, con 46 ore perse in un anno e una velocità media di 19,3 km/h.

Questi dati evidenziano come il traffico non sia solo una questione di disagi quotidiani, ma un problema globale che richiede soluzioni urgenti per migliorare la mobilità urbana e ridurre l’impatto economico e ambientale delle congestioni stradali.

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In evidenza

Emergenza Peste Suina Africana (PSA): misure stringenti per tre regioni italiane per contenere i focolai

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Il Commissario Straordinario per la peste suina africana, Dott. Giovanni Filippini, ha firmato l’Ordinanza n. 3/2024

La diffusione della peste suina africana (PSA) sta destando grande preoccupazione in Italia, con nuovi focolai individuati nelle regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. In risposta a questa emergenza sanitaria, il Commissario Straordinario per la peste suina africana, Dott. Giovanni Filippini, ha firmato l’Ordinanza n. 3/2024, che introduce misure urgenti per la gestione dei focolai negli allevamenti suini di queste regioni.

La peste suina africana è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici, causando gravi danni economici e sanitari. Sebbene non rappresenti un pericolo diretto per l’uomo, la sua diffusione può avere conseguenze devastanti per l’industria suinicola e per l’economia agricola in generale.

Le misure di prevenzione e controllo

L’Ordinanza firmata dal Dott. Filippini prevede diverse restrizioni per contenere la diffusione del virus. L’articolo 1 stabilisce i divieti principali, tra cui il blocco dei movimenti di suini in entrata o uscita dagli allevamenti situati nelle zone di restrizione delle tre regioni interessate, con eccezioni limitate per gli animali destinati al macello. Inoltre, viene imposto il divieto di accesso agli allevamenti per chiunque non sia direttamente coinvolto nella gestione quotidiana degli animali, compresi veterinari e tecnici, a meno di autorizzazioni specifiche.

Le norme sono particolarmente severe anche per quanto riguarda l’igiene e la sicurezza: i lavoratori devono utilizzare abbigliamento monouso e sono tenuti a rispettare rigidi protocolli per evitare la trasmissione del virus. Sono vietati anche eventi come fiere e mercati suinicoli nelle zone a rischio, per ridurre al minimo il rischio di ulteriori contagi.

L’articolo 2, invece, riguarda la verifica delle condizioni di biosicurezza negli allevamenti, con ispezioni mirate da parte dei servizi veterinari locali. Queste verifiche devono garantire che gli allevamenti rispettino tutti i requisiti di sicurezza per prevenire la diffusione della malattia. Se durante le ispezioni vengono rilevate carenze gravi che non possono essere risolte in tempi brevi, il provvedimento prevede lo svuotamento degli allevamenti attraverso la macellazione o l’abbattimento degli animali, senza possibilità di risarcimento per gli allevatori in caso di gravi violazioni.

Importanza della prevenzione

La peste suina africana non è pericolosa per l’uomo, ma il virus può essere trasportato da persone, mezzi di trasporto e oggetti contaminati, facilitando così la sua diffusione. Per questo motivo, la prevenzione è essenziale. Gli allevatori devono adottare tutte le precauzioni necessarie, compresa la limitazione dei contatti tra suini domestici e selvatici, che sono i principali vettori del virus.

Implicazioni per l’industria suinicola

Le misure contenute nell’ordinanza sono cruciali per evitare che la peste suina africana si diffonda ulteriormente, mettendo a rischio l’intera filiera produttiva. La chiusura degli allevamenti, il divieto di movimentazione degli animali e la sospensione di eventi zootecnici sono azioni dolorose ma necessarie per tutelare l’industria e prevenire perdite economiche su larga scala.

L’Ordinanza resterà in vigore fino al 30 settembre 2024 e rappresenta un segnale chiaro dell’importanza di agire con rapidità e determinazione per proteggere il settore agricolo e prevenire una crisi sanitaria su vasta scala.

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