Scienza e Tecnologia
Age of Wonders Planetfall, è tempo di colonizzare
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5 anni faon
Cercate un titolo strategico ambientato nel futuro e che preveda la colonizzazione di nuovi pianeti? Volete un videogame in grado di offrire ore ed ore di divertimento fra combattimenti a turni, raccolta di risorse e la creazione di un pianeta governato come si desidera? Bene, allora Age of Wonders Planetfall è il prodotto che fa per voi, sia che siate giocatori Pc che Xbox One e PS4. Parlando di trama, pensate a una società evoluta tecnologicamente che ha avuto modo di espandersi per il cosmo colonizzando centinaia di pianeti, un impero in grado ti mantenere pace ed ordine tra le numerose razze e fazioni diverse presenti nel cosmo. Ora immaginate che un misterioso cataclisma di proporzioni cosmiche faccia crollare tale impero, mandandolo in frantumi e rispedendo le civiltà che lo compongono centinaia di anni indietro dal punto di vista tecnologico. Ecco, questo è a grandissime linee il tetro in cui si svolgono le attività di Age of Wonders Planetfall. Nel gioco si vestiranno i panni di un comandante impegnato nella ricostruzione del proprio impero, facendolo risorgere dalle ceneri di ciò che era una volta l’Unione Stellare Intergalattica. Ma per raggiungere tale scopo bisognerà prendere con saggezza le proprie decisioni e valutare ogni mossa attentamente. Con la caduta dell’Unione, la galassia ha visto le sue principali razze organizzarsi in gruppi indipendenti, aventi come obiettivo quello di riportare la propria civilizzazione a prima del cataclisma. E qui inizia il gioco, infatti, ci sono ben sei fazioni selezionabili con cui intraprendere l’avventura, ognuna con caratteristiche uniche che ne determinano i punti di forza. Ci sono i Vanguard, la fazione umana, gli Assembly, una razza cibernetica votata alla ricerca della perfezione fisica attraverso il massiccio utilizzo di impianti biomeccanici, i Dvar, una specie nanica spaziale votata alla ricerca mineraria, i Kir’ko, uno sciame di insetti senzienti, il Sindacato, razza dotata di poteri psionici e infine le Amazzoni, razza guerriera specializzata nell’uso di armi biologiche. Detto ciò è bene sottolineare che oltre che per il diverso background, queste fazioni si distinguono tra di loro in maniera evidente per una serie di caratteristiche che le rendono uniche, differenziando in modo molto marcato l’approccio in-game e tutta una serie di dinamiche fondamentali. Tale vastità di scelta nella giocabilità dona al titolo un alto tasso di rigiocabilità a patto però di avere la pazienza di seguire il tutorial (esclusivamente in inglese) e di non aver fretta. Age of Wonders Planetfall non è un gioco per casual gamers e per raggiungere risultati concreti è necessario applicarsi.
Entrando nel vivo dell’azione, subito dopo l’atterraggio della nave-colonia sulla superficie del pianeta, si inizia a prendere confidenza le numerose dinamiche offerte dal titolo. L’interfaccia di gioco appare fin da subito chiara e permette di visualizzare sullo schermo le informazioni principali ma nonostante ciò lascia la maggior parte dello spazio libero per la visualizzazione della superficie del pianeta. Il mondo di gioco è diviso in una serie più o meno numerosa di settori, inizialmente oscurati e visibili solo nel momento in cui si invieranno degli scout in avanscoperta. Ciascuno di questi settori si differenzia dagli altri per morfologia, fertilità, clima o per la presenza di strutture o variabili naturali che possono conferire allo stesso dei bonus o dei malus in quelli che sono i fattori chiave per lo sviluppo della colonia: ricerca, produzione agricola, industria. I piani di espansione del giocatore, infatti, dovranno tenere in considerazione molto attentamente queste variabili, in quanto i settori, una volta annessi ad una colonia, sono determinanti per lo sviluppo della stessa e la generazione delle diverse risorse fondamentali. Ogni colonia che si fonderà nasce con un determinato numero di coloni, numero che nel corso dei turni di gioco andrà a crescere permettendone la progressiva espansione: risulta importante gestire correttamente le risorse, per far sì che i coloni prosperino felici, e non incorrere in possibili sommosse dettate da un morale troppo. Il numero dei settori che ciascuna colonia può controllare dipende dalla dimensione della stessa: maggiore sarà il numero di abitanti in una città, maggiori settori potranno essere controllati, in una meccanica che lega a doppio filo colonie e settori. Oltre che allo sviluppo di questi settori, sarà necessario anche provvedere alla costruzione di strutture all’interno della colonia vera e propria: caserme e centri di addestramento avanzati sono essenziali per la costruzione di unità da guerra sempre più efficienti, torrette e difese perimetrali conferiranno alla colonia difese extra in caso di invasione, i centri ricerca aumenteranno i punti generati sotto questa voce e così via. Ogni elemento che verrà aggiunto alla coda di costruzione ha un numero prestabilito di turni necessario al proprio completamento, turni che nel corso del gioco, con l’evoluzione tecnologica o l’emissione di determinati editti potrebbero venire ridotti, velocizzando considerevolmente la creazione di strutture o truppe. Insomma, l’attento sviluppo della colonia, le scoperte scientifiche, il numero di abitanti e le truppe militari, sono tutti fattori necessari per il controllo dei settori e del pianeta stesso.
A questa complessa parte gestionale, che richiederà diverse ore per essere padroneggiata in maniera efficace, si aggiungono altri elementi altrettanto complessi tra i quali spicca la gestione delle truppe in battaglia. Sulla superficie del pianeta le truppe vengono mosse come pedine sulla mappa in base al loro numero di punti azione, che dipendono sia dalla tipologia di unità sia dalla conformazione del terreno su cui si stanno muovendo. Capiterà quindi durante gli spostamenti di imbattersi in gruppi di unità ostili non necessariamente legate a qualche altra fazione rivale, ma anche in gruppi di semplici banditi o più semplicemente creature selvagge che vedono le unità del giocatore come forze osili. Questi gruppi vengono evidenziati, sugli esagoni che compongono la mappa di gioco, con la riproduzione della loro unità principale, ma sono spesso composti da diverse tipologie di creature, fino ad un massimo di sei elementi per gruppo, discorso che vale naturalmente anche per le truppe del giocatore. Una volta venuti in contatto con le unità ostili starà a chi gioca gestire la situazione nel migliore dei modi: si potrà ad esempio decidere di attaccare con un singolo gruppo di unità, piazzandolo sulla casella adiacente a quella occupata dagli avversari per poi fare partire lo scontro vero e proprio, oppure decidere, qualora si abbiano a disposizione più gruppi di soldati, di attaccare con unità multiple, posizionandole sul bordo di due o più lati dell’esagono del nemico. Ovviamente nel caso in cui si ritenga che lo scontro sia fuori dalla propria portata, è anche possibile scegliere di ritirarsi per fortificare le proprie unità e procedere in un secondo momento con l’attacco. Caricare sempre i nemici a testa bassa, infatti, non è mai la soluzione migliore. Una volta che si decide di ingaggiare i nemici, ha inizio la fase di combattimento vera e propria. In Age of Wonders Planetfall, prima di iniziare a scontrarsi sul campo di battaglia viene data la possibilità di scegliere se scendere in campo controllando direttamente le truppe oppure lasciare che sia la CPU a calcolare l’esito dello scontro sulla base della potenza totale degli schieramenti. La scelta più appagante rimane ovviamente la prima, perché permette di godere delle tantissime soluzioni tattiche messe a disposizione dal titolo. Nel caso in cui quindi si scelga di giocare la battaglia, le unità vengono disposte sul campo in base alla loro collocazione nella mappa principale, offrendo la possibilità di creare strategie complesse per tentare manovre a tenaglia o accerchiamenti. Ogni truppa al comando del giocatore ha un numero determinato di movimenti, che ne costituiscono il range di spostamento: il numero di spostamenti dipende dal tipo di unità, con le unità leggere più agili e quindi più mobili. Ogni unità può utilizzare i punti a propria disposizione per spostarsi ed attaccare oppure può spenderli tutti semplicemente in uno spostamento di maggior portata. Il terreno di scontro offre sempre punti di riparo o zone di particolare vantaggio, come aree sopraelevate, che conferiscono bonus aggiuntivi a precisione o difesa. Una volta raggiunta la posizione desiderata si potrà sferrare l’attacco che in base a svariati fattori avrà una percentuale diversa di successo, l’attacco va a buon segno l’avversario subisce un danno e può ricevere, in base all’armamento in possesso, anche danni extra dovuti da status come avvelenamento, elettrocuzione, danni da esplosione o bruciatura. La vittoria va allo schieramento che elimina completamente gli avversari o li costringe alla resa. Age of Wonders Planetfall unisce quindi elementi strategico gestionali a una struttura di combattimento estremamente complessa ed appagante.
I combattimenti, è bene sottolineare, non si riducono solo alla caccia di gruppetti sciolti di banditi o creature del luogo, infatti il gioco si fa molto più duro nel momento in cui si entrerà in contatto con un’altra fazione. Oltre che mostrando la propria superiorità bellica il giocatore avrà anche la possibilità di interagire con gli altri comandanti utilizzando la sottile arte della diplomazia, cercando di stringere accordi commerciali, patti di non aggressione o alleanze al fine di avere appoggio e maggior potenza di fuoco in caso di guerra contro un nemico comune, spendendo oculatamente i punti influenza che vengono guadagnati nel corso dei turni. Nel gioco potrà capitare di essere contattati da gruppi “neutrali” che chiederanno alla fazione del giocatore aiuto nel completamento di differenti compiti, grazie alle quali ricevere ricompense costituite da punti ricerca, energia o persino unità supplementari o armamenti migliori con i quali equipaggiare i propri comandanti. In Age of Wonders Planetfall, ovviamente, per potersi imporre sugli avversari è necessario dare ampio spazio al progresso scientifico e tecnologico. Il titolo infatti presenta un albero tecnologico molto variegato; mano a mano che i punti ricerca generati dalle colonie aumentano si può accedere ad una vasta gamma di ricerche, che non si limitano a nuove unità o mod con cui potenziare le truppe, ma consentono anche di aumentare la produttività delle fabbriche, la resa delle colture, permettono di accedere ad attacchi missilistici di precisione, in grado di indebolire strutture o unità nemiche, di mettere in atto strategie di spionaggio e controspionaggio e via dicendo. Ovviamente più si avanza con la ricerca, maggiori sono i vantaggi offerti da questa, quindi è sempre bene dare una buona fetta di priorità a scienza e tecnologia. In Age of Wonders Planetfall oltre alla modalità Campagna, attraverso la quale è possibile seguire le vicende delle varie fazioni in un susseguirsi di mappe da completare raggiungendo obiettivi precisi, si potrà decidere di affrontare il gioco in modalità “scenario”, selezionando e personalizzando completamente uno dei pianeti disponibili stabilendo il numero di avversari (da un minimo di 2 a un massimo di 12) e stabilire se siano umani o controllati dalla CPU. Interessante la possibilità di giocare una partita in tale modalità sfidando o collaborando con un compagno umano sulla stessa console. Ed immancabile la modalità multiplayer, che consente di sfidare invece fino a 5 avversari online. Anche questo aspetto incrementa la longevità del titolo e dà la possibilità di passare centinaia di ore gioco senza mai annoiarsi. Graficamente Age of Wonders Planetfall si attesta su un buon livello, anche se, parlando di un titolo strategico gestionale, la produzione non può essere paragonata a capolavori di altro genere. Unica grande pecca del gioco è la mancanza totale della lingua italiana. Tale assenza può risultare un ostacolo importante per chi non mastica l’inglese, infatti, comprendere le complesse dinamiche di gioco è pressoché impossibile senza una buona conoscenza dell’inglese. Tirando le somme, Age of Wonders Planetfall è attualmente uno dei migliori esponenti del genere, ma prima di procedere all’acquisto è necessario tenere a mente che il titolo non è un prodotto adatto a tutti. Chi ha fretta di fare le cose, i casual gamers e chi non apprezza tale tipo di giochi potrebbe trovarsi in grande difficoltà fin dalle prime battute. Per chi invece è alla ricerca di uno strategico gestionale che offra un buon livello di sfida, che offra tante cose da fare e che abbia un gameplay profondo, il prodotto di Paradox Interactive e Triumph Studios sarà un vero e proprio sogno.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8
Sonoro: 8,5
Gameplay: 9
Longevità: 10
VOTO FINALE: 9
Francesco Pellegrino Lise