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Acqua alcalina e diete alcaline: "La bufala con la maiuscola"

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Tempo di lettura 3 minuti Nel nostro stomaco, un cibo acido e un cibo basico hanno lo stesso destino, non c’è alcuna differenza!

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A cura della Dott.ssa Elisa De Filippi, Biologa Nutrizionista

Acqua alcalina e diete alcaline: la “bufala” con la B maiuscola. Quanti di noi ricevono quotidianamente offerte dai venditori di “acqua alcalina”? Quanti di noi invece hanno letto su vari siti e giornali che ci sono cibi che “acidificano” oppure “alcalinizzano” il nostro corpo?
Ho deciso di scrivere questo articolo quando per l’ennesima volta ho visto spopolare su social e media la vignetta che riportava la seguente frase: “la vera causa del cancro fu scoperta già nel 1931”.

L’immagine riportata era quella del volto di Otto Heinrich Warburg, medico fisiologo tedesco, premio Nobel nel 1931. Facciamo un piccolo salto nel passato. Il Nobel del 1931 è stato assegnato a Warburg per la scoperta dell’enzima coinvolto nella respirazione cellulare, il citocromo c-ossidasi, cioè uno degli enzimi della catena deputata ai processi di produzione energetica della cellula (il famoso ATP), e questo si evince dalle fonti ufficiali della Fondazione Nobel. Non è corretto dire che Warburg ha scoperto la causa primaria del cancro né la cura proibita del tumore. Senza entrare troppo nei dettagli, a questo scienziato va il merito di aver individuato come differenza fondamentale tra le cellule sane e quelle cancerose la velocità di flusso della glicolisi: tale evento, confermato anche da analisi recenti, è tuttora indicato come effetto Warburg.

Tornando ai giorni nostri, cari lettori, la tanto osannata dieta alcalina, (e relativa acqua alcalina), è una bufala con la B maiuscola! Colui che ha inventato la dieta alcalina, pubblicata nell’omonimo libro bestseller, è il sig. Robert O. Young, laureatosi in medicina presso un’Università online non riconosciuta ed arrestato per truffa ed esercizio abusivo della professione. E in teoria già qui potrei finire il mio articolo.
La "dieta alcalina" dovrebbe essere un regime alimentare secondo il quale, introducendo determinati "alimenti alcalini" in grado di "alcalinizzare" l'organismo, si otterrebbero enormi benefici per la salute e addirittura nella cura di malattie gravi come il cancro (vi rendete conto dell’assurdità?). Poi esistono varie versioni: l'alcalinizzazione riguarderebbe talvolta il sangue, altre volte le cellule, altre volte la "matrice extracellulare" e così via, secondo l'ipotesi, una diversa dall'altra, di chi la diffonde.
Smantelliamo definitivamente questa assurda teoria: NON E’ POSSIBILE ALCALINIZZARE (o, al contrario, “acidificare”) il nostro sangue senza incorrere in disturbi anche gravi e persino letali. Purtroppo l'argomento non è di immediata comprensione, pertanto proverò a spiegarlo nel modo più semplice possibile: nel nostro stomaco, un cibo acido e un cibo basico hanno lo stesso destino, non c’è alcuna differenza!

Partiamo da un dato: il nostro sangue è lievemente alcalino. Cos’è «l’alcalinità»? Ogni soluzione ha un suo pH. Si tratta della scala di misura dell’acidità o basicità (detta anche alcalinità) di un composto. Questa scala nell’uso pratico va da 0 a 14. Se una soluzione ha pH 0 è un acido forte (è cioè una sostanza molto acida), se ha pH 14 è una base forte (cioè molto basica, alcalina); una soluzione con pH 7, come ad esempio l’acqua pura, si dice «neutra» (non è cioè né acida né alcalina). Il corpo, e così il sangue, ha un valore di pH fisiologico pari a 7.4, ovvero lievemente basico, il quale svolge egregiamente le sue funzioni. Questo valore si è stabilito in migliaia di anni di evoluzione e tutti gli organi con le loro componenti sono “settati” per lavorare al massimo regime. Se il pH dovesse variare rispetto a questo valore si tratterebbe di una vera e propria patologia grave: “acidosi metabolica” se fosse meno e “alcalosi metabolica” se fosse di più, che se non trattata tempestivamente
può portare alla morte. Il nostro corpo ha in dotazione vari sistemi atti ad evitare le fluttuazioni di pH troppo repentine, tra i quali un sistema tampone direttamente nel sangue e i polmoni e i reni come vie di eliminazione dei fattori che alterano troppo il pH.
Lo scopo di tale articolo è far capire al lettore che la "dieta alcalina", le "acque alcaline", gli "integratori alcalini" ed altre amenità simili, sono semplici prodotti commerciali truffaldini che vendono perché non tutti conoscono come funziona il corpo umano. Occhio alla bufala (alcalina)!

Dott.ssa Elisa De Filippi, Biologa Nutrizionista Tel 3204604812 – defilippielisa@gmail.com
Riceve a Piazza Pia 21, Centro psicologia castelli romani, 00041 Albano Laziale (RM)
www.centropsicologiacastelliromani.it

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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