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Editoriali

a volte ritornano

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IL NUOVO PUZZA DI MARCIO E IL PIU’ PULITO HA LA ROGNA
A VOLTE RITORNANO
 
DI ROBERTO RAGONE
A volte ritornano, come la peperonata. Come prevedibile, Matteo Renzi torna alla carica. Dopo aver messo Gentiloni a tenergli  calda la sedia, si ripresenta al pubblico degli elettori con la massima naturalezza, come nulla fosse accaduto. Ma qualcosa è accaduto, caro ex presidente del consiglio. L’Italia tutta, con una schiacciante maggioranza, ti ha mandato a casa, dove avevi giurato e spergiurato che saresti rimasto buono buono, in un angolo, e avresti abbandonato per sempre la politica, novello Cincinnato fallito. Fallito, perché neanche l’amaro sapore del fallimento ha risvegliato in te quella che dovrebbe essere nell’animo di ciascun uomo degno di questo nome: la dignità. Vai avanti, con una faccia di bronzo da concorso, mentre il tuo omologo inglese Cameron ha salvato la faccia, è sparito dalla scena, né ci risulta che stia preparando la sua rentreè. Come invece ti appresti a fare tu, gabellando per facce nuove quelle che nuove non sono, a meno che tu non sia andato a raschiare il fondo del barile. Prorogate le alte cariche istituzionali del paese, il panorama non cambia; né cambia il tuo carissimo PD, che tu dichiari abbia tanto da fare. Ma non si può frustare un cavallo morto. Ormai avete sparato tutte le vostre cartucce, e quello che potete offrire agli Italiani – posto che il vostro problema siamo noi sudditi, ciò che non è mai stato se non in quota di votanti – puzza di vecchio, di marcio. Anche tu, caro don Matteo, sei vecchio. Ti sei esaurito rapidamente, come un bengala di capodanno, con tutte le tue fiammate, a cui ormai non crede più nessuno. Sei scaduto, come uno yogurth. Purtroppo, la tua giovane età e la tua intraprendenza faranno in modo che, in un desolante panorama politico come quello italiano, dovremo sorbirti ancora per molti anni, ma, credimi sulla parola, di nuovo non c’è nulla. Il maxi inciucio che preparate tu e il cavaliere sa di prima repubblica, quando regnava la Diccì. Accordarti con un ottantenne e passa solo per tenere al caldo quella parte del corpo che non si nomina, non è politica, e non voglio dire cosa ne pensano gli Italiani. Forza Italia e Piddì dovrebbero essere come l’acqua e l’olio, come il diavolo e l’acqua santa. Invece, in nome dl potere, si fa di tutto, con buona pace di quelle signore che passeggiando nel quartiere dell’EUR dimostrano più serietà di voi. Davvero la politica è diventata uno sporco mestiere. Anche perché il grande pubblico non sa cosa spinga davvero le vostre decisioni, quali siano i reali interessi di ognuno di voi, insomma chi siano gli sponsor a cui dovete dar conto, se non quando qualcuno fa scoppiare un qualsivoglia bubbone. L’Italia che avete messo insieme, in tanti anni di malgoverno, soffre di banche, Unione Europea, migranti, corruzione, deflazione, povertà incipiente e galoppante, sanità pubblica, recessione economica, disoccupazione, malagiustizia, fisco di rapina, IVA fuori controllo; eccetera eccetera. Non è una bella nazione in cui vivere, e infatti chi può scappa all’estero. Né siete capaci di intraprendere vere riforme strutturali che incrementino, ad esempio  la natalità, dando la possibilità alle giovani coppie di mettere al mondi figli. Oggi un figlio è un lusso che pochi si possono concedere, e un figlio solo a coppia non risolve il depauperamento della nostra popolazione. Né servono i bonus bebè, triste e propagandistico retaggio di un ventennio fascista, ma senza alcuna efficacia pratica. Ed è aberrante, per incrementare coloro che sostengono le pensioni con i loro versamenti, puntare su di una popolazione di migranti, snaturando di fatto la nostra etnia. Mentre invece c’è chi, con italico ingegno, ha fatto, dell’arrivo dei barconi, un business milionario. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il nostro orizzonte è davvero molto triste: speravamo che finalmente ti fossi tolto dalla politica, come più volte promesso, ma anche in questo ci hai delusi. Per te ciò che si dice la sera non vale al mattino. Ma già l’avevamo capito che l’Italicum sarebbe servito solo nel caso che… La ‘migliore legge elettorale del mondo’, quella che ‘non si tocca’, quella approvata a colpi di maggioranza, ora non serve più, perché per te e il tuo partito sarebbe una sonora sconfitta, e consegnerebbe il paese in mano ai tuoi odiati avversari, i Grillini. Allora, non si vota, si aspetta il parere della Consulta, quello per cui mai avresti perso il sonno in caso della vittoria del SI’. E magari si aspetta che i sondaggi facciano crollare le preferenze grillesche sotto i colpi di una campagna politica che tende solo a screditare Di Maio & Soci, attaccandolo perfino sui congiuntivi… Ora, è disdicevole che un forse futuro presidente del consiglio italiano maltratti i congiuntivi: ma è ancora più disdicevole che voi maltrattiate noi, trattandoci da imbecilli, pensando che ci beviamo ogni vostra dichiarazione, ogni vostra intervista che esalta le vostre – assenti – idee sociali, le vostre inesistenti capacità di governo, i vostri provvedimenti a favore di questo e di quello, le vostre conclamate ‘riforme’. Mentre nella realtà nulla corrisponde a ciò che ci volete ammannire. Se n’è accorto perfino il sindaco di Accumoli: tutti al gelo, niente ricostruzione promessa e spergiurata. Le priorità per voi sono altre, soprattutto il potere, e la maggioranza in Parlamento, a dispetto di quel Senato che avreste voluto disattivare e piegare alle vostre volontà. Il nuovo? Non esiste, almeno nel PD, e ciò che vorreste gabellarci come ‘nuovo’ puzza di marcio, come i sepolcri imbiancati dei Farisei del tempo di Gesù. Davvero un panorama desolante. Sotto un grande sudario, che voi chiamate ‘democrazia’, ma che serve solo a coprire i cadaveri.

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