Costume e Società
“A cavallo della sostenibilità”: Fieracavalli promuove un turismo etico e green
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Da Monaco a Verona, dall’Abruzzo alla Valle d’Aosta e dalla Toscana all’Austria: sono infinite le testimonianze di un nuovo modo di fare turismo, dall’alto di una sella, riscoprendo il piacere del viaggio in lentezza presentate nella nuova Area Forum AGSM AIM – A Cavallo della Sostenibilità | Dialoghi sul futuro sostenibile del mondo equestre. Ad apprezzare l’equiturismo, questa mattina, è l’attrice Matilde Gioli che ha percorso la prima ippovia urbana permanente in Italia patrocinata dal Comune di Verona
VERONA – Con un ampio potenziale di sviluppo ancora da esplorare e valorizzare, l’equiturismo è protagonista della 124ª edizione di Fieracavalli che, anno dopo anno, si fa collettrice di testimonianze di associazioni, guide e trekker esperti chiamati a raccontare le proprie esperienze lungo le ippovie, più o meno battute, non solo sul territorio italiano.
Con l’intento di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di trekking a cavallo e promuovere i valori che il turismo equestre incarna, Fieracavalli propone – all’interno dell’Area Forum AGSM AIM – Il Viaggio che cambia | Cavallo, turismo e sostenibilità – interviste, incontri e tavole rotonde per mettere in luce la bellezza dell’Italia, ma non solo, da scoprire dall’alto di una sella.
Simbolo di un turismo etico e green, il viaggio a cavallo permette una scoperta consapevole del territorio, lungo itinerari lenti, a contatto con la natura, come le ippovie urbane e rurali presentate oggi da Linda Fabrello (ASD Horse Valley), Fabrizio Forsoni (UISP Nazionale) e l’atleta Carmine Calvanese nel talk a cura di Reverse. Tra queste anche la prima ippovia urbana permanente in Italia, patrocinata dal Comune di Verona, inaugurata l’anno scorso e percorsa, proprio questa mattina, da Matilde Gioli. L’attrice, amante del mondo equestre, non si è fatta sfuggire l’occasione di visitare la “città del cavallo” da una prospettiva diversa e soprattutto con un altro ritmo. Un itinerario di 15 km della durata di 4 ore, che rimarrà fruibile a tutti gli amanti del trekking a cavallo, con partenza dal Lungadige Attiraglio (Corte Molon), arrivo in Piazza Bra e ritorno al Parco dell’Adige Nord, alla scoperta di Verona e del fiume Adige che la attraversa.
Nello stesso talk è stato presentato anche il raid equestre Monaco – Verona, emblema del turismo slow, tornato dopo 17 anni dalla sua ultima edizione. Accompagnati da Horse Adventure, 4 cavalieri di Natura a Cavallo e 4 amazzoni del Circolo Ippico Valpolicella, hanno affrontato un itinerario di oltre 600 km, suddiviso in 25 tappe, che collega la capitale bavarese al comune scaligero. Il progetto – promosso da Fieracavalli, Veronafiere e l’Associazione di Promozione Sociale “Territorio, Sostenibilità e Inclusione” di Verona – mette al centro il cavallo come richiamo naturale tra uomo e pianeta e come mezzo per sensibilizzare su diversità e forme di disabilità. Grazie alla collaborazione dell’Associazione Nazionale Allevatori Cavalli di Razza Bardigiana e di ANAREAI, il Raid promuove anche l’allevamento e il patrimonio zootecnico italiano. Le amazzoni, infatti, hanno affrontato il viaggio in sella a quattro soggetti di cavalli Bardigiani che oggi verranno donati a centri dedicati ad Interventi Assistiti con gli animali per aiutare categorie fragili.
Tra gli ospiti più attesi dell’Area Forum c’è stata anche Paola Giacomini – l’esploratrice a cavallo arrivata a Veronafiere dalla Mongolia nel 2019 dopo aver percorso in sella 9 mila km – che, quest’anno, in occasione del centenario del Parco Nazionale dell’Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, ha affrontato una nuova esperienza di viaggio partendo il 16 giugno dalla regione dell’Italia centrale per arrivare in Valle d’Aosta. Con i suoi due cavalli, Custode e Cigherè, ha percorso 1.000 km attraversando 8 parchi nazionali. Tema centrale del viaggio il cambiamento climatico: in ogni luogo Paola ha incontrato botanici, geologi e biologi con l’intento di riflettere su come il paesaggio sta cambiando.
Tra i racconti di viaggio anche quello di Angelika Schneider, “Ritorno in Austria a cavallo, sulle antiche vie romane, da Peccioli a Lech”. Arrivata in Italia nel 1983 dall’Austria, il sogno di Angelika – istruttrice di equitazione – è sempre stato quello di voler far ritorno a casa in sella ai suoi cavalli percorrendo 930 km tra la Toscana e l’Austria. Quest’anno, insieme alla sua allieva Giulia, è finalmente riuscita a realizzarlo con il progetto “Il viaggio è la meta”. Il 15 settembre, in sella di Gamma e Ares, sono partite da Peccioli per raggiungere Lech.
In 37 giorni di cammino hanno costeggiato 8 fiumi e percorso vie dei tempi romani e medievali: dalla Via Francigena fino alla Via Claudia Augusta, risalente a 2000 anni fa.
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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