Connect with us

Ambiente

A Castel Gandolfo si accendono i riflettori sulla kermesse di fine estate dedicata all’ambiente

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Venerdì 10 settembre alle 20 presso “I Quadri”. Tra le azioni intraprese per l’obiettivo “Acqua e vita” verrà citato sicuramente un passo storico per il territorio, la sottoscrizione del patto di falda

CASTEL GANDOLFO (RM) – Grande attesa per il prestigioso evento “green” di fine estate “Premio lago di Castel Gandolfo”, una nuova edizione dedicata al tema permanente “Acqua e vita” che si terrà domani sera (venerdì 10 settembre) sulle rive del lago Albano a Castel Gandolfo presso la prestigiosa location “I Quadri” della famiglia degli imprenditori Carducci.

La manifestazione  è promossa dall’organismo LAGO DI CASTEL GANDOLFO, nato dalla volontà di professionisti del mondo civico impegnati in prima linea nel settore “green”, turistico, sanitario e giornalistico, in collaborazione con le istituzioni di vario grado, dall’Europa, al Governo fino ad arrivare al territorio regionale e comunale, che intendono perseguire l’obbiettivo di tutelare l’ambiente attraverso azioni concrete e quindi abbracciare il progetto “Acqua e vita”.

I premiati che s’impegneranno nell’arco dell’anno a sostenere e promuovere, ognuno per le proprie competenze, il progetto “Acqua e vita” sono:

  • Il Dottor Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue
  • Il dott. Guido D’Ubaldo giornalista, caposervizio all’ufficio centrale del Corriere dello Sport e già Segretario del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti
  • Il Dott. Nicola Saldutti, Caporedattore Economia del Corriere della Sera
  • Il M° Roberto Giuliani Direttore del Conservatorio di Santa Cecilia
  • La Dott.ssa Marina Baldi, biologa e genetista forense
  • La Dott.ssa Donatella Possemato Imprenditrice della salute, direttrice della clinica romana Santa Famiglia e fondatrice della Onlus “Donne for life”
  • Il Dott. Roberto Cingolani, fisico, accademico e ministro per la Transizione Ecologica
  • Il Dott. Vincenzo Campitelli console onorario d’Italia a Busan, professore di italianistica e latino

Due importanti riconoscimenti al territorio che verranno consegnati dall’assessore all’Ambiente e delegato al Lago di Castel Gandolfo Dott. Cristiano Bavaro andranno allo Chef Dario Carducci e al coordinatore della Protezione civile di Castel Gandolfo Fausto D’Angelo, presidente RNRE (Raggruppamento nazionale radiocomunicazioni in emergenza della Protezione civile Nazionale).

A condurre la serata la giornalista Chiara Rai, presidente del Premio, impegnata da circa vent’anni nell’informazione d’inchiesta finalizzata principalmente a denunciare i reati ambientali. Con lei l’artista romano Elvino Echeoni e la comunicatrice e divulgatrice culturale Zaira Belfiore.

Tutti i premiati, esperti del settore ambiente, sanità, sport, magistratura, forze dell’ordine persone del mondo dello spettacolo e della musica, imprenditori, liberi professionisti, istituzioni, associazioni, volontari, albergatori, ristoratori,  potranno fare sinergia per l’obiettivo tutela dell’Acqua.

 La kermesse, patrocinata dalla Regione Lazio e dal Comune di Castel Gandolfo, nelle precedenti edizioni ha già visto premiati altri ospiti d’eccellenza, personaggi quali il Prefetto Francesco Tagliente, il fotografo Rino Barillari. Una serata con ospiti illustri in platea: giudici, procuratori della repubblica oltre a vertici delle forze dell’ordine, ambasciatori, imprenditori e giornalisti che si distinguono per il loro impegno nella società e rappresentano un esempio di come ciascuno per il suo ambito possa contribuire a sposare un progetto di tutela ambientale e della persona umana con i valori costituzionalmente garantiti che tracciano un percorso condiviso.

Tra le azioni intraprese per l’obiettivo “Acqua e vita” verrà citato sicuramente un passo storico per il territorio, la sottoscrizione del patto di falda

Un contratto riconosciuto dall’articolo 68 bis del Codice dell’Ambiente, sottoscritto da Enti pubblici e da associazioni. Grazie a questo strumento, raggiunto finalmente anche il Lago Albano e tra i cui fondatori si annovera il geologo ambientale Dott. Endro Martini (vicepresidente della sezione Società Italiana di Geologia Ambientale delle Marche, presidente del Comitato Promotore Candidatura Italiana Decimo Forum Mondiale Acqua) si intende raggiungere l’obiettivo comune di tutela attraverso una ricerca di sintesi e condivisione, a partire dalle azioni attuative del Parco, dei Piani di Distretto delle autorità dell’Appennino Centrale e Meridionale e da quelle dei Piani regionali di settore per superare le criticità dei laghi come l’abbassamento del livello delle acque.

“Nella prossima edizione del 2022 – commentano gli organizzatori del Premio Lago di Castel Gandolfo– insieme alle istituzioni, le associazioni e i privati, intendiamo presentarci con dei progetti concreti, frutto dell’azione sinergica di tutti i premiati e delle istituzioni coinvolte, ognuno per il proprio ambito e competenze, che apportino un contributo fattivo per la tutela e salvaguardia dell’Acqua, fonte di vita e bene primario”.

Tra gli ospiti

Anche quest’anno, nonostante il periodo pandemico che costringe a una selezione degli ospiti per garantire il distanziamento, saranno presenti molti sindaci del territorio, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Pino Cangemi, il senatore della Repubblica Bruno Astorre, il procuratore Capo della Repubblica di Velletri Dott. Giancarlo Amato che sta delineando una linea molto attenta a quelli che sono i reati ambientali, il deputato della Repubblica Marco Silvestroni, il consigliere regionale Michela Califano, direttore del policlinico di Tor Vergata Dott. Giuseppe Quintavalle, al direttore del Dipartimento del Territorio Asl Rm6 dott. Marco Mattei, il comandante del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) di Roma e provincia il Maggiore Emanuele Tamorri, al comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo il Capitano Davide Acquaviva, l’avvocato Paola Perisi e il giudice Carmine Volpe, presidente per la sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, il giornalista Gianfranco Nitti in rappresentanza della stampa estera, l’architetto Claudia Castagnoli Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti e altri giornalisti del territorio quali il fotoreporter del Messaggero Luciano Sciurba e il giornalista e scrittore Luigi Jovino.

Seduta tra gli ospiti anche la cantante romana Beba Albanesi, erede di Lando Fiorini, che regalerà un momento musicale con il brano “Roma nun fa la stupida stasera”: “Ognuno nel suo ambito – commenta Beba Albanesi – può e deve sposare il progetto “Acqua e Vita”.

L’omaggio musicale del Coro dei lavoratori Alitalia

In apertura e chiusura serata interverrà con l’Inno d’Italia, l’Inno alla Gioia e altri celebri brani il prestigioso Coro Alitalia che ha offerto il proprio sostegno alle iniziative umanitarie in Italia e nel mondo della onlus dipendenti Alitalia: “Esserci in questo momento così delicato – dice la coordinatrice del coro Barbara Bassetti – è un segnale di sinergia d’intenti e di grande attaccamento ai valori e simboli della nostra amata nazione” . Il coro è diretto dal Maestro Paolo Scurpa, laureato in Musica corale e Direzione di Coro ad indirizzo compositivo presso il Conservatorio di Musica “Licinio Refice” di Frosinone. Al piano Denis Volpi.

Per info: lagodicastelgandolfo@gmail.com

Ambiente

Roma e provincia, inquinamento da polveri sottili: un quadro ancora complesso ma incoraggiante

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

L’inquinamento da polveri sottili, rappresentato principalmente dalle particelle PM10 e PM2.5, è un problema ambientale significativo per molte aree urbane, tra cui Roma e la sua provincia. Dal 2000 ad oggi, i livelli di inquinamento hanno subito variazioni dovute a diversi fattori, tra cui politiche ambientali, cambiamenti climatici e modifiche nei comportamenti sociali ed economici.

Anni 2000-2010: problemi persistenti e primi interventi

Nei primi anni del 2000, Roma ha affrontato livelli elevati di inquinamento da polveri sottili. Le principali fonti di PM10 e PM2.5 erano il traffico veicolare, l’industria, i riscaldamenti domestici e le attività commerciali. La città ha spesso superato i limiti giornalieri e annuali di PM10 stabiliti dall’Unione Europea, con conseguenti rischi per la salute pubblica.

Le misure iniziali per affrontare il problema includevano:

  • Limitazioni del traffico: L’introduzione di targhe alterne e blocchi del traffico nei giorni di maggiore inquinamento.
  • Promozione del trasporto pubblico: Incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione.
  • Regolamentazione dei riscaldamenti: Interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre l’uso di combustibili inquinanti.

2010-2020: miglioramenti e nuove sfide

Nel decennio successivo, Roma ha continuato a sviluppare e implementare politiche ambientali più efficaci. Tra le principali iniziative:

  • Zone a Traffico Limitato (ZTL): L’estensione delle ZTL ha ridotto significativamente il traffico veicolare nel centro storico e in altre aree critiche.
  • Mezzi pubblici ecologici: L’introduzione di autobus elettrici e ibridi ha contribuito a ridurre le emissioni.
  • Piste ciclabili e mobilità sostenibile: La creazione di nuove piste ciclabili e l’incentivazione dell’uso delle biciclette hanno favorito una mobilità più sostenibile.

Queste misure hanno portato a una graduale riduzione dei livelli di PM10 e PM2.5, anche se i problemi non sono stati del tutto eliminati. Durante i mesi invernali, l’inquinamento da riscaldamenti domestici ha continuato a rappresentare una sfida.

Dal 2020 ad oggi: effetti della pandemia e strategie future

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sull’inquinamento atmosferico. Durante i periodi di lockdown, la riduzione drastica del traffico ha portato a un calo temporaneo dei livelli di PM10 e PM2.5. Questo ha dimostrato quanto il traffico veicolare incida sull’inquinamento urbano.

Nel post-pandemia, le strategie per migliorare la qualità dell’aria si sono intensificate, con un focus su:

  • Transizione energetica: Maggiore investimento in energie rinnovabili e promozione dell’efficienza energetica.
  • Smart Mobility: Sviluppo di infrastrutture per veicoli elettrici e soluzioni di mobilità intelligente.
  • Verde urbano: Incremento delle aree verdi e piantumazione di alberi per assorbire le polveri sottili.

L’inquinamento nella provincia di Roma

Anche i comuni della provincia di Roma, inclusi i Castelli Romani, hanno risentito dell’inquinamento da polveri sottili, sebbene in misura diversa rispetto alla capitale. Le principali fonti di inquinamento in queste aree sono il traffico locale, i riscaldamenti domestici e alcune attività industriali e agricole.

Anni 2000-2010: aumento della popolazione e inquinamento

L’espansione urbanistica e l’aumento della popolazione nei comuni della provincia hanno portato a un incremento del traffico e delle emissioni inquinanti. In alcune aree, l’inquinamento ha raggiunto livelli preoccupanti, soprattutto durante i mesi invernali.

2010-2020: interventi locali

Molti comuni della provincia hanno iniziato a implementare politiche ambientali per contrastare l’inquinamento. Tra queste:

  • Miglioramento del trasporto pubblico: Potenziamento delle linee di autobus e creazione di collegamenti più efficienti con Roma.
  • Efficienza energetica: Promozione di soluzioni energetiche sostenibili per i riscaldamenti domestici.
  • Progetti verdi: Creazione di parchi e aree verdi per migliorare la qualità dell’aria.

Dal 2020 ad oggi: focus sulla sostenibilità

Negli ultimi anni, l’attenzione all’ambiente è aumentata ulteriormente. I comuni della provincia di Roma hanno iniziato a collaborare più strettamente con la capitale per implementare strategie integrate di gestione della qualità dell’aria. L’obiettivo è ridurre le emissioni inquinanti attraverso soluzioni sostenibili e innovazioni tecnologiche.

L’andamento dell’inquinamento da polveri sottili a Roma e nella sua provincia dal 2000 ad oggi riflette un quadro complesso ma incoraggiante. Sebbene siano stati fatti progressi significativi grazie a politiche mirate e a una maggiore consapevolezza pubblica, rimangono sfide importanti. La collaborazione continua tra le istituzioni, i cittadini e le imprese sarà cruciale per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria e garantire un ambiente più sano per tutti.

Continua a leggere

Ambiente

Il top dei Comuni turistici di mare e di lago del 2024: la classifica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Acque cristalline, bellezze paesaggistiche, attenzione alla sostenibilità e alla tutela della biodiversità. Sono le località italiane dove sventolano le Cinque Vele di Legambiente e Touring Club Italiano: 21 comuni turistici marini e 12 località lacustri premiati a Roma in occasione della presentazione della guida Il Mare più bello 2024, curata dall’associazione ambientalista e dal Touring Club Italiano. La guida raccoglie informazioni turistiche e caratteristiche ambientali dei comuni a Cinque Vele, compreso l’impegno nella tutela delle tartarughe Caretta caretta.

A guidare la top five del 2024 è Pollica, Acciaroli e Pioppi, (Sa) il comune cilentano inserito all’interno del comprensorio del Cilento Antico, in Campania. Al secondo posto il comune di Nardò, in provincia di Lecce nel comprensorio pugliese dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna, e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana.

A livello regionale la Sardegna è di gran lunga la regione con più comuni premiati con le Cinque Vele: accanto a Baunei (Nu) e a Domus de Maria (Sud Sardegna) figurano, infatti, anche i comuni di Cabras (Or), Santa Teresa di Gallura (Ss), San Teodoro (Ss) Posada (Nu), Bosa (Or). A seguire la Toscana che, oltre a Castiglion della Pescaia (Gr), piazza i comuni di Capraia Isola (Li), Isola del Giglio (Gr), Capalbio (Gr) e Marina di Grosseto (Gr). Quindi la Campania con una pattuglia di comuni tutti in provincia di Salerno: alla prima classificata si affiancano i comuni di San Giovanni a Piro (Sa), Castellabate (Sa) e San Mauro Cilento (Sa). Tre comuni a Cinque Vele per la Puglia con Nardò (Le), Vieste (Fg) e Gallipoli (Le) e una bandiera anche per la Liguria, con i tre comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Vernazza a Monterosso al Mare in provincia della Spezia) e la Basilicata con Maratea (Pz).

I comuni amici delle tartarughe

Novità di quest’anno, presente anche all’interno della guida il Mare più bello, sono anche i 33 comuni amici delle tartarughe marine segnalati con l’apposito simbolo ‘la tartaruga’ e dove sventolano le vele di Legambiente e Touring Club Italiano. Da Maratea alle isole Tremiti, da San Teodoro a Gaeta passando per Silvi, Caorle e Castiglione della Pescaia, solo per citarne alcuni. Si tratta di quelle amministrazioni che, attraverso un apposito protocollo d’intesa, si sono impegnate a adottare una serie di misure per rendere le spiagge accoglienti anche per le tartarughe che depongono le uova oltre che per i bagnanti. Ad oggi in totale sono 74 i comuni in tutta Italia (guida al momento la classifica la Campania con 22 comuni) che hanno firmato il protocollo, di questi 33 sono quelle in cui sventolano anche le vele di Legambiente e Touring Club Italiano.

L’iniziativa ‘comuni amici delle tartarughe’ rientra nel progetto Life Turtlenest che mira a tutelare gli habitat di nidificazione della Caretta caretta aumentando le probabilità di successo riproduttivo e tenendo conto di clima e antropizzazione. Nato grazie al sostegno del programma Life dell’Unione Europea, il progetto è coordinato da Legambiente e riunisce 13 partner di 3 diversi Paesi (Italia, Spagna e Francia). In prima linea insieme ai comuni amici delle tartarughe anche le aree protette (34 quelle che ad oggi hanno firmato il protocollo), entrambi premiati oggi a Roma.

Continua a leggere

Ambiente

Dighe in Italia, partito il Dam Day: Un evento per promuovere la conoscenza e l’importanza di queste opere idrauliche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dal 24 maggio al 1° giugno 2024 si terrà la prima edizione del “Dam Day – Dighe in Italia”, un’iniziativa organizzata dal Comitato Nazionale Italiano per le Grandi Dighe (ITCOLD). L’evento è volto a promuovere una maggiore consapevolezza sul ruolo cruciale delle dighe nel panorama ambientale, economico, energetico e di sicurezza del paese.

L’Obiettivo del Dam Day

L’evento mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle dighe attraverso una serie di iniziative che si terranno in tutto il territorio nazionale. Il Dam Day prevede un totale di 26 eventi, tra cui visite guidate, seminari, dibattiti e conferenze, concentrati in una settimana per garantire un impatto significativo e coordinato sul tema.

Il Ruolo di ITCOLD

ITCOLD, l’associazione culturale e scientifica che organizza l’evento, rappresenta oltre 300 delle circa 500 grandi dighe presenti in Italia. Il comitato si impegna a promuovere lo studio e la valorizzazione delle dighe, collaborando con operatori del settore, pubbliche amministrazioni, accademici e liberi professionisti. Inoltre, ITCOLD è membro della Commissione Internazionale per le Grandi Dighe (ICOLD-CIGB), istituita nel 1928.

Gli Eventi in Programma

Gli eventi del Dam Day sono pensati per coinvolgere un pubblico ampio e variegato, con particolare attenzione ai giovani studenti. Tra gli appuntamenti previsti vi sono:

  • Visite Guidate: Alla Diga di Mignano a Vernasca (PC), alla Diga di Occhito a Carlantino (FG) e alla Diga del Locone a Minervino Murge (BT).
  • Seminari: Come quello sulla “Gestione delle risorse agricole per l’agricoltura” a Bari e il seminario dedicato agli impianti idroelettrici a Tramonti di Sopra (PN).
  • Convegni e Workshop: Inclusi eventi tecnici come il workshop sulla caratterizzazione geotecnica presso il laboratorio ISMGEO a Seriate (BG).
  • Open Day e Conferenze: Tra cui l’Open Day “Dighe e cambiamento climatico: quali sinergie?” a Firenze e la conferenza stampa presso la Diga del Gabiet a Gressoney (AO)

Un’Iniziativa Europea

Il Dam Day non è solo un evento nazionale, ma si inserisce in una serie di iniziative analoghe organizzate in altre nazioni europee sotto l’egida di EURCOLD, il Club Europeo delle Dighe. Questo rafforza la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra i paesi europei in materia di gestione e valorizzazione delle dighe.

Il “Dam Day – Dighe in Italia” rappresenta un’importante occasione per avvicinare il pubblico alle tematiche legate alle dighe, evidenziandone il ruolo strategico nella gestione delle risorse idriche e nella produzione di energia rinnovabile. Partecipare agli eventi previsti sarà un’opportunità unica per conoscere da vicino queste grandi opere ingegneristiche e il loro impatto positivo sull’ambiente e sulla società.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti