A.A.A. SOTTOSEGRETARIO DEL RIO CERCASI

di Emanuel Galea

Graziano Del Rio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri  dal 22 febbraio 2014, deus ex macchina della politica renziana, spalla destra dello stesso Premier e, assieme a Maria Elena Boschi  Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, portava il vessillo delle riforme in giro per l’Italia, tutto d’un tratto si è reso invisibile, irreperibile all’opinione pubblica. E’ sparito dalle testate dei giornali e dai talk show. Che cosa sta succedendo? L’ultima volta che abbiamo sentito un suo commento è stato sabato 31 maggio a proposito della Tasi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, quel giorno,  ha garantito che i contribuenti pagheranno meno anche rispetto al 2012. Posso anche sbagliarmi ma ormai sono settimane che il sottosegretario vien estraniato da qualsiasi discussione politica. Indiscrezioni vogliono vedere in questo la volontà di Del Rio di tenersi fuori della linea di Renzi per le riforme Costituzionali, trovandosi  in netto disaccordo con il Premier. Voci più cattive danno il Del Rio caduto in disgrazia per la faccenda Tasi. Mentre scrivo, mi viene in mente un editoriale che parlava appunto della linea Del Rio non del tutto convergente con quella di Renzi. Allora avevo scritto: “Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Del Rio, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha fatto delle dichiarazioni choc di tale imprudenza che ha lasciato esterrefatto e inorridito lo stesso ministro Padoan. Con le sue dichiarazioni irriflessive ha sconfessato la linea sinora seguita dal governo Renzi, che punta a ricavare ogni anno dalle privatizzazioni lo 0,7% del pil per i prossimi tre anni, cioè almeno 12 miliardi, non i 3 di cui ha parlato Del Rio”. Queste incaute dichiarazioni non possono non aver creato della ruggine tra il premier e il suo braccio destro. Che i rapporti si siano deteriorati non è da escludersi. Resta il fatto che il sottosegretario da settimane si è ritirato in un assordante silenzio che ai più attenti non sfugge dalla sua portata.  Che l’entourage di Renzi si sta frantumando non è un mistero.  A giugno sono peggiorati i conti e tra Renzi e il ministro dell’Economia crescono le divergenze. L’hanno scritto i più autorevoli giornali esteri, dicendo che Renzi non sopporta nessuno a fargli ombra. Ha creato il “one man party” e deve brillare della sua propria luce. Non è una pianta che cresce in un sottobosco e qualsiasi ramo che gli getta ombra va reciso. Da non scordare, però, che troppa luce acceca . Inoltre è scientificamente provato che la solitudine  provoca solo disagi. Il paese Italia già è portatore di tanti disturbi, evitargli nuovi supplizi è semplicemente un “dovere civile”.