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7 anni faon
ARICCIA (RM) – Merita nuova attenzione e ulteriori spiegazioni l’articolo pubblicato recentemente da L’Osservatore Italia sull’effetto che sta avendo nei Castelli Romani un evento turistico, unico del genere nella regione Lazio.
Ariccia, successo per le luminarie. Filosofi: “Ripeteremo l’iniziativa”
Il grande successo che sta ottenendo “La Foresta Incantata”, voluta dall’amministrazione di Ariccia e le innumerevoli letture del precedente articolo ne sono la prova, ma rappresenta per altri un terreno impervio. Qui non si parla solo dell’interrogazione presentata dal PD, evidentemente quanto scritto finora ha fatto bollire letteralmente lo stato d’animo di chi ha paragonato l’evento come un “appressamento di luminarie degno di un qualunque centro commerciale”. Le polemiche tra la Maggioranza comunale e l’Opposizione hanno ripreso vigore, dopo un post sui social network della consigliera del Partito Democratico, Renata Gennusa, che confermava la sua posizione rispetto ai temi trattati nell’articolo.
Per cercare di comprendere la motivazione di quanto espresso nell’interrogazione, abbiamo raggiunto telefonicamente la consigliera, chiedendole secondo quale ragionamento, a suo avviso, l’affidamento della porzione di Parco Chigi per la durata della manifestazione fosse riconducibile all’articolo 6 (comodato d’uso gratuito), come da lei affermato, e non all’articolo 20 (concessione d’uso temporanea), come da noi indicato. Non intendiamo tediare i lettori con una disquisizione sulle motivazioni per cui riteniamo poco pertinente quanto affermato dalla consigliera Gennusa, anche se basta leggere attentamente il “Regolamento per l’uso da parte di terzi di beni immobili di proprietà o nella disponibilità dell’Amministrazione comunale”, richiamato anche nell’interrogazione presentata, per comprendere come la concessione dell’uso “per lo svolgimento della manifestazione” rientri, a nostro avviso e dei pareri dei professionisti che abbiamo interpellato, nel criterio della temporaneità prevista nel titolo IV del regolamento suddetto. Ciò che però ci ha più sorpreso nello scambio di opinioni con la consigliera PD, è la sua affermazione per cui “Quelle sono lucette prese da centri commerciali che non li vogliono più e buttati lì, logicamente anche se metto la mia batteria dentro Palazzo Chigi fa figura”.
Non vogliamo rispondere personalmente a questa esternazione, che però ci lascia forti dubbi sui gusti estetici della nostra interlocutrice. È sufficiente leggere la rassegna stampa di tutte le testate locali e non che hanno elogiato l’iniziativa. Un sito web, inoltre, che si occupa di energia verde, in un articolo che parla delle luminarie più belle d’Italia, pone quelle di Ariccia nelle prime dieci posizioni assolute. Non solo i giornali hanno preso come esempio virtuoso “La Foresta Incantata”. Gli stessi colleghi di partito della Gennusa hanno una considerazione dell’iniziativa diametralmente opposta, come testimoniato dalla presenza, all’inaugurazione, di molti suoi vertici, il presidente del Consiglio Regionale Leodori, il deputato tiburtino Andrea Ferro, il segretario del circolo PD di Ariccia Valentino Cianfanelli.
Anche i circoli dei paesi vicini lodano l’iniziativa, “Ariccia trasferisce al Parco Chigi un pezzo di Salerno ed è già un successo” scrivono in una nota i colleghi consiglieri PD della Gennusa dalla vicina Genzano, che quest’anno, da come denunciano, è molto meno attrattiva degli anni scorsi. Allora a questo punto ci sorgono delle domande. Che forse, proprio la presenza all’inaugurazione, tra le tante persone, del segretario del suo circolo, Cianfanelli, ha reso tanto indigeste le luminarie alla consigliera? Che tra lei e lo storico esponente della locale Segreteria DEM i rapporti siano ai ferri corti lo si può evidenziare dal ricorso presentato dalla stessa alla commissione di garanzia provinciale del PD, nella quale chiedeva la testa del segretario, ricorso rispedito al mittente per inammissibilità. Un’avversione che l’ha portata a criticare le luminarie, chi le ha autorizzate, chi le ha installate, fino a farle dire, nei confronti della sottoscritta una frase molto grave, sotto tanti punti di vista: “non so se adesso venite sponsorizzati da questa Foresta Incantata”, con un’accusa infamante alla professione giornalistica che stigmatizziamo, e della quale chiederemo conto nelle sedi opportune, oltre che ai vertici provinciali del suo partito e , che lei chiama spesso in causa nelle sue esternazioni nei confronti del suo circolo. A questo punto ci chiediamo, non è per caso che le insinuazioni lanciate in questo modo servano a nascondere la mancanza di argomentazioni?
Simonetta D’Onofrio
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