Connect with us

Economia e Finanza

Bitcoin, è tutto oro quel che luccica? Il parere della dottoressa Mary Petrillo

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Il Bitcoin è in aumento del 13% e tocca per la prima volta i 10.000 dollari, superando gli 11.000 dollari. Joseph Stiglitz, premio Nobel all’economia ha dichiarato che  il Bitcoin “ha successo solo per il suo potenziale di aggirare le regole e per la mancanza di supervisione: dovrebbe essere vietato. Non ha alcuna funzione sociale”. Fabio Panetta, vice dg della Banca d’Italia reputa il Bitcoin e le cripto valute “attività, dei contratti, vulnerabili a crisi di sfiducia che possono essere repentine” precisando che non disponiamo di “nessuna visibilità sul volume delle transazioni tranne quanto vengono convertite in euro ma queste sono la ‘punta dell’iceberg”.

 

Visco, governatore della Banca d’Italia ha parlato e riferito invece che “la tecnologia blockchain sta ricevendo una grande quantità di attenzione da professionisti e mercati finanziari ed è usata qualche volta in modo perverso”. Il fatto stesso che una valuta di questo tipo sia salita, nel giro di un solo anno e in questo modo, può rappresentare un vero e proprio rischio poiché non esiste un regolamentazione quindi può insorgere il concreto pericolo che possano prestarsi forme di riciclaggio. Il maggiore operatore nel mercato delle criptovalute mercato il giappone con BitFlyer, che recentemente ha aperto le porte agli Stati Uniti, aggiudicandosi quindi la possibilità di poter operare nei mercati finanziari di New York grazie alla ‘BitLicense’.

 

L’America  ha aperto le porte al Bitcoin e la Commodity Futures Trading Commission ha dato via libera a scambi e vendite da parte del gruppo CME e Cboe Global Market. Cftc precisa: “i partecipanti al mercato devono considerare che il nascente mercato e gli scambi per il Bitcoin restano mercati non regolati e su questo la Cftc ha un’autorita’ limitata, ci sono  preoccupazioni sulla volatilita’ dei prezzi e sulle pratiche di scambio su questi mercati”. La Direzione degli affari religiosi della Turchia, intanto, boccia la cripto valuta, definendola “non appropriata” all’Islam poiché non è consona al principi musulmani. La Diyanet specifica che a questo punto “l’acquisto e la vendita di valute digitali non sono appropriati secondo la religione per il fatto che sono aperte a speculazioni rispetto al loro valore e possono facilmente essere impiegate in attività illegali come il riciclaggio di denaro. Sono inoltre prive di controllo e supervisione statale”.

 

Ma che cos’è veramente il Bitcoin? Si tratta di una moneta elettronica creata nel 2009 da Satoshi Nakatomo, pseudonimo dietro il quale si cela un anonimo inventore che a fine 2008 ha presentato su internet la sua idea. Il termine Bitcoin fa riferimento alla tecnologia, alla rete ma anche alla valuta in sé. Tale valuta si differenzia da quelle convenzionali perché non si appoggia a nessun ente centrale e il suo valore si basa sulla domanda e l’offerta. Non c’è una struttura sofisticata dietro, viene utilizzato un database che traccia le transazioni e sfrutta la crittografia per gestire gli aspetti di natura finanziaria. Il sistema Bitcoin consente il trasferimento anonimo delle monete e vi è la possibilità di salvare i dati necessari per utilizzare i propri bitcoin si possono inoltre salvare sul proprio computer o altro dispositivo sotto forma di “portafoglio” digitale. E’ impossibile controllare il flusso del Bitcoin poiché può essere trasferito, attraverso internet, verso chiunque disponga di un indirizzo bitcoin. La totale assenza di un ente centralizzato che si occupi della gestione, rende oggettivamente impossibile i controlli da parte di autorità competenti che potrebbero bloccare i trasferimenti e sequestrare la criptovaluta allorquando vi fossero gli estremi per poterlo fare.

 

Ma è tutto oro quello che luccica? Sembrerebbe proprio di no! E se da un lato assistiamo alla rapida ascesa della cripto valuta, dall’altro invece si desume che possa esserci un uso illecito. Jamie Dimon, numero uno della Banca più grande degli Usa ovvero la JP Morgan, la definisce “una truffa per stupidi”. Ma non è l’unico a pensarla così, anche il magnate dell’economia e degli investimenti John Bogle, fondatore di Vanguard ha consigliato di stare alla larga dal Bitcoin, spiegando che “le obbligazioni hanno un tasso d’interesse, le azioni hanno gli utili e i dividendi, l’oro non ha niente. Non c’è nulla che supporti il bitcoin eccetto la speranza di venderlo a qualcuno a un prezzo più alto di quello che si è pagato per comprarlo”. Come mai i magnati dell’economia temono e sfiduciano il Bitcoin? Può essere veramente utilizzato dalla criminalità per il riciclaggio del denaro?

 

Noi ne abbiamo parlato con la Dottoressa Mary Petrillo, criminologa, Coordinatrice del Crime Analysts Team, Docente Master Università Niccolò Cusano che ci ha dato il suo punto di vista in merito alla vicenda. Prima di affrontare l’argomento bitcoin, facciamo una panoramica di quello che viene definito crimine informatico, ossia quel fenomeno che si caratterizza nell’abuso della tecnologia informatica, per scopi illeciti. Questo tipo di crimini, per lo più, sono perpetrati a scopo di lucro su Internet, oppure sono crimini messi in atto contro i sistemi informativi di sicurezza nazionale, attraverso l’accesso illegale per rubare informazioni ai governi, per effettuare truffe, furti di identità e come le cronache degli ultimi giorni ci hanno riportato, anche per ricatti di tipo sessuale. Quindi il “cybercrime” può essere identificato in vari modi: reati di pedo-pornografia, danni informatici ad industrie ed aziende a scopo di lucro, cyber terrorismo, ossia una particolare forma di violenza attuata da organizzazioni criminali nei confronti dei Governi, mezzi di informazione, ma anche contro privati cittadini. Cyberstalking, ossia le molestie assillanti perpetrate tramite il mezzo informatico, le molestie informatiche possono colpire la sensibilità di chiunque quali commenti sul genere, etnia, religione e orientamento sessuale. Spesso si verificano nelle chat, nei gruppi, ecc. Il tristemente famoso fenomeno del cyberbullismo, molestie e violenze verbali ai danni di ragazze e ragazzi e che nei casi peggiori ha portato ad un esito drammatico dei fatti mediante suicidi di giovani vittime. Il cybercrime spesso utilizza come “spazio d’azione” il cosiddetto Deep Web, spazio web oscuro e praticato perché fornisce la non tracciabilità e quindi il completo anonimato, ossia è quello spazio web che amo definire la “terra degli invisibili” ( cit. Mary Petrillo “la terra degli invisibili, il profondo Web”, in press). In questo spazio web anche le forze dell’Ordine navigano sotto copertura a tutela dei cittadini e “cittadini della rete”! (cit. Mary Petrillo “la terra degli invisibili, il profondo Web”, in press). In questa sorta di Babilonia, infatti, avvengono scambi di materiale pedopornografico, vendita di armi, droga, documenti falsi, clonazione carte di credito e chi ne ha più ne metta! Ed è proprio in questo oscuro Web che l’utilizzo dei bitcoin è molto in auge. I bitcoin sono una sorta di moneta virtuale, con un potere di scambio molto alto ed è definita appunto criptomoneta. Lo scambio di moneta virtuale è favorito nel Deep web perché in esso ci si muove in continuazione con indirizzi che cambiano da un giorno all’altro, pagine web dinamiche il cui contenuto viene concepito sul momento dal server, a seconda di quello che in quel momento il criminale ha bisogno, sono i cosiddetti siti-civetta, che servono ad attirare le vittime prescelte. I bitcoin sono preferiti dai criminali perché grazie alla loro natura virtuale non sono facilmente rintracciabili ed oltretutto hanno più valore anche dell’oro e quindi procurano notevoli profitti. Tra l’altro chiunque può coniarli, ma esiste un tetto massimo di bitcoin coniabili. L’uso di questa criptomoneta garantisce l’anonimato anche se ogni bitcoin ha un intestatario in modo da poter essere utilizzati una sola volta. La privacy è garantita dal fatto che è il detentore e titolare a decidere se rivelarsi o meno durante la transazione, ogni moneta, poi, può avere un address diverso, caratterizzato da 34 caratteri alfanumerici. In pratica gli scambi di criptomoneta avvengono tra le persone direttamente interessate senza intermediari quali ad esempio banche, istituti finanziari. Proprio per queste loro caratteristiche le monete virtuali sono sicuramente ambite dalle organizzazioni criminali per riciclare il denaro e quindi per sfuggire alle Forze dell’Ordine. Per evitare l’abuso di bitcoin molti Stati , compresa l’Unione europea hanno discusso e messo a punto eventuali norme in materia di bitcoin, proprio per evitare che avvengano scambi strani nel web e quindi stanno cercando di attuare norme antiriciclaggio che contemplino anche questa sorta di moneta virtuale. Finora l’Australia ha, recentemente, introdotto un disegno di legge che regola lo scambio dei bitcoin. Ormai la società tutta, deve considerare questo tipo di moneta perché ormai tutto può essere scambiato in internet: beni e servizi quindi legalizzare e normare questo tipo di valuta virtuale sta diventando, a mio parere, una vera e propria necessità.

Angelo Barraco

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Economia e Finanza

Conti pubblici, i temi caldi dell’autunno

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

L’avvio di una procedura Ue nei confronti dell’Italia apre le porte alla trattativa sull’asse Roma-Bruxelles in vista della manovra d’autunno. Cruciale non solo l’impegno per la correzione dei conti ma anche la spinta della crescita condizionata all’attuazione del Pnrr da circa 191 miliardi di euro.

Le raccomandazioni della Commissione europea erano attese al ministero dell’Economia, reo lo sforamento del deficit nel 2023 lievitato al 7,4% del pil sotto il peso delle spese post-Covid e della mina del superbonus; stessa sorte per altri sette Paesi membri, tra i quali la Francia. Nessun ritorno all’austerity però, “perché sarebbe un terribile errore”, ha chiarito nei giorni scorsi il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni.

In base alle attenuanti previste dal Patto di Stabilità riformato Roma dovrebbe tagliare il disavanzo dello 0,5-0,6% del pil (circa 10-12 miliardi) ogni anno per sette anni, quindi fino al 2031 incluso, attraverso una strategia credile monitorata da Bruxelles anche sul fronte della spesa pubblica. La proposta di procedura approderà al tavolo del Consiglio Ecofin di luglio per il via libera. Dopodiché il Mef dovrà presentare entro il 20 settembre il documento che ha preso il posto della vecchia Nadef, il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psb) con le stime programmatiche su crescita, deficit e debito e da cui si evincerà l’entità dell’aggiustamento del 2025.

La correzione impone al governo di trovare coperture equivalenti per finanziare le misure della nuova Finanziaria, visto che la leva del deficit sarà per sette anni off limits. E l’esecutivo ha in più sedi confermato la volontà di riconfermare il taglio del cuneo fiscale (quasi 11 mld) e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef (oltre 4 mld), per un totale di circa 15 miliardi. Se così non fosse salirebbero le tasse per un valore medio pari a 100 euro al mese nelle buste paga di 14 milioni di cittadini. Le coperture verrebbero reperite tra i risparmi dell’Assegno di inclusione (circa 3 mld), dal taglio dell’Ace (4 mld) e dalle risorse della lotta all’evasione e del concordato biennale.

Ma in scadenza ci sono altre misure per circa 5 mld complessivi: dagli stanziamenti per la nuova Sabatini e gli investimenti nelle Zes (1,9 mld) alla detassazione dei premi di produttività aziendali (833 mln), il taglio del canone Rai (430 mln) o l’anticipo pensionistico (260 mln), solo per citarne alcune.

Per rispettare gli impegni con l’Ue sarà cruciale la correzione dei conti ma anche l’andamento della crescita presente e futura, con il Pnrr a fare da traino con un impatto aggiuntivo stimato di 3 punti percentuali cumulativi fino al 2026 e di 9,6 punti in più fino al 2050, secondo l’Upb. Intanto questa mattina alle 11 è in programma la cabina di regia convocata dal ministro per le Politiche Ue Raffaele Fitto a Palazzo Chigi per fare il punto sull’attuazione dei 37 obiettivi che danno all’Italia il diritto di chiedere gli 8,5 miliardi della sesta rata, mentre si dovrebbe chiudere a stretto giro di posta l’esborso del quinto pagamento da 10,6 miliardi collegati ai 52 obiettivi del secondo semestre 2023.

Continua a leggere

Castelli Romani

Bcc Colli Albani, assemblea dei soci: un impegno concreto per il futuro del territorio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Presenti circa 1.500 persone al PalaCesaroni di Genzano

Nel suggestivo scenario del Palacesaroni di Genzano, si è svolta l’assemblea annuale della Banca di Credito Cooperativo (Bcc) Colli Albani, un evento che ha evidenziato il solido stato di salute finanziaria dell’istituto e il suo impegno verso la comunità locale.

Il focus principale dell’assemblea è stato il bilancio e la relazione del 2023, che hanno confermato l’ottima performance della Bcc Colli Albani nel corso dell’anno precedente. Grazie a una gestione oculata e prudente, la banca ha continuato a crescere in modo stabile e sostenibile, garantendo ai soci e ai clienti una solida base finanziaria.

Presente il deputato e sindaco di Lanuvio Andrea Volpi che si è complimentato pubblicamente: “Ciò che apprezziamo oggi – ha detto – è il frutto di un lavoro iniziato quasi 80 anni fa, un risultato maturato grazie al lavoro di uomini illuminati e da soci che nel tempo hanno visto ripagata la fiducia prestata. La fortuna di poter contare su una BCC locale risiede nella prossimità, risiede nell’umanità e nei valori che rappresenta, risiede nella capacità di sostenere e partecipare iniziative imprenditoriali.  La traccia di questo segno è ben evidente in tantissime azioni sul sociale, sulla sostenibilità, sullo sport, sulla cura degli spazi pubblici. Continueremo a lavorare in sinergia avendo ben in mente l’obiettivo primario della cura del bene comune e del sostegno ai nostri Comuni”.

Presenti anche il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti, il primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi, il Vescovo di Albano Vincenzo Viva, il Direttore Generale Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica dott. Massimo Gargano.

Non è mancata la partecipazione delle Forze dell’Ordine. Polizia Locale, Carabinieri di Genzano, Albano e Nemi. Inoltre la Protezione Civile di Genzano ha prestato servizio per la sicurezza dei numerosi presenti unitamente al servizio di vigilanza privato incaricato dalla BCC Colli Albani.

Un aspetto particolarmente rilevante emerso durante l’assemblea è l’accentuato impegno della Bcc Colli Albani verso l’ambiente e il risparmio energetico. A tal fine, l’istituto ha annunciato la fondazione di una comunità energetica, un’iniziativa innovativa che mira a promuovere la sostenibilità ambientale e a favorire la transizione verso fonti energetiche rinnovabili nella comunità locale.

Inoltre, la Bcc Colli Albani ha evidenziato il suo ruolo sociale attraverso la Mutua Cam, fondata proprio dalla banca, che garantisce rimborsi spesa sanitaria ai soci e supporta una vasta gamma di servizi culturali, tra cui teatro, sport e turismo. Questa iniziativa dimostra l’impegno della banca nel promuovere il benessere e lo sviluppo della comunità locale, oltre a offrire vantaggi tangibili ai propri soci e clienti.

Il Presidente della Bcc Colli Albani, Maurizio Capogrossi, è stato elogiato durante l’assemblea per il suo esemplare impegno e la sua leadership nella gestione dell’istituto di credito. Capogrossi è considerato un esempio tangibile di vicinanza al territorio e di collaborazione con le amministrazioni locali, la Asl, le istituzioni militari, religiose e civili. La sua visione inclusiva e orientata alla comunità ha contribuito in modo significativo al successo e alla reputazione della Bcc Colli Albani nella regione.

L’assemblea della Bcc Colli Albani al Palacesaroni di Genzano ha confermato il ruolo cruciale dell’istituto di credito nella promozione dello sviluppo economico e sociale della comunità locale. Attraverso iniziative innovative, come la fondazione di una comunità energetica e la promozione di servizi culturali e sanitari, la Bcc Colli Albani continua a dimostrare il suo impegno verso il benessere e il progresso della sua comunità di riferimento.

Continua a leggere

Economia e Finanza

Agricoltura, decreto fotovoltaico: sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l’attività agricola sotto.

Gli impianti potranno anche essere realizzati in cave e vicino ad autostrade. Sono fatti salvi anche i progetti previsti dal Pnrr e quelli che hanno già presentato l’istanza per la realizzazione. E’ questa la decisione presa dal Cdm sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato oggi in Consiglio dei ministri. “C’è stata grande serenità – ha detto Lollobrigida al termine della riunione – col collega dell’Ambiente Pichetto su un norma del 2021.

Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto, quindi nelle cave e nelle aree interne ad impianti industriali si potrà continuare a produrre queste agroenergie. Il tutto a salvaguardia dei piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di non sottrarre all’agricoltura terreni di pregio. La bozza del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per l’agrivoltaico, cioè il fotovoltaico sui terreni agricoli: “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”.

Un divieto chiesto da tempo a gran voce da Coldiretti. e sostenuto con convinzione dal ministro Francesco Lollobrigida. Sembra anzi che il titolare dell’Agricoltura considerasse lo stop come il punto più importante del suo decreto di aiuti. Il problema è che l’agrivoltaico è considerato invece strategico dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il Mase a febbraio ha varato un decreto che stanzia 30 milioni all’anno per vent’anni per questo settore. L’obiettivo è di arrivare a oltre 1 Gigawatt di potenza installata già nel 2026. Quando la bozza ha cominciato a girare la scorsa settimana, il Ministero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto subito sapere che il divieto dell’agrivoltaico “non era condiviso”. Il ministro non ha gradito la fuga in avanti del collega, che evidentemente aveva deciso sulla materia senza consultarlo, nonostante fosse anche di sua competenza. Dalla fine della scorsa settimana, è partita una trattativa fra i due ministeri per arrivare a un compromesso. Raggiunto in Cdm.

“Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri, dove è stato audito il governatore della Sicilia Renato Schifani. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”.

Su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana. È stato anche deliberato un primo stanziamento di 20 milioni di euro per consentire alla Regione di far fronte all’attuazione degli immediati interventi.

“Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”, dice il ministro Lollobrigida. “Questo – ha spiegato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti