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La sanità della Regione Lazio esce, dopo un periodo storico durato quasi un decennio dal commissariamento. In questi anni, su un comparto così strategico, si è delegato il governo e l’attuazione del risanamento al Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Ora questa fase si chiude. Si ritorna a una gestione ordinaria. Un’importante conquista per i lavoratori e per gli utenti e anche una conferma del buon lavoro svolto in questi anni su un tema vitale come il diritto alla salute delle persone.
La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri, sulla base del netto miglioramento della qualità delle cure e del buon andamento dei conti.
Si chiude una fase di gestione straordinaria della sanità regionale. Il commissariamento durava dall’estate del 2008. Migliorano le cure, migliorano i conti: inizia una nuova era per la sanità del Lazio. Stop a Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Scelte condivise su programmazione, personale e investimenti.
“Dedichiamo questo risultato in primo luogo ai lavoratori della sanità pubblica e privata del Lazio, ai malati, a chi ha sofferto la tragedia dei dieci anni di commissariamento. Poi lo dedichiamo all’Italia perché avere la seconda Regione italiana per Pil con i conti in rosso era un problema non solo regionale ma anche nazionale – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: negli ultimi 5 anni gli esiti del tavolo di monitoraggio del piano di rientro sono sempre stati positivi- ha ricordato Zingaretti- I Livelli essenziali di assistenza sono andati migliorando di anno in anno, e a questo aumento di qualità delle cure ha corrisposto anche una diminuzione netta del disavanzo”- ha detto ancora Zingaretti.
“Il Lazio ha raggiunto gli obiettivi dal punto di vista economico avendo la Regione raggiunto il pareggio di bilancio ed è andato in attivo. È la seconda regione che esce dal commissariamento dopo l’Abruzzo e sono molto contenta. Il commissariamento era un po’ come un inferno dantesco e invece abbiamo avviato una procedura d’uscita e spero che sia d’impulso anche per altre regioni”- così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
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