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I Carabinieri della Stazione Temporanea di Castellaneta Marina (Ta), a conclusione di una rapida attività d’indagine, che nei decorsi giorni aveva portato all’arresto di un 50enne tarantino, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare personale a carico di un 32enne, domiciliato a Taranto, ritenuto responsabile del reato di tentata rapina aggravata in concorso.
Le risultanze investigative dei Carabinieri, hanno permesso al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Taranto, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribunale, di emettere l’Ordinanza di Custodia Cautelare.
Le indagini dei militari sono state avviate lo scorso 14 agosto, quando lungo la SS 106 jonica, i due individui, non travisati, a bordo di uno scooter, tentavano di fermare la marcia di un furgone, adibito al trasporto di gelati, verosimilmente al fine di perpetrare una rapina. I soggetti, poi riconosciuti dalla vittima, grazie alla visione delle immagini di un fascicolo fotografico predisposto dai Carabinieri, nell’occasione esplodevano alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo del commerciante, che attingevano la fiancata laterale del furgone, venivano però sorpresi dalla fulminea reazione della vittima che accelerava repentinamente il mezzo riuscendo a sfuggire all’azione dei malfattori. Nel corso delle concitate fasi il 32enne, che come accertato dai Carabinieri, è risultato il passeggero dello scooter, nonché colui che impugnava e faceva fuoco con la pistola in suo possesso, riusciva a dileguarsi a bordo dello scooter, lasciando sul selciato il 50enne, che rovinato al suolo, per le ferite riportate, veniva soccorso da personale del 118 e trasportato presso l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, dove veniva ricoverato in quanto riscontrato affetto da un trauma cranico. Quest’ultimo su disposizione dell’A.G., in un primo momento veniva collocato agli arresti domiciliari presso la citata struttura ospedaliera e dopo essere stato dimesso, veniva tradotto in carcere.
Il 32enne arrestato, all’esito delle formalità di rito, veniva tradotto presso la Casa Circondariale del capoluogo jonico a disposizione dell’A.G..
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