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Metropoli

Guidonia, M5S scivola sul 4 novembre: si dimentica le celebrazioni

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Tempo di lettura 2 minutiGiovanna Ammaturo (Noi con Salvini): “La Città non è rientrata tra le 28 in Italia dove le caserme erano aperte”

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GUIDONIA (RM) – Pessima figura istituzionale quella fatta dall’amministrazione M5S guidata da Barbet a Guidonia Montecelio. Si sono dimenticati del 4 Novembre che è una delle giornate più importati d’Italia. Non una corona non un drappello, un picchetto: solo il niente come ben riesce ai grillini. Eppure la giornata celebrativa italiana per eccellenza che pure fu istituita nel 1919 è l’unica che abbia passato indenne la monarchia, l’età liberale, il fascismo e l’età repubblicana.

Il 4 novembre non solo segna la fine della prima guerra mondiale, di milioni di Italiani che si sacrificarono, si immolarono fra stenti e privazioni, come i giovani di tutti gli eserciti partecipanti , ma indica l’ideale più alto: il Tricolore. Una sola bandiera per tutta l’Italia. E’ necessaria la memoria dei valori che evidenzia la nostra civiltà. E la civiltà inizia dal culto di chi ci ha preceduto e combattuto per quegli ideali. E’ vero che nel ’76 per la maledetta austerity fu abrogato come giorno festivo ma divenne mobile. Ma a Guidonia Montecelio insiste solo l’immobilismo: la pretesa di occupare lo scranno quasi per volontà divina senza mostrare alcun merito se non quei 20 o 40 voti di amici e parenti più prossimi.

L’Amministrazione comunale non ha fatto nulla “In questo giorno, in cui ricordiamo la conseguita completa Unità d’Italia e rendiamo onore alle Forze Armate, rivolgo il mio pensiero commosso a tutti coloro che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito. Coltivare la loro memoria significa comprendere l’inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso” come ha avuto modo di dire il Presidente Mattarella all’Altare della Patria. Neanche una bandiera al balcone comunale ha saputo mettere il sindaco eppure è lo stesso Stato che gli paga lo stipendio ogni mese. Ma è risaputo che come tutti i radical chic i grillini sono ricchi di loro come il loro comico capofila. Spiace che il sindaco Barbet ed i suoi adepti abbiano perso un’altra occasione per stare vicino alla gente: al popolo. Forse per stare dietro al computer per fare strategia sui social. Barbet avrebbe potuto concertare con il Comando aeroportuale un picchetto per la deposizione di una corona ai caduti.

L’aviere alla porta carraia ci ha confermato che la Città non è rientrata tra le 28 in Italia dove le caserme erano aperte. Peccato perché all’aeroporto Barbieri di Guidonia sono passati migliaia di uomini e donne che tra civili e militari in tutti questi anni hanno messo su famiglia e percepito lo stipendio ogni mese. Quant’era bello negli anni passati camminare davanti agli hangar e respirare quella sicurezza, quel calore, quell’abbraccio ideale che solo le Forze Armate e la Bandiera Italiana ti sanno dare.

Adesso c’è Barbet con i suoi grilini : non sento alcuna emozione. Forse hanno avuto paura di acquistare una corona d’alloro visto che sono tre volte che cambiano i numeri sul bilancio ma 55 milioni di euro di debito restano sulle spalle dei Guidoniani.

Da consigliere eletta con Noi con Salvini ho pensato ad una dimenticanza di un invito istituzionale: ho girato per la Città per tutti i cippi celebrativi. C’erano soltanto corone essiccate come le emozioni davanti a tanta mestizia amministrativa. W le Forze Armate. W la Bandiera Italiana.

 

Il Consigliere di Noi con Salvini 

Giovanna Ammaturo