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Terrore a New York: furgone su ciclisti. Morti e feriti

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NEW YORK – New York ore 15 locali, le 21 in Italia, un veicolo, un pick-up noleggiato da Home Depot, si schianta contro un gruppo di ciclisti su una pista ciclabile lungo l’Hudson per poi finire contro uno scuolabus della Stuyvesant High School nella zona meridionale di Manhattan. L’uomo che guidava il veicolo è sceso e ha impugnato un’arma giocattolo, poi si è messo ad urlare. La polizia gli ha sparato a una gamba e lo ha ammanettato. Isolata la zona tra Chambers Street e West Street teatro dell’incidente. Il bilancio al momento è di almeno 8 morti accertati e 15 feriti. Gli inquirenti newyorkesi non escludono l’ipotesi dell’attentato terroristico. Il sindaco di New York Bill De Blasio si è immediatamente recato sul luogo della strage. Per sicurezza è stata fatta intervenire la squadra degli artificieri per esaminare il veicolo.

 

Il fatto è accaduto a poche decine di metri dal World Trade Center, il ‘Ground Zero’ dell’11 Settembre, intorno alle tre del pomeriggio di New York. Un pick-up è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan e ha fatto una strage: almeno otto morti e una quindicina di feriti, ma il bilancio è destinato a salire.

 

Dai tempi delle Torri Gemelle, è il primo attentato terroristico di rilievo a New York. Che si tratti di un atto di terrorismo islamico è praticamente certo: l’aggressore, con tratti mediorientali, neutralizzato dalla polizia un chilometro dopo la strage, avrebbe gridato “Allah Akhbar” secondo i testimoni prima di abbandonare le corsie della West Street, l’autostrada urbana che costeggia l’Hudson, e percorrere la ciclabile a tutta velocità, seminando morte. Un chilometro più a sud, all’altezza di Chambers street, proprio di fronte alla Peter Stuyvesant High School, il pick-up con il logo della Home Depot, il supermercato americano del bricolage e del fai-da-te, ha investito un altro camioncino. E’ stato lì che il terrorista è stato bloccato, a quanto pare intenzionalmente, da un bus scolastico, quelli gialli presenti in tutti gli Stati Uniti. Un uomo robusto, vestito con una tuta blu, è uscito dal pick-up della Home Depot con due pistole in mano, che però erano pistole giocattolo.

La polizia, già presente in massa a Tribeca, ha sparato ferendolo ad una gamba e lo ha arrestato. L’uomo era solo, anche se per un certo tempo si è temuta la minaccia di un secondo uomo armato in giro per Battery Park, all’estremo sud di Manhattan. Per lunghi minuti la situazione è apparsa molto confusa e le informazioni contraddittorie. Quello che all’inizio sembrava soltanto un violento fatto di cronaca locale, forse legato semplicemente all’intenso traffico newyorchese, si è trasformato pian piano in un atto terroristico islamico, visto che l’assassino ha invocato Allah.
L’Fbi ha assunto il comando delle indagini, visto che la strage viene trattata come un atto terroristico. Non ha dubbi il Site di Rita Katz, il sito di monitoraggio del terrorismo islamico sul web. “Non c’è nessuna rivendicazione dell’attacco a New York, ma le modalità, come l’uso di un mezzo, sono in linea con le istruzioni dell’Isis”, ha spiegato la direttrice.

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Francia, nuovo Governo: Macron bloccato tra i partiti

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La Francia è intrappolata in un’impasse senza precedenti, con il presidente Emmanuel Macron bloccato in un labirinto politico che sembra non avere via d’uscita. La scelta del nuovo premier, incaricato di formare un governo che possa gestire efficacemente il Paese, si sta rivelando una sfida insormontabile. Le consultazioni con i partiti politici, iniziate la scorsa settimana, non hanno portato ad alcun risultato concreto, lasciando il Paese in uno stallo politico che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile da risolvere.

Dopo aver incontrato il Nuovo Fronte Popolare, Macron ha ricevuto i rappresentanti della destra, nella speranza di trovare un consenso per il nuovo esecutivo. Tuttavia, il clima politico è rimasto teso e privo di progressi significativi. La presidente dell’Assemblea Nazionale, Yael Braun-Pivet, è stata la prima ad arrivare all’Eliseo, ma ha lasciato l’incontro senza rilasciare dichiarazioni, segno del profondo disaccordo che persiste.

Diverso l’approccio dei leader del Rassemblement National, Marine Le Pen e Jordan Bardella, che non hanno esitato a manifestare la loro opposizione a un eventuale governo del Nuovo Fronte Popolare, anche in assenza di ministri dell’ala sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Le Pen ha chiaramente espresso l’intenzione di chiedere una sessione straordinaria del Parlamento a settembre per valutare la possibilità di censurare il governo non appena verrà formato. “Non cambia assolutamente nulla”, ha dichiarato, evidenziando come la sfiducia nei confronti di qualsiasi esecutivo proposto sia totale.

A peggiorare ulteriormente la situazione, si è aggiunto il leader dell’ex Republicain, Eric Ciotti, che ha dichiarato la sua ferma opposizione a un primo ministro scelto dal Nuovo Fronte Popolare, preannunciando un voto di censura immediato da parte del suo gruppo. La possibilità di una seconda ondata di consultazioni non è più solo un’ipotesi remota, ma un’opzione sempre più concreta, mentre il tempo stringe.

L’attuale stallo non è solo una questione politica, ma rappresenta anche una crisi istituzionale. Gabriel Attal, il premier dimissionario, è ormai da 41 giorni alla guida del governo per gli affari correnti, una situazione senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale. Questo prolungato periodo di incertezza sta sollevando preoccupazioni non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini francesi, sempre più disillusi e preoccupati per la mancanza di una leadership stabile.

Nel frattempo, la tensione tra i partiti continua a crescere. Il Nuovo Fronte Popolare, ansioso di imporre la candidatura di Lucie Castets, non sembra disposto a scendere a compromessi. Il socialista Olivier Faure ha già messo in guardia contro una “messa in scena” orchestrata da Macron, mentre l’Insoumis Manuel Bompard ha parlato di “manovre” presidenziali per impedire alla sinistra di governare. Bompard ha avvertito che qualsiasi nomina diversa da quella di Castets potrebbe portare a un’escalation di tensioni, con proteste di piazza e, in ultima istanza, alla destituzione dello stesso Macron.

In questo contesto di crescente frustrazione e incertezza, il presidente Macron ha ancora pochi giorni per trovare una soluzione, prima di partire per la Serbia per una visita ufficiale. Con la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici all’orizzonte, sembra sempre più probabile che la nomina del nuovo premier debba ancora attendere, prolungando ulteriormente l’impasse politica che sta paralizzando la Francia.

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Israele e Hamas: accordo rischia di fallire

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L’accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è sull’orlo del fallimento e non esiste uno schema alternativo che possa essere presentato al suo posto.

Lo hanno riferito a Politico due alti funzionari Usa e due israeliani. “Non sappiamo se Sinwar vuole l’accordo”, ha detto una fonte, “se non lo vuole, c’è la possibilità che l’Iran attacchi e la situazione degeneri”. Mentre gli Usa spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano ha affermato: “Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione”. 

In un attacco con un drone israeliano a Sidone è stato ucciso Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah palestinese, secondo quanto scrive il quotidiano L’Orient le Jour online citando un annuncio fatto nel campo palestinese di Ain el-Héloué, nei pressi di Sidone. Suo fratello Mounir è uno dei leader palestinesi di Fatah in Libano. È stato ripetutamente accusato da Israele di contrabbando di armi alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nella Cisgiordania occupata.

“Hezbollah ha lanciato questa mattina 50 razzi nel centro della città di Katzrin. Hezbollah spara indiscriminatamente contro i civili israeliani. Come ogni Paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza”, ha dichiarato su X il portavoce dell’esercito Daniel Hagari.

Intanto i media libanesi riferiscono di un attacco di un drone israeliano a un veicolo nel campo profughi palestinese di Mieh Mieh, vicino alla città costiera di Sidone. L’Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni.

L’ esercito israeliano continua a operare nell’area di Rafah, nel sud della striscia di Gaza, e nelle ultime 24 ore ha eliminato decine di terroristi, distruggendo infrastrutture e individuando numerosi armamenti. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf aggiungendo che l’aeronautica israeliana ha colpito circa 30 obiettivi terroristici nella Striscia, incluse postazioni di lancio e di osservazione.

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Vaiolo delle scimmie: l’Argentina blocca una nave in porto

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Tutto l’equipaggio è in quarantena, nessuno può sbarcare

Restano in quarantena gli oltre venti membri dell’equipaggio della nave per il trasporto di cereali Ina Lotte, battente bandiera liberiana, bloccata dalle autorità sanitarie argentine nel Rio del Paranà, nei pressi di Puerto San Lorenzo, nella provincia di Santa Fe, per un caso sospetto di vaiolo delle scimmie.

L’imbarcazione aveva lasciato l’Atlantico del nord il 12 luglio dopo essere entrata in un porto russo e olandese e due settimane dopo era arrivata in Brasile, dove è rimasta oltre una settimana nello scalo di Santos, prima di riprendere il largo verso l’Argentina.

Secondo quanto riportano le tv locali, il personale medico salito a bordo ieri sera ha sottoposto ad un test almeno un membro dell’equipaggio che presentava sintomi compatibili col virus.

Nessuno potrà sbarcare dalla nave fino a quando non si conosceranno gli esiti degli esami.

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