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Roma

Anguillara, caso condanna Anselmo: "Andremo avanti con o senza MoVimento Cinque Stelle"

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Tempo di lettura 3 minuti Gli amministratori: "Sabrina non ha ritenuto necessario comunicare ufficialmente ai vertici del Movimento il fatto"

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ANGUILLARA SABAZIA (RM) – I "cittadini eletti", così firmano gli attuali amministratori del Comune di Anguillara Sabazia una missiva diretta alla cittadinanza e agli organi di stampa con la quale spiegano il caso della condanna di circa nove anni fa arrivata ad Anselmo attraverso lettere anonime. Ecco la lettera

Cari cittadini di Anguillara Sabazia,

abbiamo aspettato qualche giorno prima di commentare in maniera completa il totale caos che si sta creando in questo turbolento periodo. È tutto nuovo per persone come noi che non sono abituate a tale pressione mediatica, siamo cittadini prestati alle istituzioni e agiamo ogni giorno con la speranza di rimanere tali e non diventare politici nel carattere; pertanto vi chiediamo di distaccarvi da qualsiasi interpretazione politica perché qui di seguito nulla di politico verrà esposto.
In questa ormai famosa busta anonima era presente una sentenza che vedeva condannata la signora Sabrina Anselmo nel 2008 per un fatto risalente al 2006, quindi di 11 anni fa. La questione nacque da una denuncia fatta dalla stessa per smarrimento di assegni (patteggiato in primo grado, per sopravvenuta impossibilità economica nel proseguire la causa) avanzata alla luce di sospetti concreti e con un fondamento, se li avesse "saputi innocenti" non avrebbe sicuramente agito in tal senso.

Dobbiamo sicuramente spiegazioni sulla mancata divulgazione dell’accaduto nel periodo antecedente all’invio di queste buste anonime. La condanna in questione, veniva dal giudice dell’udienza preliminare estinta con pena condonata e per tale motivo non trascrivibile sul casellario giudiziale.
Non possiamo spiegare nel dettaglio del processo poiché ci sono persone terze coinvolte alle quali dobbiamo garantire il diritto alla privacy. In virtù di quanto esposto, forse sbagliando valutando la faccenda estremamente personale e non politica, Sabrina non ha ritenuto necessario comunicare ufficialmente ai vertici del Movimento il fatto.
Il giorno in cui è arrivata questa lettera anonima in Comune, abbiamo subito avvertito il Movimento cinque stelle dell'accaduto sperando di trovare in loro un appoggio, cosa che purtroppo (giusto o sbagliato lasciamo a voi il giudizio) non è avvenuta. Per primi abbiamo comunicato quanto avvenuto, azione secondo il nostro parere di correttezza verso la cittadinanza anche per dimostrare a chi ha commesso questo gesto che noi non abbiamo paura e non cediamo a certi ricatti osceni. Vogliamo poi sottolineare, rettificando quanto bugiardamente riportato da alcuni giornali, che né il Sindaco né la giunta né i consiglieri credono che questa storia sia collegata alla battaglia per la salvaguardia del lago.
Non vogliamo cercare giustificazioni o attenuanti, il nostro intento è solo quello di fare chiarezza non ritenendo l’accaduto un fatto rilevante per la stabilità e la credibilità dell'amministrazione. In questo anno di governo della cittadina abbiamo dimostrato di non fare sconti a nessuno e di non aver favori da restituire di alcun tipo, abbiamo sempre agito nell'interesse della collettività spesso prendendo con determinazione scelte impopolari, ma sempre seguendo il principio delle linee programmatiche che ci hanno permesso di vincere le amministrative del 2016, linee che continuano ad essere il nostro vincolo sacro nei confronti delle persone che ci hanno dato fiducia e anche verso chi non l'ha legittimamente fatto.

Il messaggio che vogliamo trasmettere con queste parole è che un fatto personale non può e non deve essere usato per colpire una donna e una madre che sta rappresentando una comunità di persone in maniera onesta e credibile.
Quanto accaduto è un atto grave e intimidatorio senza precedenti nel nostro paese, amplificato in quanto commesso in forma anonima da soggetti che non potevano venire a conoscenza del fatto, il documento in questione non poteva essere ritirato da altri soggetti se non dall’imputato stesso con accesso motivato al CED Interforze, quindi quanto accaduto è estremamente grave, chi è colluso in questa vicenda? Ciò dovrebbe far riflettere tutti sul significato di questo vile atto e sul perché il mandante abbia scelto questa forma, gli interessi di chi si stanno portando avanti?

Cedere a questa minaccia significherebbe lanciare un messaggio sbagliato alla collettività, un ricatto può distruggere una persona. Non è così, la persona Sabrina Anselmo è stata capace di dimostrarsi la migliore scelta che il gruppo potesse mai fare per rappresentarci in questa meravigliosa avventura che stiamo cercando di affrontare al massimo delle nostre forze alla guida del Comune. Non saranno questi gesti codardi e carbonari a farci andare fuori strada, rivendichiamo il diritto di completare il mandato che i cittadini democraticamente ci hanno permesso di espletare.
In questi giorni ci siamo riuniti più volte e mai la nostra fiducia nei confronti del progetto è venuta a mancare, quanto accaduto è stato però anche un modo per fermarci a ragionare sugli errori commessi in quest’anno, abbiamo bisogno di legare nuovamente con quella parte di cittadinanza sfiduciata e remissiva nei nostri confronti. Al ricatto risponderemo con i fatti cercando di stringere un legame ancora più forte con i nostri datori di lavoro, i cittadini di Anguillara Sabazia, il gossip e la vigliaccheria la lasciamo agli altri. L'amministrazione andrà avanti con o senza Movimento 5 Stelle.

I cittadini eletti

Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
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