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Roma

Nemi: ancora un'altra informazione di garanzia per Giovanni Libanori

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Tempo di lettura 3 minuti Due fronti giudiziari roventi che rischiano di finire a processo

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NEMI (RM) – E sono due arrivate a distanza di pochi giorni. Sotto inchiesta per la presunta truffa delle manutenzioni Cotral e sotto inchiesta anche per aver lasciato la gestione del servizio dopolavoro Cotral Metro ai sindacati senza alcuna gara ne controlli. Raddoppia dunque le notifiche di chiusura indagini Giovanni Libanori, attuale consigliere della Città Metropolitana e consigliere di maggioranza con delega al Bilancio del Comune di Nemi. Due fronti giudiziari roventi che rischiano di finire a processo.

 

La cronaca di oggi infatti racconta di 17 indagati dalla Finanza, alcuni ancora con incarichi in Comune e Regione,  che potevano far risparmiare ad Atac e Cotral oltre 14 milioni di euro che potevano restare in cassa se fossero stati indetti regolari bandi.  Questi, tra cui è presente Giovanni Libanori, rispondono in concorso tra loro di abuso di ufficio per violazione del codice degli appalti. Ciò significa che l’associazione Dopolavoro Atac e Cotral, di cui erano responsabili i cda aziendali, ha affidato senza gare e sempre ai soliti noti la gestione delle mense, dei bar, delle barberie e dei distributori automatici di snack e bevande.

 

Per paradosso il tema è lo stesso che il licenziato dirigente Enzo Maccauro mise all’ordine del giorno in Cotral prima di essere mandato via dall’azienda. Maccauro sosteneva infatti che il servizio mense era maldistribuito e che doveva essere rivisto ma proprio questo, secondo quanto asseriva Maccauro all’epoca, fu uno dei maggiori motivi scatenanti il suo allontanamento ai tempi di Surace e Libanori: per nulla ascoltato dai sindacati (ndr che oggi appaiono i principali destinatari di vantaggi di gare senza appalti) e per nulla ascoltato dal cda aziendale che lasciò la situazione mense e dopolavoro completamente intatta e solo dopo un anno e mezzo dall’esplosione dello scandalo all’Atac, in Cotral si prese rimedio alla questione con i ticket mensa.

 

Ancora un caso che vede figli e figliastri, favoriti e intoccabili come quei sindacati Cgil, Cisl e Uil che da una vita hanno dominato gli appalti ora nel mirino della magistratura ma anche della Corte dei Conti.

 

Ad esempio, l’attuale presidente Cotral Colaceci, già assessore provinciale ai Trasporti nella giunta Zingaretti che oggi compare nella lista dei personaggi sotto inchiesta per gli appalti senza gara ai sindacati,  non conciliò con Maccauro per reintegrarlo in Cotral nonostante avesse il parere positivo dell’avvocato penalista in Cotral. All’epoca uscirono anche le intercettazioni che vedevano protagonista Surace che asseriva in sostanza che i licenziamenti di alcuni dirigenti ex Ds, (Cherubini, Maccauro e De Gregorio) sono stati richiesti dalla politica. Surace fu intercettato proprio mentre dialogava con un dirigente licenziato, cioè Cherubini. (Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra,per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo). Ancora una dimostrazione come la politica avrebbe dettato legge nell’azienda.

 

La versione ufficiale, anche dell’assessore Michele Civita, fu che “con Maccauro non si poteva conciliare perché era indagato”. Eppure all’epoca, proprio al servizio di Civita c’era una dirigente apicale sotto processo (ndr Manetti) ma sulla quale non pendeva alcuna condanna. Stessa situazione del Maccauro che però fu licenziato. Inoltre, più tardi, quando il dirigente Ricevuto fu rinviato a giudizio, sempre ai tempi di Maccauro, la Colaceci e Giana lo licenziarono. Un anno dopo il licenziamento di Ricevuto, sempre con Colaceci, furono licenziati cinque dirigenti tra cui Spinetti, Ponzi e Cairoli mentre gli altri due, Pucci e Ferraro, furono poi reintegrati. Il fatto singolare in tutta questa dinamica fu che la causa ufficiale del licenziamento era che all’epoca della nomina di questi dirigenti silurati non furono seguite tutte le regolari procedure di selezione pubblica ma dettaglio trascurato è stato che proprio a quell’epoca Colaceci era assessore ai Trasporti della provincia di Roma, ente proprietario del 12% delle azioni del Cotral. La notifica di informazioni di garanzia e chiusura indagini di questi giorni sulle truffe sulle manutenzioni coinvolge dirigenti apicali del Cotral attuale con la quale Colaceci e Giana hanno lavorato e lavorano quotidianamente oltre che la stragrande maggioranza dei quadri intermedi della manutenzione (ndr. Pucci e De Se Santis)

 

Ovviamente oltre ai dirigenti inquisiti e licenziati Colaceci si è trovata a lavorare con dirigenti le cui assunzioni che si presumono poco trasparenti compaiono in una denuncia dei Cinque Stelle: tra queste  il capo del personale Ronchi e la stessa portavoce di Colaceci, la figlia del sindaco di Formia.

 

Infine i Cinque Stelle hanno denunciato sempre il consiglio di amministrazione per l’uso poco trasparente dei legali consulenti dell’azienda oltre che i licenziamenti e trasferimenti di gran parte del personale anche con distanza di 100 chilometri da un impianto all’altro. In tutta questa storia sembrerebbe che gli unici a pagare un conto salato siano proprio i lavoratori dell’azienda che ormai è nel mirino della magistratura. 

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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