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Roma

Anguillara, centro ricreativo per minori: a.a.a. cercasi autorizzazioni

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Tempo di lettura 2 minuti Una situazione definita estremamente grave da parte dell’amministrazione comunale

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di Silvio Rossi

ANGUILLARA (RM) – Un’attività svolta in un locale comunale senza autorizzazioni quella effettuata da un’associazione di cui non si trova traccia sull’albo comunale, perdipiù con servizi rivolti ai minori e pubblicizzata attraverso un gruppo Facebook che fa riferimento ad un Comitato di quartiere di Anguillara.

La vicenda: Nella località di Colle Sabazio, presso la casa comunale, il Comitato di Quartiere 9 in collaborazione con l’associazione Caspelart hanno aperto dallo scorso 19 giugno un centro ricreativo, senza chiedere, a quanto fanno sapere dal Comune di Anguillara Sabazia, alcuna autorizzazione.

Una situazione definita estremamente grave da parte dell’amministrazione comunale
, che ha prima convocato la presidente del comitato in Comune, per manifestare la contrarietà dell’ente a tale iniziativa, e in seguito ha inviato una diffida firmata da tre capi area a interrompere le attività in essere presso la struttura, con minaccia di intervento della forza pubblica in caso di inadempienza. Un’attività che si somma ad altre iniziative, come tornei di briscola, bingo, cene, organizzate nella casa comunale, senza preventiva autorizzazione, senza aver corrisposto all’ente alcun affitto o indennità, senza che queste iniziative siano state discusse nelle assemblee o nei direttivi del comitato, stando a quanto risulta dai verbali pubblicati sul sito dello stesso come da regolamento dei quartieri.

Quest’ultima iniziativa, che può essere vista come concorrenza sleale da parte di coloro che organizzano le stesse attività pagando però un affitto e chiedendo le preventive autorizzazioni del caso, potrebbe prevedere anche il danno erariale per via della mancata riscossione di un affitto per l’uso dell’immobile pubblico. Nel regolamento comunale per l’uso del patrimonio dell’ente locale, infatti, viene previsto, per ogni struttura, il pagamento di una quota, salvo il caso di patrocinio concesso dal Comune di Anguillara ad associazioni iscritte all’albo per iniziative meritevoli.

Per quanto riguarda Colle Sabazio, il comitato di quartiere è autorizzato a svolgere all’interno le assemblee e le riunioni del direttivo, ma non attività a pagamento,
come risulta dalla delibera di giunta numero 123 del 2015 (di dare atto che la presente Deliberazione non prevede la consegna del bene quale sede definitiva, ma si configura come semplice autorizzazione all’uso dell’immobile per lo svolgimento di riunioni del comitato, che si svolgeranno in date da definirsi di volta in volta, secondo necessità).

Ora si chiede, considerando le numerose violazioni che si configurano e l’intervento di ben tre capi area per bloccare un’attività organizzata da un istituto definito, organizzato e facente parte del Comune di Anguillara, come il comitato di quartiere, non sarà il caso di intervenire, per bloccare definitivamente queste situazioni spiacevoli, nell’interesse del Comune stesso e dei suoi cittadini? Si attende un doveroso riscontro da parte del sindaco e dell’assessore competente, nel frattempo, alla notizia del nostro interessamento, è stata la presidente del comitato stesso a farsi viva arrivando a mandare pec/email in cui si diffidava dall’uso delle immagini che dimostrano l’attività svolta, richiesta, quest’ultima, che viola l’articolo 21 della Costituzione. Inviti mandati anche alla direzione di questo quotidiano e privatamente al Presidente di un’associazione di cui l’autore di questo articolo fa parte, il quale ha trovato l’intrusione nella sua vita privata particolarmente fastidiosa e fuori luogo.

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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