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Roma

Roma, Silvio Berlusconi fa una promessa alla piccola Noemi: "Sistemerò la situazione mercoledì"

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Tempo di lettura < 1 minutoI numerosissimi appelli e le maratone che Simone Carabella ha fatto per Noemi sono stati finalmente ascoltati

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SIMONE CARABELLA E IL PAPA' DELLA PICCOLA NOEMI A OFFICINA STAMPA IL PROGRAMMA CONDOTTO DA CHIARA RAI

 

 

 

 


 

 

di Simone Carabella

 

ROMA – Per la piccola Noemi, ribattezzata dal sottoscritto “la nipotina d’Italia” si è mosso Silvio Berlusconi che ha garantito che sistemerà la tragica situazione questo mercoledì: la bambina affetta da tetraparesi spastica e la sua famiglia potrebbero finire in mezzo alla strada da un momento all’altro perché sfrattati dalla casa popolare in cui Noemi risiede da quando è nata perché “l’assegnazione – dice il papà – sarebbe legata ad un dirigente del Comune, ora coinvolto in una inchiesta della magistratura”. Infatti è stata annullata la determinazione dirigenziale dell’Ufficio per le Politiche abitative risalente al 2006 con cui veniva assegnato un alloggio popolare a Emmanuel Mariani, il papà, che è stato quindi diffidato a rilasciare l’immobile.


I numerosissimi appelli e le maratone che Simone Carabella ha fatto per Noemi sono stati finalmente ascoltati
e questa è una gigantesta vittoria sociale. Staremo a vedere, adesso, in che modo Silvio Berlusconi potrà risolvere questa drammatica situazione.
Una vicenda che ha dell’incredibile perché Noemi, 11 anni e invalida al 100% per un errore durante il parto convive con assistenza e cure mediche. Nella stessa situazione di dover lasciare la casa dell’Ater a causa di una vicenda burocratica e giudiziaria ci sono inoltre molte famiglie.


A distanza di una decina di anni, infatti, il Campidoglio ha inviato loro delle lettere ritenendo "illegittime" le assegnazioni delle case popolari alla luce di un procedimento penale a carico del firmatario della determinazione dirigenziale con la quale furono concessi quegli alloggi. Alla sindaca Raggi sono stati fatti tantissimi appelli rimasti per ora inascoltati.