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di Giovanni Piersanti
NEMI (RM) – Bla bla bla… bla bla bla… bla bla bla…. Durante la campagna elettorale ne ho sentite di tutti i colori. Tutti parlano male di tutti e raccontano le storie degli altri. Gesù diceva “vedete la pagliuzza degli altri e non vedete la trave nei vostri occhi”. Quello che è sotto i nostri occhi dopo le promesse preelettorali è un numero infinito di opere infinite, cantieri iniziati e mai portati a termine. Dal Mose di Venezia alla Salerno Reggio Calabria, Dall’EXPO alla Vela di Calatrava di Tor Vergata. Quest’ultima costata 250 milioni di € e per ultimarla ne occorrono altri 450, sempre che non ci siano ulteriori incidenti di percorso. Doveva essere un’eccellenza ai mondiali di nuoto del 2009 e dopo 18 anni è un cumulo di ferraglia e di rifiuti. Un monumento alla corruzione ed all’impunità dei corrotti. È l’esempio di quello che la politica ha saputo dare negli ultimi 60 anni di malgoverno. Il mio non è un giudizio ma una semplice osservazione che ognuno di noi può fare senza entrare nel merito delle responsabilità e dei responsabili. Opere incompiute che costellano come una screziatura la nostra bella Italia. Le parole, le promesse volano, le tracce che noi lasciamo restano. Tutte le volte che torno da un viaggio scopro con stupore quanto sia bello il nostro paese al quale siamo abituati e diamo per scontato.
Nemi è parte di questo patrimonio, una perla dei Castelli Romani. Quello che vogliono i suoi abitanti è semplicemente vedere conservate queste sue bellezze naturali e storico culturali, valorizzate le risorse e migliorate le condizioni di vita sociale. Vi sembra chiedere molto!?
Quello che non vogliono è la mancanza di trasparenza, essere trattati come numeri e cittadini con un codice. Cittadini è un termine che a me piace poco, una parola che riduce l’essere umano con infinite potenzialità ad una persona che deve essere istruita, comandata e controllata. Una limitazione alla creatività e alla varietà delle peculiari capacità individuali. Siamo tutti esseri infiniti.
Nemi ha radici antiche e tradizioni radicate. Valori culturali e risorse naturali: artigianato, agricoltura, storia, una predisposizione del paesaggio e dell’ambiente al turismo, scorci di ineguagliabile bellezza che attraggono migliaia di visitatori ogni stagione dell’anno. La ristorazione è capillare, la ricettività ottima e le specialità tipiche offerte con saggezza e rinnovato folclore. Espressione genuina di un paese ancora a misura d’uomo. comune sensoQuello che vogliamo noi tutti che amiamo il nostro paese è riscoprire il piacere di vivere il borgo e nei quartieri fianco a fianco con il vicino, con l’amico, la famiglia recuperando il tempo ed i valori di una vita semplice senza competizione ma con spirito di comunità.
Si, Comune significa casa del popolo e non palazzo degli affari! Quello che vogliamo è che chiunque amministri il bene pubblico, indipendentemente dal colore e dalla fazione, lo faccia con passione, interrogando se stesso sulle ragioni delle proprie scelte agendo con lealtà.
Mi auguro e credo di interpretare il comune buon senso, che prevalga la capacità sull’arroganza, che ogni azione sia sostenuta dal cuore e dall’Amore.
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